33.The past hurts (N)

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NINA

Tutto era caldo intorno a me e ribolliva come se fosse lava.
Qualcosa mi attirava a se con prepotenza e io affondai il naso nel cuscino sentendo un odore familiare ma non erano le mie lenzuola quelle.

Strinsi gli occhi, sentito un forte dolore alla testa come se me la avrebbero spaccata per poi essere ricomposta pezzo per pezzo, come un puzzle solo con il mio cranio.

Mi mossi leggermente e notai che erao letterlamente immobilizzata da quella presa ferrea xhe mi teneva a se.
Qualcosa solleticava il mento dandomi un grosso fastidio, era da un pó che provavo a spostere la testa per togliermi quella sensazione di dosso ma era inutile.

I miei occhi tremolarono e socchiusi le ciglia, fili di luce sottile mi appannavano lo sguardo
Percepii ogni cosa attorno a me
Mentre mettevo a fuoco, divenni coscente della posizione in cui ero
C'era un bel calduccio e non era solo il mio, e non riuscivo a muovermi
Respiravo a fatica e nella confusione della febbre mi aspettai di vedere i contorni della fine del letto
Ma non era così...

Una visione scura mi copriva la visuale solo dopo un pò di tempo capii che in realta erano...
Capelli?
Mi scosati beuscamente il mio volto dal suo, Jo mi stava praticamente addosso.
Rimasi interdetta e sconvolta e guardai la camera in cui ero.
Quella non era casa mia. Pensai continuandk a passare gli occhi sgregati per la sorpesa.
Che ci facevo nell'appartamento di Jo?

Strinsi gli occhi, ero certa di essere tornata a casa ieri sera e invece, devo aver passato la notte qui.
Lanciai un breve sguardo al mio corpo coperto dalle coperte e con un movimento lento del braccio destro alzai il lenzuolo notando che ero priva di vestiti.
E penso anche che non abbiamo soltanto dormito.

La cosa mi agitava.
Il fatto er ache non avevo mai dormito acasa sua, non ero mai rimasta li con lui per tutto questo tempo.
Era nuova.
Di solito le nostre serate le passavamo a casa mia, che dopo aver fatto le nostre cose lui s ene tornava a casa sua normalmente.
A dirla tutto non avevamo proprio mai dormito insieme così...

Il mio petto era rivolto verso il suo e lo vidi respirare regolarmente.
Il mio braccio sinistro era leggermente spiaccicato dai nostri due corpi , mentre il destro era completamente libero.
Mentre la sua mano mi cingeva il fianco sfiorandomi la pelle nuda.
Sembravo incastonata a lui come se non potessi liberarmi della sua presa ed effettivamente era così.

Sentii il cuore pulsarmi nelle vene e lo guardia a luongo, mentre continuava a dormire disinvolto.
I nostri nasi erano visinissimi quasi si sfioravano e sentiva il suo respiro caldo su di me.
Sfiorai le sue ciocche di capelli e quando vidi che non si svegliava ci affondai le mani.
Erano incredibilmente soffici e morbidi.

Mi ritrovai a studiarlo alle prime luci del mattino, lo avevo già visto un milione di volte se è possibile, ma quel contatto così intimo e non stavamo facendo sesso, no era un contatto nuovo.

Quando lo vidi sospirare profondamente per un attimo temetti che si svegliasse, potevo sfiorarlo senza dolore lui con lo sguardo ammicchevole prendesse le redini e alla fine la situazione di ribaltava.

Li passai una mano sulla mascella riportandomela sul fianco e sospirò di nuovo.
-Perché mi stai fissando da oltre mezz'ora Nina?-
Disse tenendo semore gli occhi chiusi eio sussiltai appena.
Se ne era accorto, ma come aveva fatto?

Molto probabilmente aveva il sonno leggero.

Beh beato lui, a me ci vogliono sette bombe e un'esplosione nucleare per sveglairmi la mattina.

Lo vidi aprire un occhio socchiudendo leggermente la palpebra e mi guardó.
-Beh io...- Mormorai ma mi fermai subito quando la sua mano sul mio fianco si spostò per andare verso la mia faccia e mi tappò gli occhi.
-Dormi che è ancora presto-

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