34.The God(N&J)

54 8 128
                                    

A volte ci fidiamo delle persone sbagliate perché siamo troppo impegnati a pensare che non ci tradirebbero mai, invece di pensare a che cosa va storto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

A volte ci fidiamo delle persone sbagliate perché siamo troppo impegnati a pensare che non ci tradirebbero mai, invece di pensare a che cosa va storto.

N I N A

L'aereo privato pronto per la Francia era proprio li davanti a noi, Blake stava salendo le scale mentr eio provavo a portare le mie valigie, forse avveo portato leggermente troppa roba. Ma alla fine hissene importa se porto due valigie e tre borse.

Blake e Roger salutarono i loro genitori che si eran apfferti di volergli dar el'ultimo saluto prima del tour.
Rimasi a guardarli con un pó si amarezza in bocca e strinsi le labbra distogliendo lo sguardo.

Perché non a me? Perché non posso essere ala loro posto?
Sospirai scacciando quei pensieri dalla mia testa.

-Forza andiamo la Francia ci aspetta!-
Ci instigò Jo a salire e finalemnte Blake e Roger lasciarono la mani dei loro genitori e salirono anche loro sulle scaline dell aereo mentr eio ero alle prese a far incastrare le mie valigie nel porta bagagli ma sembrava letteralmente impossibile.

-Perché non entrano!-

Sbuffai dandogli un pugno e quest'ultima cadde prorpio davanti a Jo, per poco non lo colpì.

-Forse perché ti porti troppe valigie-
Borbottò Jo mettendosi a sedere su una di quelle poltrone con la pelle bianca e girevoli.

Mi portai le mani sui fianchi e feci una smorfia.
-Non sei divertente, per tua informazione in queste valigie ci porto dentro la mia vita, abbiamo un sacco di concerti e serate, pultroppo non sono un uomo e non mi metto solo giacca e cravatta-

Dissi e finalemnte la valigai entrò nek porta bagagli, lui rimase un pó interdetto e nascosi un sorriso mettendomi anch'io su una di quelle poltrone girevoli.

Qualche ora dopo sedevo sulle ginocchia di Jo con il gionale in mano e le parole crociate dvaanti, un lapis e lui che non ne azzeccava nenache una.

-Allora, 28 orizzontale "Le profondità oceaniche"-

Dissi battendo la penna sulle labbra la sua mano mi circondava la vita e sembrava concentrarsi su "tutto" trnane che su quello che stavamo facendo -Sei lettere-
Continuai.

-Oceano!- Ripose lui sicuro e scoppiai a ridere per l'ennesima volt, stavo sicuramente pensando che lo stesse facendo apposta.

-Sono le profondità oceaniche, non l'oceano-

Lui mi guardó in un modo strano quasi come adorante e sorrise.
-E allora che cos'è?-
-Abissi- Dissi squontendo la testa e scrivendolo si suoi quadratini giusti.
La sua mano mi strinse il fianto riepmpendosi il palmo e sorrisi.

-Prova questa 30 verticale "attaccare bottone"-
Lui ci pensò un attimo assottigliando lo sguardo.
-Uhm rimorchiare-
Sgranai gli occhi -Giusto bene ne hai azzeccata una!-
Dissi scrivendola -Beh questo eil mio campo non potevo sbagliarla!-

𝑪𝑨𝑮𝑬𝑫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora