20.Mi lady(J)

28 9 0
                                    

Mi piace essere la cosa giusta nel posto sbagliato, perché anche se nessuno vuole ammetterlo, succedono sempre cose molto più interessanti.

*

Stirai le labbra in un sorrisetto malizioso, mentre mi gustavo il suo stupore nel prendere atto che mi trovavo davanti alla porta di casa sua.

-Jo?-
-Si, Mi lady?-

Nell'udire quel nomignolo così intimo qualcosa nei suoi occhi cambiò come una strana lucina che si accendeva.
Inaspettatamente la vidi sporgersi verso di me e allargare le braccia come se volesse abbracciarmi.

-Che ci fai qui?- Sussultai quando d'impatto mi strinse forte tra le sue braccia affondando il viso nel mio petto.
Un tremito mi giunse su tutta la schiena e tremai follemente. Non mi stupii del fatto che ogni volta che mi vedeva mi abbracciava, lo faceva con tutti.

-Non potevo lasciarti- La stinsi più che potei godendo di quel contatto intimo, le passai una mano sulla schiena raggiungendo i capelli morbidi. Afferrai una ciocca e la strinsi tra le dita, premendole il viso sul mio torace.
Inspirai il suo profumo primaverile, che mi ricorda una giornata umida e pioviscolosa, e mi azzardai a lasciarle un bacio sulla fronte.

Nina cercò i miei occhi e specchiarmi nei suoi fu una sensazione simile a quella che si prova a tuffarsi nell'oceano.
Di colpo, come se si fosse risvegliata da una specie di trans aggrottó la fronte e mi guardó con una certa disapprovazione.
-Che ci fai qui?- Mi richiese ma adesso con più serietà di prima.

-Questi tuoi cambi di umore repentini sono strani- Dissi scivolando dalle sue braccia mettendo da parte quello straordinario momento di intimità, e una sensazione di vuoto mi avvolse.
-Comunque... sono passato per dare un occhiata in giro, ho visto il bouquet di fiori mozzati e ho pensato di dover dare uno sguardo in giro-
-Ti ringrazio per le tue premure, ma credo sia arrivato il momento che tu te ne vada-

-Mi stai cacciando?- Mi avvicinai.
-No, ti sto chiedendo di tornare in un altro momento- Arretrò.
-Non hai capito Nina, adesso tu entri e ti liberi di quel coglione-
-Quel cogl... quello- Sibilò e trattenni una risata -È il mio ragazzo e tu non hai il diritto di stare qui e dirmi che cosa fare-

-D'accordo, ci penso io- Dissi superandola ma lei mi bloccò la strada.
-No-no-no-no, fermo!- Mi bloccò la strada parandosi davanti a me.
-Dimmi una cosa- Abbassai il viso verso di lei, concentrandomi a cercare la verità nei suoi occhi, -Da quando ci siamo visti, ci hai fatto sesso?-
Lei rimase interdetta.
-Che razza di domanda è?-
-Rispondi!-
-Cosa ti cambia saperlo?-
-Per me cambia tutto-
-Cioè?-
Ci sarebbero state un infinità di risposte che avrei potuto dargli, ma, alla fine, scelsi di riassumerle in una delle mie solite sparate.

-Se ti ha toccata, lo ammazzo. Se non lo ha fatto lo invito gentilmente ad andarsene-
La spostai fisicamente deciso a superare la soglia della porta per entrare in casa e per dirne quattro a quel damerino.
-Jo ma sei impazzito?- Vedere come si agitava per evitare il confronto con me e quel coglione mi mandò fuori di testa.
Non riuscivo a ragionare quando si trattava di lei. In realtà tutt'ora non ci riesco. Non riesco a reprimere il senso di possesso che ho nei suoi confronti e non ho la forza di prendere atto che Nina abbia una sua vita, al di là di me, di Blake e Roger e delle prove.
La verità era che non trascorreva giorno in cui non sia stata il mio ossigeno quotidiano.
Il pensiero più bello.
Uno scopo da raggiungere, seppure non abbia mai considerato l'idea di farmi avanti veramente.

Strinsi i denti imponendomi di tacere.
-Se nei tuoi occhi avessi visto lui, per solo un istante, non insisterei, ma qui...- con l'indice le accarezzai l'angolo di una palpebra -qui...- con il pollice le massaggiai il labbro inferiore -e qui...- con le dita le strinsi il lebo della maglietta all'altezza del cuore.
-Ci sono io, quindi, adesso lo cacci, o sarò costretto a rinfrescarti la memoria, e tu sai bene che cosa succede quando mi metti da parte vero?-

𝑪𝑨𝑮𝑬𝑫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora