44.Brother?(N)

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N I N A

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N I N A

Indossava i suoi demoni come si indossa un vestito, con un pizzico di profumo e una squista, trementa oscurità

Sospirai e sorrisi vedendo l'immensa villa circondata da un bellissimo giardino pieno di verde davanti a me. Jo fece sbattere le mani sulla Ferrari rossa fiamma su cui eravamo seduti. -Bene allora... andiamo?-

Stavo per rispondere di si ma la mia
lingua si fermò.

-Forse è meglio che vada da sola- Dissi
fermandolo dall'aprire la sua portiera
dell'auto. Lui mi guardò attraverso le lente nere dei suoi occhiali da sole e poi annui richiudendo la portiera. Gli sorrisi felicissima che mi lascisse andare da sola, dopo tutto era una cosa che dovevo rouscire a fare da sola.

Non mi sarebbe dispiaciuto affatto un pó la compagnia di Jo ma era una questione tra me e mio padre. Gli lasciai un breve bacio sulla guancia e uscii dalla portiera salutandolo.

Ci siamo, pensai mentre salivo la stradina che portava alla villa, finalmente per la prima volta dopo ventiquattro potròvedere mio padre. Non so descrivere l'emozione che avessi in quel momento, sembrava tutto così irreale e assolutamente impensabile. Molto probabilmente la me bambina stava facendo i salti di gioia, tirando coriandoli e non vedeva l'ora di guardarlo in faccia.

Per tutto questo tempo lui era stato solo e soltando un ricordo di una fotografia, basta, solo quello. E adesso stava per essere molto di più. Finalmente potevo dargli un volto degno di essere ricordato come si deve, da quando ero arrivata non smettevo di tremare per l'eccitazione.

Avevo sempre desiderato una famiglia più di ogni altra cosa. Avevo pregato che ci fosse qualcuno per me, là fuori, disposto a prendermi con sé, a darmi la possibilità che non avevo mai avuto. Era troppo bello per essere vero.

Se mi soffermavo a pensarci, ancora non riuscivo a realizzarlo... o forse... non volevo realizzarlo...

Quando arrivai alla porta alzai un dito per suonare il campanello ma proprio quando ero vicinissima dal farlo mi fermai un secondo.

La paura mi saltò addosso in un lampo: e se non mi avesse riconosciuta? Magari non si ricorda nemmeno più di me.

Impossibile, mi ha spedito delle lettere sicuramente sa chi sono.Presi coraggio, feci un bel respiro e... il campanello trillò dentro casa e per un
pelo non mi venne un colpo.

Sono molto più rumorosi qui i campanelli in Italia.

Stetti ferma ad aspettare che qualcuno arrivasse ad aprirmi ma nessuno si fece vivo.

Risuonai ancora una volta ma niente.

Avevo sbagliato casa per caso? No, l'indirizzo era giusto era questo non posso aver sbagliato casa.

Risuonai un altra volta e ancora niente.

Vidi per un momento il mio sogno
sgretolarsi davanti ai miei occhi e...

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