chapter 1

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1 settembre 1991
Grimmauld Place

<<Soraja, Harry, svegliatevi!>> gridò Nymphadora salendo al piano di sopra.
Nonostante i due avessero due grandi stanze da letto separate, la notte prima avevano convinto gli adulti a dormire insieme per alleviare l'ansia da "primo giorno di scuola". Infatti, oggi per Soraja ed Harry era il primo giorno di scuola ad Hogwarts. Appena Dora arrivò nella stanza e vide i due che dormivano abbracciati e con le caviglie intrecciate le si sciolse il cuore. Non li aveva mai visti dormire così. Erano soliti, una volta a settimana, a dormire insieme, ma non lo avevano mai fatto così vicini.
<<Alzarsi, su su>> tolse le coperte, scoprendo le loro gambe esili intrecciate.
<<Cinque minuti, mamma>> mugugnò Soraja dai capelli rosa pastello e verde smeraldo. La ragazza, così come la mamma, era una Metamorfomagus. Cambiava colore dei capelli per ogni persona ed emozione e, per Harry, il colore era il verde smeraldo. Ad esempio, per Nymphadora era rosa shocking e per Remus era un marroncino, simile al colore del caramello. Per Lily arancione chiaro,  per James blu elettrico e per Sirius i capelli diventavano di un rosso rubino.
Harry si mosse e Soraja si girò con ancora gli occhi chiusi. Il ragazzo le circondò la vita e la ragazza si strinse a lui. Avevano sempre avuto un'amicizia fantastica. Si tenevano la mano quando erano in ansia o avevano paura, si aiutavano a vicenda, ridevano fino a farsi venire le lacrime e soprattutto, si difendevano e questo lo avrebbero sempre fatto, anche a costo della loro stessa vita.
<<Lily questi due non danno segni di vita!>> urlò ancora Nymphadora aprendo le finestre
<<Ora ci...alziamo>> disse sbadigliando Harry mentre si staccava da Soraja
<<Alzati, Moony>> il ragazzo scosse la sua migliore amica
<<Ho sonno, Prongs>> Soraja affondò la testa nel cuscino
Si sentì abbaiare e un grosso cane nero fece irruzione nella stanza da letto dove c'erano i due. Il cane salì sul letto e iniziò a leccare Soraja. La ragazza rotolò fino a quando non cadde giù dal letto.
<<Tutto bene?>> chiese Harry mentre cercava di liberarsi dalle grinfie dell'animale.
Soraja alzò il pollice in su e poi si mise in piedi
<<Scusa, pulce, non era nel piano farti cadere>> disse Sirius dopo essersi ritrasformato in umano
<<Tranquillo>> sorrise la ragazza
<<Andiamo a fare colazione? C'è la cioccolata calda>> chiese Felpato
<<L'ultimo che arriva è un pappamolle!>> urlò Soraja prima di sfrecciare seguita da Harry
Corse giù dalle scale e si buttò sul corrimano, dove scivolò e atterrò perfettamente in piedi nella cucina.
<<E Soraja vince!>> esclamò non appena i due ragazzi la affiancarono
<<Il corrimano non valeva!>> la rimproverò Harry
<<Oh sì che valeva>> sorrise soddisfatta
Soraja guardò i presenti e fu sollevata nel non vedere Andromeda, sua nonna. Non perché non le volesse bene, attenzione, ma perché era una donna estremamente composta e con la mania dell'ordine. La ragazza era cresciuta con lei e aveva preso molte delle sue abitudini tra cui il camminare con "schiena dritta, petto in fuori e mento alto". Andromeda le aveva insegnato a suonare il pianoforte e aveva fatto scoprire a Soraja di avere una voce angelica mentre cantava. La nonna le aveva anche insegnato il francese, poiché la riteneva una lingua di estrema importanza. Inutile dire che Soraja la usava principalmente per insultare senza che nessuno la capisse e per divertirsi a guardare le facce confuse delle persone intorno a lei.
<<Soraja sei un'imbrogliona!>> esclamò Sirius prendendola a sacco di patate
I capelli le diventarono subito rosso rubino con delle piccole ciocche verde smeraldo. Iniziò a ridere quando lo zio le fece il solletico sui fianchi.
<<Zio smettila!>> esclamò con le lacrime per quanto stava ridendo
Harry e Remus guardavano la scena divertiti mentre sorseggiavano una grossa tazza di cioccolata calda fumante
<<Mi prometti che la terrai d'occhio? Sai che caratterino ha, no?>> chiese Remus ad Harry
<<Sì, stai tranquillo. La difenderò e la proteggerò sempre>> rispose il ragazzo sorridendo
<<Oncle tu es vraiment un crètin>> disse Soraja ridendo mentre si avviava verso la cucina
<<Hai sentito Sirius? Sei un crètin>> trattenne le risate Remus
<<Come si dice in francese "Io sono Sirius, il più bello tra i tre?>> chiese l'uomo addentando un biscotto
<<Je suis Sirius, le plus stupide des trois>> rispose la ragazza con un perfetto accento francese
Nessuno avrebbe mai saputo, però, che al posto di "bello" Soraja aveva messo "stupido".
Harry la guardava affascinato. La voce quando parlava il francese risultava profonda e limpida. Sarebbe stato ore ad ascoltarla mentre parlava, o meglio ancora, cantava. Non le aveva mai chiesto di cantare per lui o di suonare, ma la ragazza spesso di sedeva al pianoforte che le aveva regalato Sirius al suo decimo compleanno e suonava. In un batter d'occhio tutti le si avvicinavano e la ascoltavano suonare con gli occhi chiusi. Ogni volta che cantava, poi, a Remus veniva da piangere. Diceva che la voce della figlia lo faceva commuovere e Remus non era tipo da lacrime.
<<Veloci, L'Hogwarts Express non aspetta mica voi!>> disse James mentre scendeva le scale a due gradini per volta
<<Zio hai la cravatta sbottonata>> lo ammonì Soraja mentre saliva le scale. La ragazza fece retromarcia e andò verso James. Si alzò sulle punte e fece un perfetto nodo alla cravatta dello zio che le sorrise.
<<Grazie mini malandrina>>
Soraja sorrise e poi salì al bagno per prepararsi. Si lavò la faccia, i denti e spazzolò i capelli che cambiarono mille tonalità al tocco della spazzola. Indossò i vestiti e, saltellando, scese le scale.
<<Pronta!>> esclamò prima di saltare sulle spalle del padre
<<Dov'è Harry?>> chiese scendendo
<<Eccomi!>> le sbucò alle spalle il suo migliore amico
Soraja alzò la testa per guardarlo negli occhi e poi sorrisero.
<<Quando andiamo?>> domandò a Nymphadora
<<Ora. Su, nella macchina!>> rispose spingendo i due fuori
Remus e Sirius portarono i grossi bauli di Soraja nel cofano della macchina, James quello di Harry. Qualche giorno prima erano andati a comprare tutto il necessario per Hogwarts e i due erano rimasti affascinati dal mondo dei maghi. Avevano anche comprato degli adorabili animaletti: Harry una civetta candida, Edvige, e Soraja un gatta persiana arancione, Ginger. I due ragazzi entrarono nella macchina e Soraja insistette per tenere la sua gattina poggiata sulle gambe. Harry non perse tempo ad appoggiarsi sulle gambe della sua migliore amica, prima che Ginger si prendesse tutto lo spazio. Sirius cliccò il pulsante per rendere l'automobile invisibile e partì.
<<Allora? Siete emozionati?>> chiese Lily
<<Tantissimo! Però sono stanca...ho sonno>> rispose sbadigliando Soraja
<<Dov'è Harry?>> chiese James non vedendo il figlio
<<Fermi! Abbiamo dimenticato Harry a casa!>> esclamò
<<Papà sono qui>> Harry si alzò di poco dalle gambe di Soraja, trattenendo le risate
<<Oh, sì, certo...ma infatti io scherzavo>>
<<Sicuro zio>> rise Soraja
<<Encore un énorme crètin>> continuò facendo ridere tutti
<<Ma che hai detto?>> chiese James
<<Nulla, crètin, nulla>> lo rassicurò Soraja
Parlarono ancora per un po' ma poi la ragazza crollò dal sonno. Harry l'aveva sempre trovata carina mentre dormiva. Aveva i lineamenti rilassati e i capelli di mille tonalità diverse. Questa volta, però, questi lasciavano vedere la cicatrice a forma di fulmine sulla fronte della ragazza. Anche Harry ce l'aveva uguale. James si divertiva a raccontare com'era andata la notte in cui i due si procurarono quella cicatrice
"Volevate tagliarvi i capelli a vicenda. Soraja, però, disegnò un fulmine sulla fronte di Harry con le forbici e poi, sentendosi in colpa, se lo fece disegnare uguale" .
Harry la osservava e sorrideva pensando a quanto fossero stati stupidi. Poi passò lo sguardo sui lineamenti della ragazza. Sembrava quasi un angelo...quando dormiva. Soraja era una ragazza molto vivace. Nonostante questo, aveva la mania per le buone maniere, trasmessa dalla nonna. Era sicuramente una tipa un po' strana, ma in fin dei conti bisognava solo capirla.

Solo migliori amici -Harry James PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora