chapter 8

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12 ottobre 1993
Hogwarts

<<Soraja ma che hai? Stai dormendo in piedi>> Hermione rimproverò la sua amica che si era appena buttata un intero bicchiere di succo di zucca addosso
<<Porco Malfoy!>> imprecò la ragazza portandosi le mani fra i capelli
<<Ahia, la cicatrice>> si lamentò Harry posando la forchetta e subito Soraja si portò la mano sulla fronte
<<Fa male anche a me!>> fece una smorfia di dolore riempiemdosi un bicchiere d'acqua.
Soraja iniziò a sentirsi sempre peggio: sentiva come se tutto le stesse girando intorno e una strana voce aveva preso il possesso della sua testa
"HARRY!
SORAJA!
AVADA KEDAVRA!"

Soraja sentiva solo quello. La voce di Lily e James mischiata a quella di un uomo, le sembrava.
Si massaggiò le tempie e dopo poco le voci iniziarono a farsi più forti. Non sentiva i richiami di Hermione e Ron, che le chiedevano come stesse e che si preoccuparono per il suo essere diventata pallida all'improvviso. I capelli della ragazza diventarono verde acido e viola, mentre il suo viso bianco come il latte. Soraja non capì più nulla, vide solo nero prima di cadere all'indietro dalla panca.

<<Soraja, Soraja svegliati!>> la ragazza si sentì scuotere e riconobbe la voce del suo migliore amico
<<Apri gli occhi, dai!>> Ron la scuoteva bruscamente
Soraja sospirò e aprì gli occhi. Sbattè le ciglia folte e si guardò intorno con gli occhi socchiusi. Doveva abituarsi alla luce.
<<Grazie al cielo! Mi hai fatto prendere uno spavento!>> Hermione si sbattè una mano sulla fronte tirando un sospiro di sollievo.
<<Scimmietta, non farlo mai più!>> dissero in coro i gemelli e Soraja forzò un sorriso
Voleva far capire ai suoi amici che stava bene, ma effettivamente non era così. Era preoccupata, in ansia. I suoi capelli, infatti, la tradirono assumendo un colorito violaceo.
Soraja si accorse solo ora di essere in infermieria e di avere Madama Chips affianco che le teneva la mano.
<<Vado a prenderti le pasticche, cara>> sorrise la donna e la ragazza annuì.
<<Silente ha detto che vuole parlarti>> disse Harry e Soraja sbiancò
<<Vuole- Vuole parlarmi?>> ripetè scioccata
<<Mhmh, sì. Vuole capire come mai sei svenuta di punto in bianco>> spiegò il ragazzo e lei annuì in fretta
<<Ho fame>> si lamentò Soraja e Ron sorrise
<<Novità?>> disse sarcastico quest'ultimo
<<N'ose pas te moquer de moi, Ronald Weasley.>> lo avvisò Soraja portandogli un dito contro il petto
Ron le fece la linguaccia e Soraja gli scombinò i capelli morbidi.
<<Ti voglio bene, mi hai fatto preoccupare>> il rosso la tirò a sè e gli sussurrò le dolci parole
Soraja rimase scioccata, come tutte le volte che Ronald le faceva una dimostrazione d'affetto.
La ragazza sorrise e poi rispose
<<Ti voglio bene anch'io, pel di carota>>
Poi la porta si aprì e Silente entrò. Aveva una lunga veste rossa e oro che arrivava fino in terra e la barba bianca legata in un codino sulla fine.
<<Buongiorno ragazzi- iniziò il preside sorridendo- potreste lasciarmi solo con Soraja cinque minuti?>> chiese gentile e ,senza fiatare, Harry, Ron ed Hermione uscirono.
<<Ho sentito che voleva parlarmi>> Soraja si tirò a sedere sul lettino conficcandosi le unghie nel palmo della mano.
<<Volevo avere un'idea del perché lei fosse svenuta all'improvviso>> Silente si sedette sul lettino e scrutò la fronte di Soraja con attenzione. La cicatrice era rossa e sembrava come se qualcosa volesse uscire dalla fronte della ragazza.
<<Io- esitò Soraja- sento alcune voci da un po' di giorni. Sento la voce di Lily e James Potter che urlano il nome mio e di Harry e poi una strana formula. Nulla di più>> spiegò
All'inizio non sapeva se dire tutto o meno, ma poi pensò che il preside avrebbe potuto aiutarla in qualità di mago più potente dell'intero mondo magico.
<<Quale sarebbe questa "strana formula"?>> chiese Silente
<<Avada Kedavra>> rispose Soraja e la cicatrice prese di nuovo a pulsare
La ragazza fece una smorfia di dolore e si massaggiò la testa
<<Si rilassi signorina, stia tranquilla. Si riposi ora.>> il preside sorrise e accarezzò la testa di Soraja che divenne rosa antico
<<Buona giornata>> Soraja sorrise e così fece anche Silente
La ragazza si stese e chiuse gli occhi con ancora un forte dolore alla testa. Aveva paura. Cosa significavano quelle voci? E perché sentiva proprio la voce di suo zio e sua zia? Che cos'era "Avada Kedavra"? E soprattutto, perché tutto ruotava intorno alla sua cicatrice? C'entrava Harry?
Soraja scoppiò in lacrime. Era la seconda volta che piangeva in 13 anni di vita. Asciugò prontamente le lacrime e si rannicchiò sotto le coperte, affranta. Aveva bisogno di piangere, ma non lo fece. Tirò indietro le lacrime e provò a dormire, anche se in quel momento voleva solo cantare a squarciagola tutte le sue domande. Sentiva come se gli adulti intorno a lei le stessero nascondendo qualcosa. Vedeva i loro visi sbiancare quando raccontava dei suoi sogni e le occhiate che si tiravano. Ma non le dicevano nulla. Il nulla atomico. Soraja lasciò che i pensieri le inondassero la testa che ormai era completamente scoppiata.
Chiuse gli occhi e, finalmente, si addormentò.

Harry, alla fine delle lezioni, si recò in infermieria. Soraja era ancora lì che dormiva beata. Il ragazzo voleva tanto sapere cosa stesse frullando nella testa della ragazza mentre dormiva. Cosa nascondeva quel viso dai lineamenti graziosi? Harry le prese la mano e la strinse. Guardò Soraja, amandola un po' di più del giorno precedente. Solo che non se ne accorse. Non sapeva di amarla. O meglio, non riusciva a convincersi di essere innamorato della sua migliore amica.
Soraja emise un lamento mentre si girò, stringendo la presa  sulla mano di Harry. Si sentiva al sicuro, protetta. Sorrise impercettibilmente e sbattè le lunghe ciglia.
<<Sei sveglia?>> chiese Harry
Soraja annuì e girò la testa verso il suo migliore amico
<<Hai il naso rosso>> ridacchiò il ragazzo e Soraja fece una smorfia che Harry trovò adorabile
La ragazza aprì finalmente i grandi occhi e scrutò il suo migliore amico. Era bellissimo, pensò. E, per la prima volta, non provò nemmeno a mandare via quel pensiero. Per lei, Harry era bellissimo. La ragazza rabbrividì quando il suo migliore amico iniziò a tracciare cerchi immaginari sulla sua mano.
<<Hai freddo?>> chiese il ragazzo
Harry sapeva che Soraja non aveva freddo, ma erano brividi causati da lui ed era felice di ciò.
<<Oh, no. Sto bene>> balbettò Soraja
Il ragazzo continuava a disegnare sulla mano della ragazza, poi salì fino all'avambraccio che accarezzò dolcemente.
Soraja avvampò e mantenne lo sguardo basso per non incrociare gli occhi del suo migliore amico. Quando Harry smise, Soraja lo guardò negli occhi e ci trovò dentro amore. Amore puro. Il suo migliore amico la stava guardando con occhi pieni d'amore.
Mantennero il contatto visivo fin quando la porta non si spalancò.
<<Tesoro come stai? Mi hanno avvisato ora di tutto>> Remus fece irruzione nella stanza fiondandosi sulla figlia
Soraja lo abbracciò e provò a rassicurarlo con un sorriso.
<<Sto benone, papà>> disse
Bugia.
Soraja stava tutt'altro che bene, ma avrebbe ucciso pur di non dire a nessuno il suo vero stato d'animo.




Solo migliori amici -Harry James PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora