Soft BakuDeku: Tra Inganni e Potere (Part I)

119 10 1
                                    


Odiava il mondo, quello che in cui era stato relegato perché senza un briciolo di Mana, Magia o come veniva chiamato in questa nuova epoca, Quirk.

Da quando era stato creato dal grande e sommo All Might come Dio, era stato un degno servitore delle forze del bene fino a quando non era stato relegato a Shinnoh.

Avrebbe ricordato in eterno il giorno in cui si era fatto vincere dalle tenebre, in cui il suo cuore era andato in frantumi e si era lasciato inebriare dal falso richiamo del male, tutto grazie a una Pietra Nebula.

Era diventato un fottuto Semi-Dio e i suoi poteri si erano indeboliti ma lui, Izuku Midoriya, era il Re più forte e temuto di tutto quell'insulso regno di Ibridi umani e dannati Furry.

Poteva ancora uccidere per godersi le urla di terrore e di sangue che schizzava dai corpi. Talvolta questi esplodevano per suo sommo volere.

Il suo Quirk, l'One for All era forte e tutto quello che voleva era trovare e uccidere All Might, per averlo abbandonato così, dimenticandosi di lui. Sarebbe bastato rompere il sigillo per poter tornare a Tsukuyomi.

Il problema era che non sapeva esattamente come fare.

A destarlo dai suoi pensieri fu un tocco morbido alla porta della sala del Trono dove passava la minima parte del suo tempo, quella grande era nel sotterraneo del castello Nero, il suo tra l'altro, che aveva un'enorme e fornita biblioteca.

Izuku si voltò con apatia, facendo ondeggiare il mantello nero sulle sue spalle.

Aveva un aspetto che affascinava ma incuteva terrore: un viso quasi androgino e pallido.

I suoi capelli verdi mossi erano simili ai suoi profondi occhi smeraldo perennemente offuscati da un senso di vuoto.

Indossava un semplice completo elegante, una camicia verde salvia, come il fodero interno del suo lungo mantello, un gilet e pantaloni neri. I suoi piedi erano sempre nudi, odiava le scarpe, non le avrebbe mai portate.

Voleva sentire il terreno scricchiolare e distruggersi sotto i suoi piedi.

Le maniche arrotolate sui magrissimi avambracci mostravano guanti neri molto semplici sulle mani. Il mantello aveva un cappuccio con delle orecchie che si beffavano delle famose ciocche bionde sul capo di All Might.

Da una delle enormi porte d'argento della sala del Trono avvolta in colori scuri e neri, come il suo abbigliamento, una piccola inserviente di circa vent'anni si inchinò tremando di paura.

"Mio signore, le sue guardie hanno catturato un Jinro da Shinnoh con le più ignobili delle intenzioni nei suoi confronti" biascicò.

Izuku non batté ciglio, le si avvicinò senza dirle nulla: alla ragazza ciò bastò per farla scattare in piedi e relegarsi in un angolo, sperando che ciò non le avrebbe costato la vita.

Entrarono due guardie rivestite da un'argentea armatura, con degli elmi a coprire i volti che sicuramente erano modellati dalla paura di ritrovarsi al cospetto del sire. Spinsero brutalmente un ragazzo sul tappeto nero, proprio ai piedi di Izuku.

Era un giovane ibrido lupo, dai capelli biondi, occhi rubino e un corpo muscoloso. Aveva un logoro kimono color castano, i piedi anch'essi nudi e rovinati.

Sembrava a digiuno da giorni da come sembrava pallida e scarna la sua pelle e da come tremava. Izuku si inginocchiò su una sola gamba, alzandogli gentilmente il mento di quel tanto da far specchiare i loro occhi.

Sogghignò un po' prima di intimargli con calma un "Alzati".

Il giovane obbedì mantenendo un'espressione un po' sprezzante. Catene pesanti gli tenevano saldamente bloccate le braccia dietro alla schiena; ci aveva provato a scappare ma non ne aveva guadagnato che frustate e calci nel ventre.

"Liberatelo".

Le guardie fecero quanto richiesto e con l'inserviente lasciarono la sala. La porta cigolò odiosamente prima di chiudersi con un secco scatto. Izuku sospirò annoiato, andando a sedersi sul suo treno con una mano contro la guancia e gli occhi fissi su quel giovane di sì e no 17 anni.

"Il tuo nome".

"Katsuki Bakugo".

"Ah, sei figlio della sempre più in fase di estinzione Tribù dei Jinro" commentò il verdino. "Puoi mutare il tuo aspetto?".

"Solo in presenza del plenilunio" spiegò stizzito il biondo.

Fu un attimo: dal pavimento comparvero delle lingue nere, come delle liane sinuose che andarono ad avvolgersi lungo il corpo di Katsuki per strangolarlo.

Double S - Raccolta di Two-Shot Stories!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora