BakuDeku: Colpi di Fulmine (Part II)

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"Non capita spesso che il mio Izuku porti a casa un amico".

Inko Midoriya era una donna molto gentile. Paffuta, affabile e con un elegante sorriso. Quasi con brio, posò un vassoio con due tazze di tè e dei manjou sul tavolo basso e quadrato di puro legno. Katsuki inclinò rispettosamente il capo: era seduto accanto a Izuku che ora teneva la gamba sollevata su una pila di cuscini e un impacco di ghiaccio sul ginocchio.

In quel salotto non c'era nulla. Le pareti in carta di riso di un bianco sporco offrivano un ambiente molto tranquillo, il pavimento verde -rivestito da una moquette divisa in ampi quadrati- parevano rassicurare se fissati. Il lampadario era a palla, bianco e concedeva una perfetta illuminazione in tutta la minuta camera.

Izuku sedeva su una bassa poltrona senza gambe e Katsuki cercava, di sottecchi, di scostarsi un po' per non dare pessime idee a Inko.

"Rimani a cena, caro, vero?" chiese affabile Inko.

"Sì, mamma. Kacchan è stato così gentile a portarmi in spalla fin qui che offrirgli la cena mi sembra il minimo" rispose gentilmente Izuku, al posto dell'amico.

Il biondo si alzò in piedi solo per poter ringraziare con un profondo inchino. Quando tornò seduto sul cuscino in terra, scrisse subito un messaggio ai suoi genitori. Non fece in tempo a rinfoderare l'Iphone nella tasca del suo pantalone che sua madre gli diede l'ok e gli ricordò anche di tenere a freno la sua boccaccia larga.

Inko li lasciò da soli.

"Devi misurarti la febbre" disse improvvisamente Katsuki. "E pesarti. Mi sembri troppo magro e lo sai che non va bene considerando il tuo ruolo di Middle Blocker ed Esca, Capitano Deku".

Izuku fece un dolce sorriso, la mano invece poggiò sulla gamba infortunata.

"Sei sempre così premuroso con me, Kacchan. Ma non preoccuparti. Sto bene. Per il momento non riesco a mangiare molto per via degli anti-infiammatori".

"Che tipo di dieta stai seguendo ora?" domandò il biondo mentre sorseggiava il tè.

"Proteica. E' utile per far sì che la mia guarigione avvenga quanto più velocemente possibile. Dopodiché mi sottoporrò a fisioterapia e potrei essere di nuovo in campo per l'Inter High Primaverile".

Lo sguardo di Katsuki si accese leggermente. Un lieve ghigno increspò le sue labbra, Izuku invece sorrise un po'.

"Kacchan... puoi farmi un favore?".

L'altro divenne serio, con gli occhi ampi e in silenziosa attesa. Il verdino per poco non rise per quell'immagine. Il suo esile quanto pallido indice indicò il borsone sportivo nero e arancio accanto alla porta.

"Potresti prendermelo?".

Il biondo annuì, poi obbedì. Izuku si mise seduto con la schiena dritta per poter rovistare. Sul viso di Katsuki passarono diverse espressioni; dalla curiosità, all'ansia, a un pizzico di rabbia e infine a un'immotivata gioia.

Il rumore della piccola mano che scavava tra gli indumenti da far lavare, gli scarpini da pallavolista custoditi in un sacchetto apposito e i soliti quaderni pieni di schemi da provare, portò immediatamente il più alto a spazientirsi.

"Eccolo!" esclamò felice il verdino.

Un piccolo pacchettino aranciato, con un fiocco rosso comparve dinanzi agli occhi di Katsuki.

Izuku aveva le guance deliziosamente rosate e il modo in cui faceva rimbalzare le iridi da ciò che stava tenendo tra le dita tremanti alla borsa aperta al suo fianco portò il biondo a soffocare una mezza risatina.

Double S - Raccolta di Two-Shot Stories!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora