Quando si era svegliato, Izuku si era sentito strano, un fastidio nel basso ventre, la schiena dolorante e la pancia piuttosto dura.
I suoi occhi avevano cercato Katsuki alla sua destra ma aveva trovato il letto vuoto e freddo; per un attimo si era sentito in colpa per come aveva sbottato contro il suo ragazzo ma poi aveva preferito alzarsi, sebbene a fatica.
Si era fatto la doccia, messo degli indumenti puliti e aveva trovato la colazione pronta sul tavolo, poi aveva iniziato a lavorare a un altro progetto. Era talmente assorto nei suoi pensieri che a un certo punto sobbalzò come colpito al cuore al trillo di un forte campanello.
Per un momento si guardò intorno circospetto per poi ricondurre il suono alla porta.
-Chi può mai essere a quest'ora?- pensò, alzandosi piano dalla sedia.
Fu in quell'attimo che sentì una dolorosissima fitta alla schiena e al basso ventre che lo fece gemere e arricciare leggermente a pallina, con una mano contro la pancia.
Una parte di sé pensò immediatamente che quelle erano delle contrazioni da parto, già percepite molto lievemente durante la notte e con più frequenza nella mattinata. Ironico il destino, eh?
Di nuovo il campanello. Molto dolorosamente si portò prima all'attaccapanni per infilarsi il suo giaccone pesante per camuffare il pancione e di guardare nello spioncino. E il suo cuore per poco non si fermò.
I genitori di Kacchan! No, ma come? In quel momento? Era uno scherzo del destino, vero?
Con mano tremante e il respiro un po' irregolare, segnato dal dolore e dall'ansia che probabilmente aveva pagato molto cara la sua esuberanza ed egoismo, aprì cercando di essere naturale e sorridendo.
"Ma che sorpresa, Izuku-kun! Da quanto tempo!" sorrise Mitsuki, la prima ad entrare. "Stavi uscendo?".
"S-sì, ma posso rimandare. N-non era urgente" rispose l'altro mascherando una nuova ondata di dolore. Fece accomodare i due adulti al tavolo fra il cucinino e il soggiorno, cercando di ritrovare l'equilibrio quasi perduto per una contrazione ancor più forte dopo quella di prima. -Non va bene... non va bene... ti prego, tutto ma non ora!- pensò, sbiancando e sudando freddo.
"Katsuki è alla partita, vero?" chiese Masaru.
"S-sì. I-io non potevo andarci per via del ginocchio..." mentì il giovane. "Posso offrirvi qualcosa?".
"Stiamo bene, grazie. Siamo venuti a vederti" spiegò Mitsuki, spostando sul tavolo il cesto di frutta portato, accanto alla borsetta rossa tolta dalla sua spalla. "In realtà Inko era molto preoccupata perché è da molto che non rispondi alle sue chiamate".
Non aveva litigato con sua madre ma dopo che lei aveva iniziato ad affliggerlo con tutti i suoi problemi di madre single che spesso tentava di addossare sugli altri le sue frustrazioni si era semplicemente allontanato per un po'.
Ora con la sua gravidanza quasi al limite dei mesi prefissati aveva chiesto inconsciamente ancor più tranquillità.
"Tua madre sta affrontando un brutto periodo" continuò Mitsuki, cercando i suoi occhi verdi sfuggenti. "Noi siamo genitori, sappiamo molto bene cosa vuol dire avere un figlio e preoccuparci. Cerca di chiamarla o andarla a trovare qualche volta. Appena starai anche meglio con il tuo ginocchio".
Deku inspirò ed espirò: ancora sentì una fitta che lo fece quasi portare la mano allo stomaco. Si voltò subito cercando di offrire ai due coniugi qualcosa da bere.
"No, tesoro, non scomodarti. Ci siamo accertati che va tutto bene, noi togliamo il disturbo, va bene?" sorrise la bionda, alzandosi.
"Buona giornata, Izuku-kun e grazie per prenderti cura di Katsuki. Sappiamo che non ha un carattere tranquillo e te ne siamo grati per tutto il tuo lavoro" prese parola Masaru, dolce e solare come al solito.
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Double S - Raccolta di Two-Shot Stories!
Hayran KurguRaccolta di Fanfiction troppo lunghe per essere solo One-Shot. Multishipper!