Infermiere

734 62 9
                                    

Nel torpore del sonno sentii qualcuno accarezzarmi le guance : era Giulio. Aprii gli occhi e trovai il suo sorriso ad augurarmi una buona giornata. Avvicinò le sue labbra carnose alle mie e  mi augurò il buongiorno anche in quel modo. 
《Buongiorno tesoro.》 mi disse.
《Di nuovo. E' la terza volta che me lo dici.》
《La terza?》mi chiese stupito.
《Sì. Il tuo primo buongiorno è stato il sorriso, il secondo il bacio e il terzo la tua voce.》
《Tu non sei molto normale.》
《Ahahah grazie. Giulio guarda. Ci sono delle rune intagliate sulla parete della roccia.》
《Rune?》
《Sì. Gli Shadowhunters hanno delle rune. Per esempio, quella è la runa del ricordo, mentre quell'altra è della guarigione.》dissi indicando la roccia
《Ma di cosa stai parlando? Non  c'è niente su quella parete.》
Sciolsi l'abbraccio di Giulio e mi avvicinai alla parete. Aveva ragione. Sulla parete non c'era niente. Ma perché avevo visto quei segni? La dovevo smettere di leggere tanti fantasy.
《Hai visto? Non ci sono quelle "rune".》
《Ormai Shadowhunters mi è entrato nelle vene. La devo smettere di immergermi nella lettura. 》
《Secondo me dovresti smetterla con l'erba, poi vedi tu.》
《Ahaha sembri Giorgio.》
Lo stomaco di Giulio brontolò.
《Usciamo da questo posto.》mi disse.
Ci avvicinammo all'acqua ma non si vedeva nessuna fessura. L'acqua filtrava dal terreno.
《Se scaviamo un'uscita da dove filtra l'acqua?》domandò Giulio .
《Se da lì esce l'acqua significa che sopra le nostre teste c'è acqua e se allarghiamo quella fessura l'acqua ci innonderebbe. Seguiamo il corso dell'acqua. Ci porterà sicuramente da qualche parte. 》dissi indicando l'oro blu.
Seguimmo l'acqua e arrivammo davanti ad un muro ricoperto di edera.
《Non possiamo rovinare la natura.》dissi.
《Che te ne frega? Devi salvarti la pelle.》disse Giulio tirando calci alla parete di edera che dopo qualche colpo cedette.
Uscimmo nel bosco. Eravamo dentro alla sorgente.
《Abbiamo avuto anche fortuna, possiamo dire. Ci troviamo di fronte al sentiero. Speriamo solo che non ci sia ancora quel lupo.》disse Giulio prendendomi per mano e trascinandomi verso la macchina.
Percorremmo il passaggio e dopo una decina di minuti arrivammo alla macchina.
Aprii lo sportello e sprofondai nel sedile.
《E chi l'avrebbe mai detto? Con te vivo un casino di emozioni. Prima il cimitero, poi l'avventura nel bosco. Non ringrazierò mai abbastanza Dio per avermi fatto incontrare una meraviglia come te quella sera.》 Disse Giulio baciandomi. Piano piano le mie guance incominciarono a bagnarsi.
《Cosa succede? Perché piangi?》mi chiese Giulio.
《Non lo so. Forse perché sono troppo contenta. Non sono abituata a tutta questa felicità.》dissi balbettando.
《Vieni qui.》disse Giulio allargando le braccia.
Non ci pensai due volte e mi fiondai nell'abbraccio di Giulio piangendo più forte.
Era da tanto che non piangevo, avevo bisogno di smaltire un po' di lacrime.
《Adesso penserai che io sia debole.》dissi a Giulio sottovoce.
《Perché dici questo? Piangere non è segno di debolezza. E poi come puoi tu essere debole? Hai un coraggio tale da fare invidia a molte persone. Non tutti cadono in una fossa e riescono ad uscirne con un solo taglio sopra l'occhio.》
Che cazzo. Appena Giulio parlava della ferita iniziava a farmi male.
《Siamo stati fortunati. Pensa se ci fosse stato qualcuno.》dissi.
《Ecco.  Adesso muoviamoci ad andarcene.》Mise a moto la macchina e partimmo.

Dopo una mezz'oretta eravamo a casa sua. Appena aprimmo la porta del suo appartamento trovammo sul divano Giorgio, Valerio e Mary. Quest'ultima era molto preoccupata.
《Dove cazzo siete stati? Ci potevate avvisare. E tu che cazzo hai in fronte?》urlò Mary.
《Cazzo Mary non rompere e prepara qualcosa da mangiare. Sto morendo di fame.》disse Giulio buttandosi sul divano.
《Raga non avete idea di cosa abbiamo fatto. È stata una figata unica!》dissi entusiasta.
Tutti mi guardarono straniti, compreso Giulio.
《Raga tranquilli. La botta in testa le ha fatto male.》disse Giulio.
《Adesso ci raccontate tutto. Dove siete andati?》ci chiese Valerio.
Io e Giulio raccontammo loro la nostra avventura senza dimenticare nessun particolare.
《Oh Cristo!》esclamò Mary.
《Io non ci credo neanche se ho delle prove.》disse Valerio sbalordito.
《Giù, vi siete fumati troppe canne!》disse Giorgio.
《Giù mi devo pulire la ferita. Hai il disinfettante? 》chiesi.
《Sì, vieni ti accompagno in bagno.》
Entrati in bagno Giulio mi fece sedere su un mobiletto e mi slegò la stoffa dalla testa. Prese un po' di ovatta e ci mise sopra qualche goccia di disinfettante.
Appena appoggiò l'ovatta sulla ferita il mio viso si contrasse in una smorfia di dolore.
《Fa male?》mi chiese.
《Brucia un po'. Non sapevo sapessi fare anche l'infermiere.》dissi.
《Eh... Io so fare molte cose》disse ridendo.
Prese un cerotto e me lo mise sul taglio.
《Hai avuto culo.  È solo un graffio, non hai bisogno neanche dei punti.》disse aiutandomi a scendere dal mobile.
《Giulio. 》 Chiamai.
Lui si girò.
Gli andai vicino e lo baciai.
Lui mi strinse a sé e infilò la sua lingua nella mia bocca. Mi tolse la maglietta e rimasi in reggiseno.
《Manu non ce la faccio. Mettiti la maglietta, potrei non controllarmi.》mi disse porgendomi il mio indumento.
Mi infilai la maglietta e gli sorrisi.
《Ma vaffanculo!》disse prendendomi in braccio e facendo combaciare le nostre labbra. Le nostre lingue si intrecciarono e i nostri cuori batterono all'unisono.

Sei il vero motivo per cui non mi sparo in testaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora