6 - Essere la musa di se stessi

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"Reputation precedes me"
- Taylor Swift

C'era una cosa che odiavo di più al mondo.

Ok, no, erano due le cose che odiavo di più al mondo: Los Angeles e la pressione che sentivo sulle spalle nell'organizzare eventi sociali, con una lista di nomi che avrebbe fatto invidia alle nozze reali di William e Kate.

Mi reputavo una maniaca dell'ordine, eppure detestavo prendere parte alle riunioni in cui si discuteva del tema della serata, durante le quali si sceglievano le decorazioni in un catalogo con più di mille pagine.
Per non parlare della presenza di Julia Bornthorn alla festa.
Ok, forse odiavo più di due cose.

La riunione quella mattina era talmente noiosa che avevo rischiato di addormentarmi ben 3 volte, se non fosse stato per la mano di Lizzy che ogni tanto, cercando di non farsi vedere dalle altre, mi dava dei pizzicotti sul lato della gamba, scoperta a causa delle elevatissime temperature di quei giorni di metà agosto.

Mi diede un altro pizzicotto e la fulminai con lo sguardo, guardandomi il punto in cui me lo aveva dato, pronto ad ospitare un livido violaceo se avesse continuato.
Voltai lo sguardo verso Clara, che mi stava illustrando le varie decorazioni che avevano optato lei e le altre ragazze, rimanendo coerenti con il tema che avevo comunicato qualche settimana fa: il fuoco e il ghiaccio, riprendendo le due nuovi collezioni che sarebbero uscite in autunno.

«Mentre queste sono le tovaglie che abbiamo trovato disponibili già da ora, ma stanno per terminare, quindi dovremmo darci una mossa ad ordinarle» sentenziò, facendo scorrere le slide della presentazione sullo schermo bianco davanti al tavolo ellittico adibito alle riunioni.

«Ottimo» dissi, appuntandomi le parole tovaglie colorate sul taccuino davanti ai miei occhi, maledicendomi mentalmente a quando avevo detto che quell'anno avremmo organizzato tutte insieme.

In questo momento, potevo starmene a casa, o in spiaggia, a godermi un buon libro.
Ma no, ovviamente il mio lato pignolo e organizzativo doveva prevalere sulla richiesta d'ozio perenne.

«Ho chiamato la scorsa settimana Villa Pathos, e mi hanno comunicato che la villa è libera quel giorno, ma dobbiamo muoverci a prenotarla, dato che hanno altre persone che fanno pressione per averla quel giorno»

«Prenota a Villa Pathos» sentenziai, richiudendo il taccuino e alzandomi, stiracchiandomi leggermente la schiena, dovuto alla posizione ricurva che avevo assunto nelle 2 ore precedenti.

«E per gli addobbi?» chiede Taylor, una ragazza sulla ventina con capelli castani e la frangetta che ostinava a portare sulla fronte, nonostante fosse oggettivamente troppo lunga, coprendo i suoi occhi verde smeraldo.

«Ho lasciato a Elizabeth la lista con quelli che ho reputato più consoni al tema, fate in modo di averli a tutti i costi» dissi e uscii dalla stanza, dirigendomi al mio ufficio, con Elizabeth alle calcagna.

«Hai un appuntamento per pranzo con Miranda Salt per l'intervista per Woman!. Successivamente Riccardo ha richiesto la tua presenza sul set per discutere dei nuovi shooting per la nuova collezione. Ha chiamato Colin, chiede se sei disponibile domani alle 15, dice che vorrebbe discutere delle vendite del primo mese» sparò a raffica, sussurrando l'ultima parte.

Mi passò il foglio con tutti i miei impegni e gli diedi un'occhiata, trascrivendo ogni appuntamento nella mia agendina.

«Dì a Riccardo che sarò da lui per le 15:30, minuto più minuto meno. Per quanto riguarda Colin chiamalo e digli di anticipare la riunione a stasera per le 19, domani sono impegnata con lo shooting per Pink Magazine e devo anche andare a cena dai miei genitori» ordinai e non le diedi neanche il tempo di controbattere, che me ne andai, lasciandola in piedi nel bel mezzo del mio ufficio, mentre appuntava ogni cosa le avessi detto.

Non d'amore, ma d'accordoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora