6 Lottie.

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-Continuo flashback

La prima sera nel campus preferii rimanere in camera. Mi stesi sul letto con le cuffiette nelle orecchie, intenzionata a non fare niente.
E proprio quando la musica mi aveva completamente cullato, quando stavo per addormentarmi, qualcuno bussò alla porta.
Dopo uno scatto iniziale, pensai di aver sentito male, quindi mi rilassai e tornai con la testa sul cuscino. Dopo un po' la porta si aprì, rivelando una ragazza bionda con gli occhi verdi e grandi e un sorriso accennato in volto. Mi misi a sedere, guardandola. Lei, credendo probabilmente che la stanza fosse vuota, sobbalzò.
"Oddio, mi hai fatto prendere un colpo!" Esclamò subito dopo.
"Scusami, non volevo, ma chi sei?" Accese la luce e si avvicinò, richiudendo la porta.
"Io sono Charlotte, ma tutti mi chiamano Lottie. Tu?"
"Ellie, ma tutti mi chiamano.. Ellie?" La bionda ridacchiò.
"Bhe, a quanto pare sei la mia compagna di stanza." Osservò.
"Non sapevo di dover 'convivere' con qualcuno.." Ammisi un po' delusa. Ed io che sognavo già di immergermi nella pace più totale..
"Neanche io. In ogni caso, cosa ci fai in camera? Sono tutti fuori!" Esclamò aprendo la valigia.
"Non mi va di uscire. Non ho fame e preferisco stare qui a sentire musica, anche perché non conosco quasi nessuno.."
"Allora ti faccio compagnia, mentre svuoto la valigia." Le sorrisi.
"Sei di Londra?" Chiese.
"Si, tu?" Lei scosse la testa.
"Vengo da Doncaster, è un po' lontano."
"Come mai sei qui?" Alzò le spalle.
"Volevo fare qualcosa di diverso quest'estate e visto che la mia famiglia andava alla casa al mare come ogni anno, ho chiesto a mamma di venire qui."
"Capisco.. Quanti anni hai?" Bhe, se dovevo dormire in camera con lei, tanto valeva farci amicizia, no?
"Tra due mesi ne faccio sedici." Sorrise.
"Tu?"
"Diciassette."
"Mi sento piccola. Cioè, in fondo ho ancora quindici anni.." Ammise arrossendo. Risi nel vederla. Quella ragazza mi faceva una tenerezza assurda ed io non ero mai stata tenera.
"Bhe, goditeli finchè sei in tempo!" Riuscii solamente a dirle.
"Ci proverò." Sorrise appendendo una maglia nell'armadio.
"Perché sei arrivata solo ora?" Chiesi.
"Oh, mio fratello ci ha messo tre ore stamattina per prepararsi e la strada da Doncaster a qui è lunga, se aggiungiamo anche il fatto che ha rotto la macchina nel bel mezzo del viaggio, bhe, arriviamo a quest'orario.." Spiegò.
"Ha rotto la macchina?" Ridacchiai.
"Si. Ho sempre sostenuto che Louis sia un coglione patentato, ma a quanto pare di patentato non ha proprio niente.." Risi mentre lei finiva di svuotare la valigia.
"Quanti anni ha?"
"Diciannove."
"Hai altri fratelli o sorelle?"
"Si, ho tre sorelle più piccole. Tu?"
"Siete tanti.. Io no, sono figlia unica." Constatai.
"Non è triste? Insomma.. Non avere un fratello o una sorella non ti fa sentire un po'.. sola?" Quella domanda mi scosse un po'. Certo che era triste, però..
"In effetti si, però credo sia meglio così. Si, senza dubbio."
"Contenta tu.." Ed ero convinta. Era meglio che fossi figlia unica, perché non avrei mai augurato a nessun altro di ritrovarsi una madre come la mia.
"Allora, passiamo alle cose serie. Sei fidanzata?" Chiese sedendosi sul letto alla mia destra e sorridendomi. Scossi la testa, ridacchiando.
"Tu?"
"Diciamo che ci sto lavorando." Ammise ridendo.
"Chi è il fortunato?"
"Ah, solo un cretino che non si rende conto di come stanno le cose."
"E perché ci perdi ancora tempo?"
"Sarà anche un cretino, ma mi piace tanto.." Le sorrisi, tornando stesa. Restammo a parlare un'altra ora e mezza, poi entrambe esauste, ci addormentammo.
La mattina dopo fui la prima ad alzarmi. Controllai l'ora sul cellulare, prima di sbadigliare e dirigermi verso il bagno. Mi lavai e mi vestii in fretta, poi tornai a sedermi sul letto. Lottie intanto si era svegliata e stava scegliendo i vestiti. Io li avevo preparati la sera precedente, sapendo che, in generale, la mattina non ero in grado di far niente.
"Io esco, ci vediamo a mensa?"
"Va bene. Dove vai?" Chiese sbadigliando.
"A fare un giro. A dopo!"
"Ciao!" Uscii dalla camera, portandomi dietro le chiavi ed il cellulare.
Cominciai a camminare diretta chissà dove e senza accorgermene arrivai in spiaggia.
"Buongiorno!" Mi voltai di scatto, trovandomi faccia a faccia con Zayn.
"Giorno.. Che ci fai qui?" Alzò le spalle.
"Stavo facendo un giro e a quanto pare anche tu.."
"Ciò non implica che voglia farlo con te, questo 'giro'.."
"Sei obbligata." Rispose sorridendo.
"Ah, davvero?"
"Si. Mi hai dato tre giorni per farti innamorare di me, ora devi lasciarti corteggiare."
"Bhe, hai scelto il modo peggiore, lasciatelo dire. Io odio queste cose."
"Da quanto ho capito, l'unico modo per farsi amare da te è starti lontano.."
"Inizi a conoscermi, vedo."
"Si, ma io non ho intenzione di farlo, quindi dovrai sopportarmi."
"Sei ancora convinto di vincere Zayn?"
"Assolutamente si." Scossi la testa, divertita.
"Oggi ho intenzione di scegliere il ragazzo sfortunato che dovrai baciare." Annunciai sorridente.
"Io sto già organizzando la nostra serata."
"Non metterci troppo impegno, tanto non ci sarà."
"Cadrai ai miei piedi, Corwell."
"Nei tuoi sogni, Malik. Io non mi innamoro, semplice. La tua è una sfida persa in partenza."
"Ti ricrederai quando il tuo cuore sarà tra le mie mani."
"Cos'è, vuoi farmi uccidere da un cacciatore e avere il mio cuore, come in Biancaneve?"
"Ti trovo molto più carina di Biancaneve."
"Era un complimento?"
"Prendilo come ti pare."
"Bhe, io credo che il cacciatore sia molto più bello di te, invece."
"Punti di vista.." Commentò.
"Te l'ho detto, ho praticamente già vinto."
"Ho ancora tre giorni. Io non ne sarei così convinto."
"Due bello mio. Hai due giorni, il terzo era ieri e lo hai già sprecato."
"Cosa? Ma.. Non vale così!"
"Oh, vale eccome! Fossi in te mi arrenderei."
"Non sperarci neanche!"
"E cosa hai intenzione di fare, sentiamo?"
"Ti conquisterò, l'ho già detto."
"Come?"
"Di certo non vengo a svelarti i miei trucchi, piccola."
"Di certo se mi chiami di nuovo così puoi dire addio anche alla più minuscola possibilità di piacermi."
"Io ne dubito." Disse, mentre improvvisamente la mia mano si trovò intrecciata alla sua.
"Tieni a posto quelle manacce, Malik." In tutta risposta, lui strinse di più la presa.
"Zayn? Mollami." Scosse la testa sorridendo.
"Dio, sembri proprio un bambino."
"Almeno sono tenero." Commentò.
"Si, come la carta igienica della pubblicità."
"Acida."
"Sai, credo che non ti convenga nemmeno farmi innamorare di te."
"Neanche io lo credo."
"E allora perché non ti arrendi e la smettiamo subito?"
"Perché io non rifiuto mai una sfida, Corwell. Ho scommesso e non ho intenzione di perdere."
"Bhe, siamo in due."
"Bene, perché questo rende tutto più interessante."
"Andremmo avanti così per molto?"
"Dipende da te, piccola."
"Si. Senza ombra di dubbio." Affermai con una smorfia. Lui rise.
"Andiamo a fare colazione?" Chiese con la mano ancora incastrata nella mia.
"E va bene!" Esclamai infine.
"Fantastico!" Disse sorridendo, prima di trascinarmi in mensa.
"Guarda cosa mi tocca fare.." Commentai.
"Dai, in fondo non sono così male.."
"Lo spero per te, più che altro." Rise di nuovo e la sua risata mi scaldò il cuore.
"Perché vuoi farmi innamorare?" Chiesi dopo un po', quando eravamo già seduti ad un tavolo, con la nostra colazione avanti. Lui alzò le spalle e potei notare una punta di imbarazzo nel suo sguardo.
"Mi sembri.. diversa. Sei strana.."
"Bhe, si, lo so, ma questo non ti autorizza a fare esperimenti su di me."
"Non è un esperimento."
"E cos'è allora?"
"Prendilo come.. un modo diverso di passare l'estate."
"Vuoi farmi innamorare di te solo per avere un passatempo estivo?"
"E chi ti dice che non durerà anche dopo l'estate?" Arrossii. Accidenti, dovevo stare più attenta, lui non poteva farmi quest'effetto. Assolutamente.

-Fine Flashback

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