18 I just so stupid.

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Quando mi svegliai, non ero a casa mia. Non ero neanche per strada o nel locale in cui ero andata.
Mi guardai intorno, sentendo un'improvvisa fitta alla tempia. Ero in una camera, le pareti blu elettrico con qualche poster attaccato sopra, una scrivania completamente sotto sopra dal caos ed un armadio ciliegio. Alla mia destra un comodino con una lampada.
Alla mia sinistra.. Il corpo di un ragazzo?
Mi misi a sedere di scatto, aumentando il mal di testa e facendo una smorfia di dolore. Lentamente, le scene della sera prima si ricostruivano nella mia mente.
Quando ricordai ogni cosa, spalancai gli occhi ed un conato di vomito mi costrinse ad alzarmi di fretta ed andare in bagno.

-Flashback.

"Vieni con me, io di solito mi sfogo così." Credevo sinceramente che quell'uomo avesse qualcosa che potesse aiutarmi. E invece mi aveva portato in uno squallidissimo locale, in cui la bevanda più pesante che c'era non bastava nemmeno a farmi ubriacare.
"Tutto qui?" Chiesi, quasi delusa. Lui mi sorrise beffardo.
"Ci fermiamo qui se non reggi l'alcool. Altrimenti vieni con me." Annuii, prima di seguirlo. Salutò uno dei baristi che, dopo avermi lanciato uno sguardo ammiccante, ci lasciò passare dietro il bancone, per poi farci uscire dal retro. Dopo aver scambiato qualche parola con altri due uomini, mi indicò ed uno di quelli scosse la testa.
Rimasero a parlare qualche altro minuto, poi lui tornò indietro con una bustina bianca.
"Prova questa."
"Cos'è?" Chiesi osservandola.
"Niente domande, provala e basta." Tentennai un po', prima di afferrare la busta.
"Scioglila in un bicchiere d'acqua, poi bevi tutto d'un sorso, chiaro?" Chiese. Mi limitai ad annuire, prima di voltargli le spalle e rientrare.
"Ehi, sappi che non sarà sempre così. Gratis, intendo. Sono buono solo perché sei davvero distrutta, ma la prossima volta dovrai pagare. Questa roba non andiamo a rubarla eh!" Ridacchiai, senza girarmi per guardarlo. Io speravo davvero che non ci fosse una 'prossima volta'.
"Grazie." Dissi quindi, prima di continuare a camminare. Chiesi un bicchiere d'acqua al bar e quando lo ottenni, mi affrettai a scioglierci dentro il contenuto della bustina. Poi mi portai il bicchiere alle labbra e, rivedendo di nuovo Zayn baciare quella biondina, bevvi senza esitazione.
Fu un secondo, prima che tutto diventasse buio e che perdessi il controllo del mio corpo, cadendo. La musica continuava a rimbombare nelle mie orecchie e sentii una mano afferrarmi il braccio, poi lentamente tutto tornò a prendere forma.
Un ragazzo, in piedi di fronte a me, mi aiutò ad alzarmi, prima di sorridermi maliziosamente e fiondarsi sulle mie labbra.
Non era un bacio dolce e non mi sorpresi neanche di quel gesto.
Il mio cervello era in tilt, non pensavo più a niente e, nonostante non riuscissi a capire ciò che stesse succedendo, mi sentivo bene.
Nessun pensiero, nessuna preoccupazione, nessun rimpianto, nessuna tristezza. Solo il vuoto, perché si, nonostante quel ragazzo mi avesse appena fatto salire su una moto e corresse alla velocità della luce per le strade deserte di Londra, io continuavo a non rendermi conto di niente.
Nemmeno quando entrò in un palazzo, riprendendo a baciarmi. O quando i nostri vestiti furono a terra.
E nemmeno durante quello che dopo.
Non m'importava di niente, non capivo cosa stesse succedendo e non me ne preoccupavo più di tanto.
Mi accorsi di non aver sentito la voce di quel ragazzo neanche una volta solo quando lui sussurrò qualcosa.
"Mi chiamo Jack." Sentii, prima che i miei occhi si chiudessero.

-Fine flashback.

Quando tornai in camera, Jack stava ancora dormendo. Ne approfittai per rivestirmi ed uscire di casa, maledicendomi per aver lasciato che tutto questo accadesse.
L'ennesima lacrima si fece spazio sulla mia guancia, prima che cominciassi a singhiozzare. Mi portai una mano alla bocca, cercando disperatamente di trattenere le lacrime, ma era più forte di me.
Mi sentivo così debole, usata, sporca.. Era qualcosa più grande di me e non riuscivo a gestirlo, nonostante mi sforzassi con tutta me stessa.
Quando vidi il viso stanco di Liam, a pochi metri da me, non esitai ad abbracciarlo, sperando che almeno lui potesse capirmi.
Ma il mio dolore era qualcosa di troppo grande anche per lui, perché, anche se non fece domande, si capiva che era confuso.
"Ellie!" Mi voltai verso la voce squillante che mi aveva appena chiamato e, quando vidi Lottie, mi affrettai ad asciugarmi le lacrime.
"Ieri sera sei sparita, cos'è successo?" Chiese, prendendomi la mano. Scossi la testa.
"Niente, scusatemi." Lei mi guardò tristemente, ma quando Harry al suo fianco le poggiò una mano sulla spalla, si riprese.
"Perché non vieni con noi? Ci sono tutti, andiamo a fare colazione fuori.. Ti farà bene, vedrai e puoi portare anche lui.." Disse indicando Liam alle mie spalle. Lui provò a sorriderle, poi si presentarono.
"Allora, venite?" Tentennai, prima di annuire.
"Va bene."
"Scusa Ellie, ma non ce la faccio, sapendo che Reb.." Annuii prima che finisse la frase, sapendo fosse difficile per lui.
"Oh, può venire anche lei, chiunque sia.." Commentò Lottie, con la sua solita vitalità ed allegria.
"E' la ragazza di Liam e la mia migliore amica ma non.. non sta molto bene, ecco.."
"Oh, mi dispiace." Si limitò a dire la bionda.
"Già, quindi scusatemi, sarà per un'altra volta." Disse Liam.
"No, dai, vieni anche tu. Non puoi stare così, farà bene anche a te e Reb non dirà niente se per una volta non mangi quello schifo che danno a.. lì insomma."
"Ma.."
"Ti prego Liam, non è solo per te." Nonostante la compagnia dei ragazzi fosse decisamente una distrazione migliore di quella della sera prima, non me la sentivo di rimanere da sola con loro. Non ancora, almeno. Rivederli significava ripensare all'estate e, di conseguenza, a Zayn e mi faceva troppo male. Magari, la presenza di Liam mi avrebbe aiutato.
"Io.." Provò a dire lui, poi, vedendo il mio sguardo supplichevole, si arrese.
"E va bene.."
"Perfetto! Venite allora!" Esclamò Lottie, prendendomi per mano e trascinandomi via. Con la coda dell'occhio vidi Liam ed Harry scambiarsi un sorriso e seguirci.
La bionda si fermò davanti ad un locale che conoscevo solo di vista, con una grossa insegna rossa sopra la porta.
"Dovrebbero essere qui.." Commentò, guardandosi intorno.
"Eccoli! Andiamo." Disse poi, indicando un tavolo dalla vetrina, prima di entrare e raggiungerlo a passo veloce.
"Lottie aspetta!" Le dissi notando che Harry e Liam erano rimasti indietro.
"Quei due so.." Mi bloccai quando il mio sguardo volò al tavolo di fronte a me.
Lottie non scherzava quando diceva che ci sarebbero stati tutti. Allyson e Niall erano seduti vicino alla finestra, alla loro sinistra Louis e alla loro destra.. bhe lui.
Ormai non saprei neanche più descrivere ciò che mi provocava il solo vedere Zayn.
Lo amavo ancora, forse anche più di prima e sapere che per lui non era lo stesso mi uccideva.
I suoi occhi erano leggermente sbarrati, perfettamente incastrati nei miei.
"Ellie!" Esclamò Niall e mi meravigliai di essere riuscita a sentirlo.
Il mio cuore batteva talmente forte in quel momento che persino il rumore provocato dal chiacchiericcio delle altre persone era totalmente scomparso.
Il mio campo visivo era occupato solo dai suoi occhi e riuscii a notare che brillavano tantissimo. E.. Dio, quanto era bello..
Mantenni il contatto con i suoi occhi per un tempo che mi parve infinito, fin quando Harry tossì dietro di me.
"Ciao ragazzi." Disse, mentre mi riscuotevo dai miei pensieri. Accennai un sorriso, salutando anch'io.
"Ehm.. Lui è..?" Chiese Allyson, aspettando che continuassi la frase al posto suo, indicando Liam con un cenno del capo. Ci misi un attimo, prima di capire cosa mi avesse chiesto, ancora scossa da quei due occhi che ormai sognavo ogni notte.
"Oh, lui è Liam, un mio amico."
"Ciao." Sorrise lui porgendole una mano.
"Piacere Allyson." Si presentarono anche Niall e Zayn e al suono della sua voce temetti seriamente di non riuscire più a respirare. I suoi occhi incrociarono di nuovo i miei, prima che un'altra voce si intromettesse nel discorso.
"Eccomi!" Mi voltai di scatto, sentendo il cuore spezzarsi di nuovo quando vidi la ragazza bionda che era con Zayn il giorno prima.
"Oh, ciao! Io sono Perrie." Disse notando me e gli altri che eravamo appena arrivati. Sfoggiò un sorriso stupendo, allungando una mano verso Liam. Lui sorrise di ricambio, presentandosi a sua volta. Poi lo sguardo della bionda volò a me.
"Tu sei..?"
"E.. Ellie." Usai tutte le mie forze, davvero tutte per provare a sorridere.
"Piacere." Sorrise di nuovo, prima di sedersi accanto a Zayn e prendergli la mano.
Mi sentivo ferita, illusa, mille volte stupida per aver creduto anche solo un attimo che tra me e lui ci fosse ancora qualcosa..
Abbassai immediatamente lo sguardo, sapendo di non poter resistere oltre.
"Tutto bene?" Mi sussurrò Liam all'orecchio. Annuii, rivolgendogli un sorriso stanco e probabilmente ancora una volta distrutto, poi presi posto accanto a Louis.
Per tutta la durata della colazione non spiccai parola.
Il fatto era che più provavo a partecipare al loro discorso, più la mia voce diventava tremolante e non riuscivo a spiegarmi perché, quindi, ad un certo punto, ci rinunciai completamente e mi persi nei miei pensieri. Pensieri che no, per la prima volta non riguardavano Zayn, ma la notte appena passata.
Il fatto che avessi ricordato tutto da un lato mi aveva aiutato, ma dall'altro? Bhe, non aveva fatto altro che infierire su ciò che provassi e non riuscivo a non pensare a quanto facessi effettivamente schifo. A quanto in realtà mia madre avesse sempre avuto ragione su di me.
Mi sentivo male, ancora usata ed ingannata, perché quell'uomo mi aveva mentito.
Si, la sera prima ero stata superficialmente bene, ma ora stavo molto peggio e quella roba, qualunque cosa fosse, non aveva risolto niente.
Credo fossi stata un po' troppo a pensarci, perché ad un certo punto Allyson si voltò verso di me.
"Mi accompagni un secondo in bagno?" Chiese.
"Si.." Accettai confusa, poi la seguii.
"Che succede Els?" Mi domandò chiudendosi la porta alle spalle.
"Eh? Niente, perché?"
"Non hai parlato per tutto il tempo e non è da te.."
"No, il fatto è che.."
"E' per Zayn?" Mi interruppe. Sentii il mio cuore fare una capriola al suono del suo nome, maledicendolo di reagire così ad una tale sciocchezza.
"N.. No.." Mentii in parte.
"Sai, forse posso capirti. E' strano anche per me stare seduta a quel tavolo. Non è più come in estate e non mi trovo per niente a vedervi così.. distaccati." Abbassai lo sguardo, sentendo le lacrime premere sui miei occhi per uscire.
"Già.." Riuscii a sussurrare.
"Cioè, insomma, eravate inseparabili, avete persino scritto una canzone insieme, fatto progetti per il futuro ed ora è davvero strano vedere che è tutto finito e che a malapena vi parlate, cioè è così.." Allyson era davvero la persona più dolce e benintenzionata del mondo, ma a volte proprio non si rendeva conto delle cose che diceva. Non capiva che pensare a tutto quello, per me era stata e continuava ad essere una tortura, che mi faceva male e che desiderassi con tutta me stessa di ritornare indietro nel tempo. Che desiderassi cancellare quei dieci mesi di inferno e riprendere da dove avevamo lasciato.
E non capiva quanto tutto questo mi ricordasse irrimediabilmente ciò che avevo fatto la sera prima.
Per cui, non mi stupii della sua espressione sorpresa ed infinitamente triste, quando non ce la feci più e scoppiai a piangere.
"Ehi.. Oddio, scusami, io non.." Disse abbracciandomi di scatto.
"Cavolo, mi dispiace Ellie, davvero."
"Ho combinato un, Ally." Ammisi, coprendomi il viso con le mani.
"Cos'è successo?" Non riuscii a rispondere e apprezzai il fatto che lei non insistette per sapere.
Forse, sarebbe stato meglio tenerla per me, quella storia.

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