1. Ad maiora semper

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"Vicky, potresti dirmi a che diamine stai pensando? I tuoi pensieri stanno lottando con i miei e non riesco a concentrarmi sulla guida!"

Gli scienziati la definiscono "telepatia gemellare", io la chiamerei rottura di palle.

Io e il mio gemello Thomas siamo imbottigliati nel traffico del New Jersey da più di mezz'ora, mancano ancora due ore mezza per arrivare al campus della Penn State University ed io vorrei solo lanciarmi dall'auto in corsa.
Nonostante la strada sembri infinita, trasferirci alla PSU è stata la scelta più saggia che avessimo potuto fare, è tutt'altro che un campus tranquillo, le feste sono di ogni genere e a qualsiasi ora.

"Non riesco a smettere Tommy, perdonami. È il nostro ultimo anno di college, ma non è solo questo il motivo della mia ansia. Devo iniziare a stilare il programma del giornalino studentesco e organizzare le interviste della squadra di Football. Sono in un mare di guai."

Frustrata dalla vita, getto il capo all'indietro chiudendo gli occhi.
Ebbene si, sono la redattrice del giornalino studentesco dell'Università e giornalista ufficiale della squadra di Football Nittany Lions. Il mio sogno nel cassetto è diventare giornalista ufficiale della NFL, ho lavorato sodo per ricoprire questo ruolo all'università riuscendo ad ottenere la stima del squadra e dei professori.

Thomas poggia una mano sulla mia coscia per darmi forza. "Vicky il campionato inizierà tra una settimana, stai serena. I ragazzi della squadra ti amano, sia per il tuo supporto costante durante le partite che per le tue domande mai scontate. Spero che tu possa intervistare anche noi giocatori di Hockey qualche volta."

Il sorriso dolce del mio gemello mi scalda il cuore, sono fortunata ad averlo accanto.
Io e Thomas non abbiamo avuto una vita semplice, ci siamo sempre fatti forza con l'aiuto di mamma. Mio padre ci ha abbandonati per un'altra donna conosciuta a lavoro quando avevamo solo 7 anni. Thomas è diventato un uomo in fretta ed io ho fatto da spalla a mamma.
Mia madre è stata sempre una donna caparbia e di gran successo, grazie a lei ho imparato che non bisogna mai lasciare il nostro futuro nelle mani degli altri.

"Grazie Thomas, sei il mio angelo. Questa vita non avrebbe senso senza te." Gli schiocco un bacio sonoro sulla guancia, facendolo imbarazzare non poco.

"Vic ti voglio bene anch'io, però questa versione dolce a cui non sono abituato mi terrorizza. Ora basta piagnistei, accendi quella cazzo di radio."

Il viaggio continua sotto le note del nuovo album di Drake, sgolandoci e ballando come due matti. Abbiamo rischiato la morte sbandando tra una corsia e l'altra, ma non ce n'è fregato un accidenti, abbiamo solo riso di più.

Dopo 3 ore interminabili di auto, mio fratello parcheggia il suo suv sotto al mio dormitorio.

"Le ragazze sono già a casa? Sarai da sola? Vuoi che salga con te?" Ecco la parte che amo/odio di Thomas, il suo essere iperprotettivo. Sono sicura che ucciderebbe per me.

"Thomas! Te l'ho già detto dieci volte, le ragazze sono in casa. Sta tranquillo, se dovesse servirmi qualcosa ti chiamerò senz'altro."

"Va bene, io allora vado alla confraternita. Fatevi sentire sulla chat di gruppo, sai com'è se le ragazze volessero uscire..."

"Per ragazze intendi Betty?" Mio fratello impallidisce come se avessi nominato Voldemort.

"N-no, i-io. Cazzo Vic, fammi sapere e basta!"

"Ok Tarzan, non ti incazzare. A dopo, ti voglio bene".

Ci abbracciamo come due innamorati, perché infondo lo siamo e finalmente sono pronta a rivedere le mie ragazze.
In fretta salgo le scale fino al secondo piano, inizio a leggere i numeri delle stanze fino a quando non mi trovo davanti alla porta della nostra. 21/5 B.

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