2. You broke my heart.

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Io e le ragazze, assonnate come se avessimo lavorato in miniera tutta la notte e con i capelli che sembrano tre nidi di uccelli, sorseggiamo il nostro caffè in rigoroso silenzio sull'isola della cucina.
C'è una regola da non transigere, mai: non si parla se non dopo un quarto d'ora dal risveglio.

Il quarto d'ora però passa troppo infretta, Betty trattiene la bocca in una smorfia ed è rossa in viso, sembra stia per esplodere.
Inizio il mio countdown mentale all'apocalisse, non sono pro...
"Forza! Odio il silenzio, andiamo a darci una bella strigliata, dobbiamo affrontare il primo giorno di lezioni e dobbiamo anche scoprire il mistero dei tre ragazzi dell'O...."

Non ce la faccio, la devo fermare.
"Siamo in una safe zone, giusto?"

Betty alza un sopracciglio, non riesce a capire cosa intendo. "Si perché?"

"Perché porca troia, non ho capito un cazzo di quello che hai detto. Sto ancora dormendo e sono già ansiosa per oggi, come ogni anno."

Betty e Sophie si riparano dietro l'isola accovacciandosi a terra come due militari in trincea.
Vedo le loro testoline more sporgere con timore, un risolino purtroppo sfugge dalla mia bocca.

"Amore rilassati, se continui così dovrai fare il Botox prima dei tuoi anni."

"Betty ti prego, chiudi quella boccaccia. Ho paura quand'è appena sveglia."

Non resisto, scoppio a ridere piegandomi in due.
"Siete due cretine, vi giuro."

Stamattina la mia ansia ha deciso di bussare presto alla porta della mia povera anima, il motivo? L'inizio delle lezioni.
Non me ne frega un accidenti delle lezioni e dei professori, semplicemente mi spaventano gli inizi. Sono una perfezionista, voglio essere impeccabile almeno la prima settimana, poi potrò andare in aula anche in pigiama.

Siamo ancora in uno stato indecente, ma continuiamo a scorrere tra le pagine di Instagram commentando tutto ciò che ci appare nonostante siamo in un ritardo fottuto.
All'improvviso i nostri telefoni squillano, è il trillo di una mail.
Le nostre teste scattano in su e ci guardiamo come se fossimo in Spider-Man No Way Home.

"È una mail da parte del rettore, non ditemi che devo pagare un'altra tassa" sputa Betty con orrore.

Io non ho le forze per leggerne il contenuto, non riesco a connettere di prima mattina.

"Ok ho capito, leggo io."
Sophie da un'occhiata veloce alla mail pronta per fare un riassunto, inizialmente inarca un sopracciglio ma si rilassa assumendo un'espressione annoiata.

"Ragazze, non è niente di che. La riunione di cui parlava Braiden ieri sera sarà tenuta oggi nella sala conferenze. Victoria affiancherà il Coach in quanto rappresentante del giornalino e parte del team di football. Io e Betty siamo nel corpo studentesco, quindi discuteremo delle attività extracorriculari."

"Che palle, iniziamo con il botto. Una giornata in sala conferenze. Wuhu!" Sbuffo.

"Non capite un cazzo! Deficienti, si esatto. Deficienti è l'unico aggettivo per definirvi"
Strilla la logorroica, guardandoci come se fossimo degli alieni da ispezionare.
Guardo Sophie confusa picchiettando un dito sulla tempia mimando "è pazza" con la bocca.

"Ragazze, è il giorno della conferenza. Quella conferenza in cui verranno presentati i nuovi."
Con fare minaccioso punta un dito a un centimetro dalla mia faccia.
"Svegliati Victoria, parlo dello sconosciuto con cui dovrai avere un dialogo e di cui sai questa ceppa!"

Oh cazzo, la pazza ha ragione. Entro nel panico più totale, dobbiamo sbrigarci, non posso fare tardi, Neff potrebbe uccidermi.
Ti prego Dio fa che non sia un nerd con doti sportive, fa che sia bello un terzo di Channing in Magic Mike, ti scongiuro.

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