8. Meet me halfway

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Alexander e Victoria.
Little Falls, New Jersey.

Sono davanti la porta di casa Turdo e sono ansioso, sto morendo.
Ho pedalato come un pazzo da Paterson a Little Falls per chiedere alla signora Grace se Vicky potesse uscire con me.

Indosso i miei vestiti migliori, non che ne abbia abbastanza ma sono riuscito a trovare una felpa pulita e un paio di jeans meno sbiaditi, per le scarpe nulla da fare... ne ho solo un paio e dovrò indossarle per il resto dell'anno.

Mi specchio sul vetro della finestra, sistemo il ciuffo e sfrego le mani sul jeans per asciugare il sudore.

Forza Alex, suona.

Dopo qualche minuto d'attesa la porta si apre e la figura della mamma di Vicky si palesa di fronte a me. È una bellissima donna dagli occhi chiari e la bocca carnosa, i capelli lisci e ramati sono perfettamente acconciati e un tailleur elegante fascia il suo corpo maturo.

La mamma dei gemelli ha sempre avuto un debole per me. Nonostante io viva a Paterson lei ha accettato che il figlio uscisse con noi, a patto di restare nei dintorni di Little Falls.
Quando Thomas, Mike e Tyler hanno gli allenamenti di Hockey, io accompagno Victoria a casa per non lasciarla sola e la madre sembra apprezzare la mia protezione nei confronti della piccola Antares.

"Alex, tesoro! È un piacere rivederti, ti vuoi accomodare? Thomas è agli allenamenti, ma rientrerà tra poco." mi sorride cortese.

"Salve signora Grace, in realtà sono venuto per Vicky. Le volevo chiedere se potesse uscire per una passeggiata." rispondo impacciato e rosso dalla vergogna.

La signora Grace assume un'espressione indecifrabile, i suoi occhi sembrano voler scrutare la mia anima e per la prima volta temo il suo dissenso.

"Vado a chiamarla." La sua mano si poggia sulla mia spalla e un sorriso mostra la dentatura perfetta.

Impaziente come se aspettassi la puntata del mio cartone animato preferito, attendo sul portico di casa Turdo.

L'inconfondibile ticchettio dei passi di Victoria fa tremare il mio cuore e i miei occhi si nutrono della sua bellezza quando la vedo correre verso l'uscita di casa stretta in un prendisole azzurro, i capelli raccolti in una treccia a spiga e il viso perfetto.

"Alex, ciao! Che ci fai qui?" urla saltandomi addosso.

Il suo profumo di arancio investe le mie narici spendendomi dritto in paradiso. La stringo forte accarezzandole la schiena e sorrido come un ebete inebriato dalla sua presenza.

"Alex è venuto a chiedere se potessi uscire con lui per una passeggiata." le spiega la madre.

"Ti prego mamma, per favore, voglio uscire con lui. Ti scongiuro, rimarremo nei paraggi e tornerò in orario." la supplica con le manine giunte in una preghiera.

"Dove andrete, Alex?"

"Le prometto che non supereremo il confine e non andremo a Paterson. Se lei è d'accordo potremmo andare a Willmore Park e prima del coprifuoco riporterò Victoria a casa."

"Ti prego mamma, Wilmore Park è a due minuti a piedi da qui. Alex è venuto da Paterson, non possiamo dirgli di no." Continua Victoria sporgendo il labbro inferiore.

"Alle sei vi voglio di ritorno, non un minuto più tardi. Mi raccomando, solo Wilmore Park." dice Grace alternando l'indice tra me e Vicky.

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