5. I was alive with you

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Prima di iniziare questo capitolo
vi consiglio di ascoltare
Fire For You - Cannons.

Con una steccata energica la moto schizza in avanti, stringo le braccia al collo di Alex per non cadere e le mie gambe serrano il suo bacino.
La visione del mondo circostante appare confusa e la carreggiata si restringe a causa della velocità.

Urlo in preda all'euforia, la mia voce rimbomba tra le pareti protettive del casco, ogni strato di pelle rabbrividisce, la leggera peluria della mia nuca si rizza e una goccia di sudore scende tra il solco dei miei seni. La paura mi costringe ad arricciare le dita dei piedi e le mie gambe tremano scosse dall'adrenalina in circolo.

I bicipiti di Alex guizzano in alto quando accelera, respira in modo affannato, gli occhi diabolici si focalizzano sulla strada, i tendini del collo sono tesi e gli zigomi arrossati.
È bellissimo, proprio come la scia infuocata di una stella appena esplosa durante una notte estiva.

Alex ha sempre avuto la capacità di diventare un tutt'uno con le moto, seguiva solo l'istinto dimenticandosi perfino di mettere in pericolo se stesso.
Senza timore compie  uno slalom tra le macchine aumentando la velocità, si piega a destra e a sinistra accompagnando con maestria i movimenti del mezzo e con tempismo perfetto passa ogni semaforo poco prima che scatti il rosso.

Con le mani tremanti e la tachicardia a mille batto un colpetto sulla spalla per farlo decelerare, accostando in una piazzola di sosta.

"Tutto apposto? Era troppo?"  richiama la mia attenzione con voce tremante, la fronte corrugata in un cipiglio e le labbra socchiuse e asciutte.

Slaccio il casco liberando la mia chioma dorata, mostrando il mio viso arrossato e il mio sorriso divertito.

"Era troppo poco con questo casco..." boccheggio con il fiato corto.
"Facciamolo a modo nostro, Alex." sussurro sicura di me stessa, puntando il mio sguardo sul suo.

La sua mano plana sul mio fianco e lo stringe in una morsa ferrea, i suoi occhi bruciano ogni centimetro della mia figura. Con un gesto lento la sua lingua lambisce le labbra purpuree e i suoi denti ne mordono l'estremità.

I miei capelli volano in ogni direzione, rido sguaiatamente e urlo come una matta. I miei occhi lacrimano a causa della velocità, ma non m'importa del mio aspetto. Mi sento viva, ed è l'unica cosa che conta.

Io ti odio per questo.
Ti odio perché nonostante siano trascorsi sei lunghi anni, io continuo ad essere me stessa solo con te.
Ti odio perché cerco una tua sfumatura negli altri.
Ti odio perché sono costretta a farlo.
Ti odio perché mi avevi dato la speranza di credere nel lieto fine, ma hai distrutto ogni possibilità con la tua partenza.

Alex mi guarda meravigliato, come se fossimo di nuovo per le vie del blocco sulla sua moto da cross. Il suo sorriso mostra la dentatura perfetta, i suoi occhi si alternano tra il mio viso e la strada, i capelli si scompigliano con il vento e la sua bellezza riesce a mettere in ombra le luci delle vetture attorno a noi.
Continua ad accelerare sorpassando qualsiasi veicolo, sbilancia il suo corpo in avanti aderendo completamente al mio. Il suo bacino slitta in avanti con prepotenza, sento il suo membro turgido pulsare sotto di me nonostante gli strati di vestiti che dividono le nostre pelli.

"Tieniti forte 'Res, abbiamo un bel sorpasso da fare!" urla Alex per sovrastare il fruscio del vento.

Mi stringo ancora più forte al suo corpo e volto il capo indietro per individuare l'ostacolo.
I miei occhi escono fuori dalle orbite.
Un tir autosnodato lunga circa sedici metri si trova al centro della carreggiata, non riusciremo mai a passare.

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