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Dopo essere usciti da una decina di negozi diversi decisero che forse era meglio mangiare qualcosa per riprendere le forze.
"Andiamo lì fanno panini, pizze e altre schifezze che io e Pablo non possiamo mangiare" diede una spallata al suo amico mentre parlava con sua sorella.
"Prendetevi un'insalata con petto di pollo arrostito" Sabrina consigliò ai ragazzi in modo da sgarrare la dieta solo di poco.
Sabry prese un panino con cotoletta e patatine e i calciatori l'insalata che avevano già prefissato.
"Dammi una patatina brutta strega" il sivigliano si beccò un'occhiataccia.
"La strega è cattiva quindi no." Si impose lei facendo ridacchiare Pedri.
"Daii dammi una patatina.
Solo una Sabrina daii" come un bambino capriccioso Pablo si agitò allungando il braccio.
"E va bene tieni...sei priprio un niño" gli diede finalmente ciò che desiderava senza sapere ciò che stava per succedere.
"Perché hai sul polso il bracciale di mia sorella?" Pedro con le sopracciglia inarcate e con un viso scioccato iniziò a dare di matto.
"Sabrina perché Pablo ha il tuo braccialetto???" Alzò la voce.
"Pedro ti calmi?!"
"Se ti calmi ti spiego" il suo collega cercò l'attenzione.
"Bene spiega" Si ricompose per avere delle spiegazioni.
"Lo ha perso al centro sportivo e mi sono dimenticato di ridarglielo." Si inventò una scusa capendo che a Sabrina non veniva in mente nulla.
"Ma se al campo sportivo non c'è mai venuta!!" Alzò ancora la voce.
"Cretino! Per portarti le scarpette l'altra volta" disse ovvio recitando piuttosto bene il numero 6.
"Ah giusto..." Si tranquillizzò continuando a mangiare l'insalata.
"Cosa pensavi eh? Che fossi uscita con Pablo e come ricordo di una notte di fuoco gli avevo lasciato il mio bracciale??" Era nervosa, cosa diavolo pensava suo fratello di lei??
Sì, Pablo le piaceva ma non a tal punto da portarselo a letto subito.
"Smettetela..basta" Gavi cercò di tagliare il filo nonostante gli sguardi nervosi che si scambiavano Sabry e Pedri.
Smise solo perché si sentiva in colpa, era una bugia, quel braccialetto glielo aveva dato di sua spontanea volontà e quindi stava mentendo a suo fratello, cosa che non faceva quasi mai.
"Vabbe ora glielo puoi ridare" il canarino disse gesticolando tranquillamente.
Tienilo Pablo...tu non hai bracciali" sorrise a trentadue denti la ragazza.
"Ma è femminile" Pedro si intromise.
"Ma quando mai...è unisex!
Stai zitto" sbottò in risposta lei.
"Ma Pablo non è il tipo che mette questi bracciali...vero Pablo?" Continuò.
"Oh Pedro hai rotto!
Ma posso regalarglielo?
È tuo amico ma ora è anche mio e di Fernando e quindi che problema hai se gli faccio un regalo...bah" sbuffò lei tirando fuori quel carattere che a Pablo faceva scuotere la testa.
"Vabbe finisci di mangiare
che sei lenta" Si fecero varie linguaccie come al solito.
Dopo aver chiesto il conto e pagato se ne andarono in un negozio di scarpe.
"Mi servono queste nike, le mie si sono rotte" Sabry chiese gentilmente al commesso.
"Prendi sempre le stesse..." il numero 8 andò vicino per romperle un pò le scatole.
"Sì perché queste le uso spesso ripsetto alle alte, sono comode." Rispose stizzita.
"Lasciala stare dai andiamo a vedere qualcosa per noi" Gavi tirò via il suo amico.
Dopo aver acquistato un paio di scarpe ciascuno uscirono soddisfatti.
"Ho voglia di qualcosa di dolce e fresco" era al centro tra i due ragazzi e stavano camminando ancora sotto al sole.
"Aspettate un secondo" Pedro si allontanò rispondendo ad una chiamata.
Pablo e Sabrina si misero sotto ad un palazzo all'ombra, il calciatore aveva quella sua solita espressione nervosa, alimentata dal caldo e dal sole che gli creava fastidio agli occhi.
"Meglio se mi rimetto gli occhiali" e li mise per poi mettere una mano nel ciuffo aggiustando i morbidi capelli.
Lei lo guardò ammaliata ma non appena il sivigliano la guardò con viso interrogativo come per
dire *che guardi?* lei riprese parola.
"Voglio un gelato" Si impose facendo passare per la testa a Pablo mille scene.
"No! Non se ne parla..."
"Ma perché non posso avere un gelato!???" La stava facendo innervosire.
"Prenditi una granita. Così stiamo tutti più tranquilli" suggerì il calciatore sperando di convincerla.
"Ma perché devi decidere tuu??" Gli diede una spintarella.
"Sabrina c'è tuo fratello che già per la questione del bracciale ha fatto un casino...prenditi la granita e stai zitta" e lei lo guardò in modo strano non capendo bene il suo discorso.
"Cosa c'entra??"
"Tu sei capace di farmi mille dispetti con quel gelato in mano e c'è Pedro quindi non è il caso..." ammise le sue preoccupazioni.
"Ah quindi sei preoccupato che io ti possa provocare con un gelato Gavi?" Lo prese in giro per un pó finché Pedro non fece ritorno.
"Ti ammazzo!" Disse vicino all'orecchio della ragazza.
"E ammazzami perché sennò ti faccio morire io lentamente" a bassa voce rispose con viso malizioso e provocatorio.
Pablo non si sbagliava, probabilmente lo avrebbe fatto crepare dalle mille provocazioni fatte mangiando quel gelato.
"Pedro vado in quel bar a prender..." e venne interrotta.
"Una granita!!" Gavi prese parola spingedola piano verso il bar.
"Va bene io faccio un'altra chiamata importante" restò fuori.
"Sei priorio uno stupido...davvero credi che io mi metta a slinguazzare il gelato per provocarti??" Si avvicinarono al bancone per ordinare.
"Non ti offendere...io non intendevo dire che sei una poco di buono.
Volevo solo dire che saresti capace di provocarmi in quel modo...perché sei brava a mettermi alle strette" fece spallucce.
"Si ho capito stai tranquillo,siamo amici non mi offendo." Disse per poi ordinare il gelato a vaniglia, il gusto preferito di lei e Pedro.
Felicissima inziò a mangiare il gelato e Pablo si sentì uno stupido ad aver pensato quelle cose.
Era davanti a lui facile come una bambina.
"È buono?" Chiese, ricevendo un *sì* come risposta le diede un pizzicotto sulla guancia.
"Ti stai sporcando tutta" prese un paio di fazzoletti aiutandola.
"Sei una bimba...delle volte un pó monella ma ci sta se ti piace un ragazzo.
E delle volte...raramente anche dolce.
Molto raramente" la guardò negli occhi consapevole delle parole che stavano uscendo dalla sua bocca.
"Chi ti ha detto che faccio la monella perché mi piaci Pablo Gavira?" Tornò a fare la stronzetta.
"Ma vaffanculo Sabrina" rise dal nervoso scuotendo la testa.
"Eddai io sono una bimba dolce lo hai detto adesso" fece il musino facendolo ridere di più.
"No tu sei una bimba monella" fece segno con dito di no.
"Uffa...grazie per il gelato comunque" lo ringraziò visto che glielo aveva offerto lui, con un dolce bacio sulla guancia
"Mi dulce niña"
(traduzione:mia dolce bambina)

Le venne un colpo al cuore per quelle parole di Pablo.
Si perdeva in quegli occhi quando lui la guardava.
Si sentiva protetta a dirla tutta, così si sentiva solo con Fernando e Pedro.
Ma Gavi le dava la stessa identica sensazione,era piccolo d'età ma priorio come loro ne aveva passate tante.
Fisicamente la faceva andare fuori di testa e i suoi modi di fare anche se un pó timidi le piacevano.
Anche se ultimamente soprattutto con lei si stava sciogliendo, era un pó più sfacciato.
Stava mettendo da parte la timidezza perché lei gli piaceva molto.
Sabrina d'altro canto quando lo stuzzicava e lo metteva sotto pressione dentro di sé si sentiva morire.
Pablo gli piaceva troppo ma non poteva fare la gatta morta come le altre.
E dopo tutto stavano diventando amici visto che si vedevano spesso.

Ragazze questo capitolo è un pó noioso vero??
Scusate eventuali errori.
La trama vi piace??

Culpa mia•|Pablo Gavi|•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora