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Quella sera lungo le spiagge e sotto le stelle della bellissima Barcellona stava per succedere qualcosa che avrebbe cambiato per sempre le loro vite.

I due ragazzi passarono a prendere qualche panino prima di recarsi su una delle spiagge.

"Ecco perché mi hai fatta mettere la tuta...fa freddino di sera sulla spiaggia" Si strofinò le braccia continuando a camminare.
Stavano cercando un posto un pó più tranquillo dove poter mangiare e chiacchierare.
"No, ti ho detto di metterla per vestirci uguali" Si fecero una risata.

"Ti piace che ci vestiamo uguali?" Chiese cercando di guardare meglio l'espressione del viso che era illuminata solo da un sottile bagliore di un lampione lontano.
"A te piace?" Fece spuntare due rughe sulla fronte.
"Pablo perché non ci mettiamo lì" Indicò con il dito evitando di rispondere al calciatore.
"Sì" sorrise a testa bassa avendo notato il suo gesto.
"E ora come lo dividiamo...non li abbiamo fatti tagliate a metà" una volta seduti a terra aprirono la busta con i panini.
Scelsero uno con hamburger e uno con la cotoletta per poi dividerli a metà e scambiarseli.
"Mangia la tua metà e poi la passi a me e facciamo cambio" Propose lui.
"Non ti fa schifo?"

"Sabrina cosa mi deve fare schifo?"

"La saliva..." allargò le braccia.
" a te fa schifo la mia?" Le fece quella domanda sperando che non se la svignasse come aveva fatto prima.

"No!"con sicurezza.

"Allora mangia" le diede un pizzicotto sulla guancia per poi scambiarsi un sorriso.

"Mh...è buonissimo...devi assaggiare" porse il suo panino al numero 6 che si allungò un pó per poi dare un morso.
"Dopo passami la mia metà" disse goloso.
"No. Me lo mangio tutto io
Non ti dò niente" lo prese in giro.

"Vuoi vedere che mi prendo tutto?" E no, non stava parlando del panino.
Ed era molto serio in viso.

Si avvicinò a lei facendole salire il cuore in gola, anche lui aveva il battito accelerato ma non era niente a confronto delle farfalle allo stomaco che stava scatenando in lei.

"Sono stanca di provocarti di continuo...
Adesso anche io voglio prendermi tutto di te" Sabry posò il panino e salì a cavalcioni su Pablo che aveva un sorrisino malizioso ma allo stesso tempo la guardava come se fosse la cosa più bella del mondo.
A incorniciare il suo bel viso c'era un panorama mozzafiato.

Gavi mise le mani sulle sue cosce coperte dalla tuta per poi andare con una mano sul viso e una sui fianchi sotto la maglietta.

Lei era sopra e aveva il comando ma Pablo non aveva intenzione di concederglielo, il primo bacio voleva darlo lui.

Sfiorò le sue labbra con il pollice, piano la spinse verso il suo viso e guardandola negli occhi fece sfiorare le loro labbra.

Ancora e ancora fino a far salire il desiderio a mille.

Sentivano una voglia matta uno dell'altro, una passione forte, una forte emozione...un sentimento.

Labbra sulle labbra lei schioccò un bacio dolce e casto e così scese  l'ultima goccia che fece traboccare il vaso.

Pablo si fiondò in modo profondo su quelle labbra carnose che tanto aveva desiderato in quei mesi.

La baciò dolcemente ma anche con un pò di foga fino a spingere con la lingua.

La mora lo accolse nella sua bocca e inziarono a giocare con le lingue, calde e vogliose.

Si stavano prendendo tutto uno dell'altro, si stavano divorando in modo passionale e travolgente.

Pablo dopo un pò prese la mano della ragazza e la portò al suo petto staccandosi dal bacio.

"Che c'è?" Chiese lei con il respiro irregolare.

Non ebbe nessuna risposta e fù costretta a decifrare il gesto da sola.

"Senti il mio..." prese la mano del sivigliano e la portò sul suo di cuore.

Anche a lei stava esplodendo.

"Vivo di calcio e poi arrivi tu...e dopo qualche mese mi stravolgi una vita e inizio a vivere solo se tu mi sorridi...se mi  guardi... se mi accarezzi...e credimi Sabrina, il calcio è sempre stato tutta la mia vita." Con gli occhi lucidi confessò quello che aveva dentro e cercò di farle capire quanto fosse importante per lui.

"Ti provoco da mesi...ma la verità è che volevo farti innamorare di me.
Perché io lo sono dal primo giorno in cui Pedro ti ha protato a casa.
Il tuo sorriso mi fa impazzire,i tuoi occhi sono la mia casa, le tue braccia il mio posto sicuro e ti giuro che io dopo mio padre e mia madre non ho avuto nessun posto sicuro se non i miei fratelli..." quasi quasi qualche lacrima stava spingendo per uscire.

"Ah quindi sei innamorata di me?" La stuzzicò per farle  tornare il sorriso che aveva perso menzionando i suoi genitori.

Continua.............

Che ne pensate? È un pó strano come capitolo ma mi sono emozionata a rileggerlo...soprattutto la parte in cui dicono di essere innamorati...troppo dolce...piango bastaaa
Continua nel prossimo capitolo aww
Primo bacioo sclero...

Culpa mia•|Pablo Gavi|•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora