𝐑𝖾𝖺𝖽𝗒 𝐁𝗅𝖺𝖼𝗄? || 𝐅𝗋𝖾𝖽 𝖺𝗇𝖽 𝐆𝖾𝗈𝗋𝗀𝖾 𝐖𝖾𝖺𝗌𝗅𝖾𝗒

Capitolo 13

Passarono nel frattempo altre due settimane che sfruttai ad allenarmi almeno un'ora al giorno al quidditch, fino al giorno delle selezioni, che passai con grande successo come cacciatrice dei Serpeverde. Dopo le selezioni, annunciarono l'inizio dei tornei e la prima squadra contro cui avremmo dovuto scontrarci: Grifondoro.

Così il giorno della partita mi svegliai recandomi di fretta in sala grande per mangiare cibo molto sano in modo da mantenermi in forma, data l'importanza dell'evento era necessario che non mi appesantissi. Così dopo aver raccolto tutto l'occorrente in camera mia per cambiarmi negli spogliatoi, uscii dal castello seguita da Eleonor e Draco.

Draco: "Non vedo l'ora di schiacciare quegli sporchi Grifondoro, poi con te Grace, brava come sei, ci assicurerai la vittoria!"

Eleonor: "È vero Grace, l'altro giorno ti ho vista allenarti con George, gli stavi veramente dando filo da torcere!"

Grace: "Grazie ragazzi, sono molto determinata a vincere, dobbiamo mettercela tutta Draco."

Draco: "Certo Grace, vedrai la prossima volta non avranno nemmeno il coraggio di presentarsi, e magari oggi uno di quei Weasley si farà qualche danno, spero George più degli altri."

Disse sottolineando aspramente il nome, palesemente rivolto al suo disprezzo per il fatto che passassi molto tempo con un ragazzo di cui provava un certo ribrezzo verso la famiglia, ribattei lanciandogli un'occhiataccia, che valeva più di mille parole.

Eleonor: "Che cazzo Malfoy vorrei tanto capire cosa ti hanno fatto i Weasley per meritarsi il tuo odio."

Gli disse ringhiando, Draco si fermò, aspettando che facessimo altrettanto, e quando lo facemmo, si avvicinò pericolosamente ad Eleonor, stringendole il mento con due dita mentre le alzava la testa verso il suo sguardo.

Draco: "Riddle, non penso proprio che ti riguardi ciò che penso sui Weasley, e non dovrebbe tantomeno importarti di loro."

Disse freddamente, stringendo sempre di più il mento della ragazza che lo guardava in modo torvo, per poi lasciarlo improvvisamente ed avviarsi da solo agli spogliatoi a cui eravamo quasi giunti.

Eleonor: "Maledetto... chissà cosa gli passa per quella testa di platino, e poi è strano da un po'."

Disse esalando un sospiro, alzai gli occhi al cielo, facendomi già un'idea di quello che stava accadendo tra loro considerando le ultime settimane.

Nel frattempo giunti al campo, lasciai Eleonor che si diresse agli spalti mentre io andai a cambiarmi negli spogliatoi femminili, successivamente ci riunimmo tutti i Serpeverde per ascoltare il discorso motivazionale di Draco che ci spiegò anche la tattica del giorno. Poi ci dirigemmo allo stadio, mettendoci sulle scope nel lato destro di questo, mentre i Grifondoro erano a sinistra. Scrutai attentamente tutti i giocatori di Grifondoro, fin quando non posai il mio sguardo su George, che stava già provando da un po' a farsi notare, e quando lo guardai ammiccò accompagnandolo con un sorrisetto. Capii che si riferiva alla nostra sfida, così ricambiai i gesti ed in quel momento Madama Bump prese la pluffa che lanciò in aria pochi secondi dopo, dando il via alla partita.

Mi sollevai subito in aria con la scopa prendendo immediatamente la pluffa. Mi scontrai diverse volte con gli altri giocatori, mentre Angelina Johnson cercava di rubarmi la palla, così con un abile slalom riuscii a schivare lei ed altri giocatori, segnando alla loro porta dopo aver lanciato con molta forza la palla. La mia squadra esultò, e sentivo anche Eleonor dagli spalti che mi faceva i complimenti per il tiro, George mi stava guardando con ammirazione, mimando con le labbra un "non è ancora finita", ed io gli avrei retto il gioco. Passarono 20 minuti, ed ormai avevamo totalizzato un punteggio di 150 a 140 per noi, Draco ed Harry stavano ancora cercando di catturare il boccino d'oro, ma in quel momento Draco si diede una spinta in più, avvicinandosi pericolosamente al boccino. Ma quel momento in cui mi distrassi a guardare fu fatale: d'improvviso mi arrivò un bolide addosso, colpendomi sulla gabbia toracica. La sua pesantezza e il forte impatto mi fecero perdere l'equilibrio cadendo dalla scopa, e da quel momento persi i sensi.