Capitolo 17

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Grace's pov

Dopo tutte le lacrime che avevo versato, per un attimo ho creduto di avere le allucinazioni. Ma quando il professor Piton ci disse che George si era risvegliato, il cuore mi batté a mille, anche esso era tanto incredulo quanto lo ero io. Guardai Fred incredulo come noi, buttandomi fra le sue braccia per la gioia, era così inverosimile il tutto. Ma, se fosse veramente un'allucinazione? Come facevo ad esultare se non vedevo con i miei occhi? Dovevo constatare con mano, dovevo togliermi ogni dubbio.

Mi staccai da Fred poco dopo ed iniziai a correre all'impazzata verso l'infermeria, come se fosse la mia vita in pericolo, mentre Fred mi seguiva.

Arrivata al portone, questo era chiuso. Mi fermai un momento a riprendere fiato, poggiandomi al muro, finché non venni raggiunta da Fred.

Fred: "Vedo che hai ritrovato le tue energie."

Grace: "Perché tu no?"

Fred: "Eccome bella."

Esclamò sorridente, l'accaduto di George ci aveva resi deboli, impotenti, ci aveva colto di sorpresa e non seppimo come prenderla se non con dolore. Ma questa notizia ci diede la carica giusta, quella che ci mancava.

Quando ripresi fiato, mi ricomposi in posizione eretta, poggiando poi una mano sul portone, esitando qualche secondo per la quantità di emozioni che mi stavano scombussolando il petto, ma fortunatamente Fred era dietro di me a darmi la forza per aprire, era molto importante per me.

Quando aprimmo lo vidi subito, seduto sul lettino a petto nudo e immacolato, come se il suo corpo non si fosse mai lacerato. Anche se, nonostante l'efficacia di queste cure, non faceva altro che lamentarsi come una sirena d'ambulanza, insopportabile come lui.

Fred: "Nemmeno sul letto di morte sei più calmo."

Esclamò Fred facendo il suo ingresso nella stanza, io rimasi più indietro, dovevo ancora metabolizzare il tutto.

George: "Nemmeno quando dovresti essere serio lo sei."

Aggiunse il rosso, anche se con un tono al solito ironico.

Non riuscivo a capire questo loro lato, in qualunque momento, pure quando era in ballo la vita di uno dei due, loro riuscivano sempre a fare i cazzoni e scherzare fra di loro, sembrava che ci volesse molto di più per sconvolgere la loro personalità, e forse per certi versi era meglio così.

Fred: "Posso abbracciarti o nel frattempo hai sviluppato una sorta di allergia per me?"

George: "Non capita tutti i giorni di vedere un Fred sentimentale, quindi per questa volta metterò la mia allergia per te da parte."

Così Fred si avvicinò ed i due si strinsero in un abbraccio, vero come pochi, Fred cercava di fare attenzione a non stringere troppo il gemello per non fargli male.

Li sentii sussurrarsi paroline dolci, in quel momento la paura di Fred sul fatto che avrebbe potuto perdere la sua metà era evidente.

È così forte e allo stesso tempo così fragile.

Qualche minuto dopo decisi di farmi avanti, avanzando a passi piccoli e lenti, per cercare di non interrompere il loro intimo momento che continuava a prolungarsi. George, che continuava a tenere stretto il gemello, mi vide avanzare, e a quel punto iniziò a staccarsi lentamente da Fred, che si mise di lato quando mi vide. Continuai ad avanzare tenendo lo sguardo fisso su George: il cuore mi batteva a mille, stavo rivivendo la scena di qualche ora prima, avevo impresso nella mente l'immagine del corpo lacerato di George, di quando svenne, di quando Fred combatté una corsa contro il tempo per la vita del gemello. Un brivido mi attraversò tutto il corpo, e camminai finché non arrivai ad una sedia davanti al suo letto, e mi ci sedetti. George continuava ad analizzarmi il volto in tutte le sue sfumature, non sapendo cosa dire.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 12 ⏰

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