'Per me sei Amore'

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Per la serie, Manuel merita di essere visto solo da persone che apprezzano il suo valore.






Non si era mai considerato una persona speciale. Aveva sempre avuto una bassa autostima, cosa da stentare a crederci se si pensava a quanto facesse il provolone dinanzi alle ragazze, con gli occhi vispi e il sorriso malizioso.

In verità celava da sempre una grande insicurezza.

La sua mamma glielo diceva sempre, quasi come un mantra che gli ripeteva di continuo altrimenti si sarebbe dimenticato; "sei speciale Manuel, sei la persona più importante della mia vita. Non potrei vivere senza di te"

E Manuel provava a crederci, gli sorrideva e accoglieva le carezze che Anita gli lasciava sulle guance. Ma pensava che sua madre fosse di parte, doveva per forza dire una cosa del genere, per forza gli voleva bene.

Certo, a volte gli venivano i dubbi anche dopo queste constatazioni. E pensava necessariamente a come sarebbe stata diversa la vita di sua madre senza un figlio sulle spalle quando era ancora una ragazza.

Anche per questo, Manuel continuava a vivere con la convinzione che la sua esistenza girava attorno al niente perché non era buono a fare niente.

La scuola non era mai stato il suo punto forte, non perché non volesse imparare cose nuove anzi, semplicemente non aveva voglia di applicarsi perché probabilmente già sapeva di fallire. O forse lo temeva soltanto.

Economicamente parlando neanche, ma nonostante tutto ci provava a dare il meglio di sé. Ma non lo faceva per lui, soltanto per sua madre. E anche in quel caso sentiva di non fare abbastanza.

Per non contare i centi guai in cui era finito per raccogliere un po' più di soldi e che avevano messo in pericolo sia lui che sua madre; proprio un figlio disperato secondo lui.

Nei rapporti sociali poteva dire di avere una marcia in più, dalla sua ragazzetta delle medie a Chicca, alla parentesi horror con la trentenne di cui non ricordava il nome alla biondina con gli occhi azzurri che ancora teneva al suo fianco.

Gli amici invece si potevano contare sulle dita di una mano, e anche in quel caso, Manuel non si sentiva al settimo cielo perché avrebbe potuto evitare tanti di quei comportamenti sbagliati in quegli anni e magari ritrovarsi con una cerchia buona e compatta di persone che gli volevano bene.

Nonostante tutto viveva la sua vita affianco a Nina. Si era definito innamorato ma la verità è che voleva dare alla bambina una possibilità in più che Nina da sola non riusciva a darle, quindi aveva pensato bene di darle una mano.

Ma più cercava di aiutare lei e lo scricciolo dai codini biondi, più la stessa ragazza lo faceva sentire inutile.

Non gli andava mai bene niente, Manuel quasi si sentiva stupido qualunque cosa uscisse dalla sua bocca. Eppure aveva fatto di tutto, dalla decisione presa su due piedi di rapire quella creatura da una famiglia che le avrebbe sicuramente dato una vita piena d'amore, dall'abbandonare sua mamma di punto in bianco e rubarle i soldi, da vendere la sua moto ed elemosinare soldi al padre che a stento conosceva, da lasciare la scuola e il suo futuro e abbandonare l'unica persona che ancora riusciva a riservargli parole dolci.

Quando Manuel guardava Nina, vedeva il disprezzo farsi spazio in quegli occhi ghiacciati, che quasi si immobilizzava sul posto zittendosi e mettendo un punto a ciò che stava per dire perché poteva risultare stupido e ignorante.

Neanche Viola, che giustamente era rimasta scioccata dalla scoperta di essere sua sorella, sembrava volerci avere a che fare per quel momento. E Manuel non poteva fargliene una colpa.

Si domandava però inevitabilmente che cosa ci fosse in lui che non andava, perché era convinto da una parte, di meritarsi quelle parole cattive, quegli sguardi disgustati.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 21 ⏰

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