Budino per due

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smut brutta alla fine


Manuel non aveva mai pensato di potersi trovare in una situazione simile.

Continuava a guardarsi intorno, tra ciotole e bustine di budino al pistacchio già preparate grazie alla scatoletta blu di cameo. E nonostante il lavoro reso di gran lunga più facile, non capiva quale errore avesse commesso per sporcare tutto in quel modo.

Guardava quella specie di liquido un po' grumoso che provava a bollire e pregava ogni divinità celeste che questo sarebbe riuscito a stare in piedi in conclusione a quel procedimento.

«Ma come mi è venuto in mente..» sbuffò, rileggendo di nuovo il retro del cartone blu, come fosse un libro da studiare con attenzione.

E ignorando completamente la quantità di pentoline che dovrà lavare, o buttare, insomma.

Controllò che i minuti fossero giusti, anche perché il primo budino l'aveva già bruciato perché pensava che tre minuti fossero troppo pochi.

In tutto ciò, non era diventato pazzo ma c'era un motivo per cui si era improvvisato un concorrente di junior bake off - visto che si trattava di un budino già preparato.

Ovvero, quella sera lui e Simone avrebbero festeggiato il loro anniversario, due interi anni che giorno dopo giorno avevano sempre più fatto capite al maggiore di voler passare un'intera vita affianco al corvino.

Per cui oltre a un regalo che il riccio considerava abbastanza inutile visto che il suo ragazzo aveva tutto e poteva permettersi tutto, aveva pensato ad un momento loro; semplice, che sapeva di quotidianità, in attesa di una vita insieme.

E aveva pensato alla cosa che Simone amava più di tutte, non più di lui credeva almeno. Ovvero il suo gusto preferito - che metteva letteralmente ovunque, tra creme e coppe di gelato - il pistacchio.

Per cui, appena aveva adocchiato quel budino, a Manuel era venuta l'idea di fare qualche vasetto da mangiare assieme a lui.

Ci metterà solo quattro ore, aveva pensato leggendo le istruzioni, cosa può andare storto?

Letteralmente tutto, quella cucina non era mai stata più sporca di così e la puzza di bruciato lo costrinse ad aprire le finestre nonostante il freddo autunnale.

Lasciò che un sospiro esausto gli scappasse dalle labbra mentre cercava in ogni scaffale qualche paio di vaschette simili dove metterci il budino da raffreddare.

Una volta chiusi in frigo non sembrava andare così male tutto sommato, certo un po' di quello specie di impasto era stato buttato e aveva finito forse due cartoni di latte, ma sarebbe potuto andare peggio.










Manuel non poteva credere a come in pochi secondi fosse andato tutto a rotoli.

Davvero, ci provava a restare calmo e fare respiri belli profondi, ma più si guardava intorno, per terra, addosso, e più aveva voglia di urlare.

Erano passate quattro ore, Simone sarebbe tornato a casa a momenti dopo la trasferta con la squadra di rugby e immaginava che voleva rilassarsi, sarà stato stancate no?

E Manuel aveva avuto l'idea giusta per la situazione, una serata tranquilla.

Invece, nel momento in cui aveva deciso che quelle stupide scodelline non gli andavano più a genio, aveva provato a contornare con un coltello il perimetro di quel cerchio, così che poteva poggiare il budino in piedi, su un piatto.

"Sarà più figo se rimane in piedi" aveva pensato.

Non aveva di certo programmato che questo cascasse a terra, sui suoi pantaloni della tuta grigi, sul mobile della cucina da cui colava quella gelatine verdognola che pareva vomito.

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