XVIII

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Il giorno dopo mi svegliai di buon umore.
Alla fine ieri sera, quando eravamo tornati, Tom mi ha portato in pizzeria e abbiamo mangiato fino a strafogarci e poi siamo tornati a casa.
Solo che abbiamo dormito separatamente io nel mio letto e lui al piano di sotto sul divano.
Io gli avevo chiesto che non c'erano problemi se dormiva con me, ma lui ha detto che avrebbe preferito dormire da solo.
Evidentemente voleva stare un po' per i fatti suoi.
Mi alzai dal letto e scesi le scale andando al piano di sotto.
Andai in cucina e vidi Tom seduto che stava girando e rigirando il cucchiaio in una tazza di latte caldo.
Dal suo sguardo capivo che sembrava pensieroso e confuso.
<<hey, Tom>> dissi
Lui alzò immediatamente gli occhi spaventandosi un po'. <<dio mi hai speventato!>> disse
<<tutto bene ti vedo strano...>>
<<si, perché dovrei essere strano?>>
<<era solo per sapere se stavi bene o no>>
<<Jade sembra antipatico ma oggi voglio stare da solo ho delle cose da fare e sono stressatissimo quindi non parlarmi, ok?>> disse un po' arrabbiato
<<va bene... ok. Ma prima ti volevo dire una cosa>>
<<non ho tempo>> disse freddo per poi alzarsi dalla sedia e andarsene via
<<ma non hai bevuto neanche il latte!>>
<<bevilo tu non ne ho più voglia, e comunque Olga e Marie torneranno molto tardi e mi hanno detto di avvisarti>> disse per poi scappare al piano di sopra
Ma che aveva?
Prima si comporta da gentil'uomo e il giorno dopo mi tratta male!?
Bah, questo é tutto scemo!
Sbuffai e iniziai a bere il latte che aveva lasciato Tom che era diventato tiepido.
Appena iniziai a sorseggiare il mio latte sentì il campanello suonare.
Chi cavolo è?
Forse è Marie si è di sicuro scordata la sua borsa come al solito!
Mi alzai e andai ad aprire il portone
ed era...
mio padre!?
Appena vidi la sua figura spalancai immediatamente gli occhi, non potevo crederci.
Non lo vedevo da ben 3 anni.
Ovviamente ci sentivamo per telefono quasi ogni giorno, magari in questo periodo non molto, e purtroppo a causa del troppo lavoro non è riuscito a venirmi a trovare.
<<papà?>> bisbigliai stupita e emozionata
<<ciao, Jade>> disse con un grande sorriso e, anche lui, emozionato forse anche più di me.
Mi fiondai tra le sue braccia e lo abbracciai molto forte
<<mi sei mancato tantissimo>> dissi piangendo
<<anche tu>> disse ricambiando l'abbraccio.
Mi staccai da lui e lo feci entrare in casa ci sedemmo sul divano e iniziammo a parlare.
A un certo punto vidi Tom scendere le scale.
Ed era in una canotta bianca e aveva dei pantaloncini e aveva un pacco di sigarette in mano
<<chi è lui?>> chiese Tom
<<ohh, lui è mio padre>> dissi
<<e lui chi sarebbe invece?>> chiese mio padre
<<un amico, si chiama Tom>>
<<un amico?>>
<<papà...>>
<<va bene va bene! Piacere mio Tom io mi chiamo Greg>> disse mio padre porgendo la mano a Tom
<<piacere mio Greg>> disse Tom con un sorriso stringendo la mano di mio padre.
<<scusate ma ho delle cose da sbrigare>> disse Tom frettoloso
<<andiamo ragazzo. È così importante? Sai voglio conoscerti meglio, sembri una brava persona>> esclamò mio padre
<<signore, sono molto felice di averla conosciuta ma ho delle cose da fare>>
<<andiamo, non le puoi rimandare?>> insistette mio padre
<<papà ma se ha detto che ha da fare non fa niente, lo conoscerai meglio un'altra volta>> dissi.
Tom rimase lì fermo un attimo
<<anzi sa che le dico. Alla fine posso rimanere qui, posso rimandare questo impegno anche io voglio conoscerla meglio signor->>
<<chiamami Greg>> disse mio padre
Tom gli sorrise e si sedette affianco a me.
Iniziammo a parlare tutti e 3 insieme e fu molto divertente.
<<quindi voi due da quanto vi conoscete?>> domandò mio padre curioso
<<ohh, a dire la verità noi per qualche mesetto siamo stati insieme. Solo che le cose non sono funzionate bene tra di noi e ci siamo lasciati, e spero di trovare un'altra persona come lei ha amato me>> disse Tom
Io sorrisi e arrossì un pochetto ma dall'altra parte ero molto triste...
Ero felice perché Tom si ricorderà sempre di me come il suo primo grande unico amore
Ma dall'altra ero triste perché lui non avrebbe mai più voluto rimettermi insieme a me.
Questa cosa mi faceva male, tanto tanto male.
Perché io l'avrei amato fino alla fine della mia vita.
Anche se mi aveva fatto tanto tanto male, il giorno quando ci siamo lasciati; io lo amo ancora.
Se solo non si fosse trasferito a Berlino le cose probabilmente sarebbero andate diversamente...
Quel maledetto 3 settembre 2006...
Vidi mio padre sorridere alle parole di Tom.

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