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Enchanted; Taylor Swift.Mi svegliai sul divano indolenzita. Per punirmi a causa della conversazione con Blake, Vincent e Victor mi avevano ordinato di pulire da cima a fondo il camino mentre loro si divertivano alla festa.
Al loro ritorno, verso le tre del mattino, avevo quasi finito il lavoro, ma uno dei due, che nella fretta non avevo identificato, aveva vomitato sul pavimento e poi sulle scale, obbligandomi a pulire al meglio per eliminare quella puzza.
Successivamente mi ero addormentata in salotto, e furono proprio le voci dei miei fratelli, intenti a fare colazione, a svegliarmi.
Corsi in camera mia, dove notai che sarebbero usciti poco più di un quarto d'ora dopo; indossai una felpa azzurra e dei jeans e mi precipitai in cucina a lavare le tazze lasciate sul tavolo.
Il fato fu dalla mia parte, infatti riuscii ad essere davanti alla macchina prima di loro... Non avevo fatto colazione, ma era sempre meglio non andare a piedi visto che minacciava di nuovo pioggia.
In macchina mi ignorarono del tutto, tristi di non avermi lasciata di nuovo a camminare: amavano infastidirmi.
Cominciò a piovere quando entrammo a scuola, segno che io ero sfortunata, poiché il giorno prima mi ero ritrovata fradicia, e loro no.
Intravidi Blake in corridoio, premuto contro Cindy. «Ho sentito che ieri sera sono spariti di sopra» confidò Cece alla sua amica Erin. Quelle due erano le pettegole della scuola, alle quali mi avvicinai per scoprire qualcosa di più.
«Sono durati neanche venti minuti alla festa... hanno iniziato a baciarsi e sono spariti.»
Esibii un'espressione disgustata mentre prendevo il quaderno di matematica e riguardai un esercizio che non mi era tornato.
Mi sedetti all'ultimo banco con uno sbuffo, cercando di capire il mio errore che, però, continuavo a non trovare.
«Hai sbagliato un calcolo» tuonò una voce alle mie spalle, facendomi sobbalzare. Un dito si posò sul mio quaderno, indicandomi la moltiplicazione sbagliata. «G-grazie» biascicai a disagio, poiché il bicipite di Blake mi stava sfiorando la spalla.
Mi diede una breve occhiata, «Ciao Cenerentola.» Mi rivolse un sorriso sornione e io, in risposta, aggrottai le sopracciglia. Al che, mentre camminava all'indietro per raggiungere Cindy che si era seduta dall'altra parte dell'aula, si strofinò la guancia.
Afferrai il mio telefono e aprì la fotocamera, arrossendo immediatamente.
Ero sporca di nero sulla guancia destra: cenere.
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Not a Cinderella's story
RomanceBlue odia la sua vita. Odia casa sua, i suoi fratelli e suo padre. Dopo la morte della madre si è ritrovata catapultata in un universo completamente maschile, malato e violento. Ma ormai è abituata a tutto questo, niente deve distrarla dai suoi comp...