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Ocean Eyes; Billie Eilish.Mi stavo stufando dello starnazzare delle cheerleader.
A me e Becky, si erano unite Savannah e Tonya. Quest'ultima mi stava seduta sulle gambe, muovendosi in modo provocante per attirare la mia attenzione.
Sapevo cosa voleva. Sapevo cosa volevano tutte da me.
Mi trattavano come un oggetto di cui vantarsi il giorno successivo. E io l'amavo, quella sensazione.
Mi faceva sentire inesistente.
Ma sapevo che c'era una certa persona che mi impediva di esserlo davvero. Che mi avrebbe impedito di morire.
E l'avevo lasciata sola, in quella stanza d'albergo, dopo tutte le confessioni: aveva provato a suicidarsi. E io sapevo che, in parte, era colpa mia, della mia assenza. Avrei dovuto e potuto sostenerla e consolarla.
Scacciai quei pensieri e puntai gli occhi sulle gambe lunghe di Tonya.
Non posso mentire. Era una ragazza carina e mi piaceva abbastanza; mi piaceva soprattutto il fatto di essere l'unico ragazzo in mezzo a loro tre, che indossavano gonne talmente corte da lasciare ben poco all'immaginazione.
Mentre osservavo le cosce tornite di Becky, che sculettava a ritmo di quella che aveva appena definito "La canzone più bella mai stata pubblicata", pensai alle cosce di Blue. Mai l'avevo vista così scoperta.
Oltretutto, quella canzone faceva schifo e Becky aveva dei gusti orrendi; ma cercai di mantenere un sorriso un po' falso stampato sul viso.
Mi offrirono una birra, che però mi ritrovai a rifiutare con educazione: avrei giocato, il giorno dopo, e l'unica cosa che sentivo il bisogno di fare, in quel momento, era fumarmi una bella sigaretta e allenarmi fino allo sfinimento.
Invece sapevo che non mi avrebbero lasciato andare tanto facilmente.
Accettando l'invito di Becky, avevo accettato un invito nel suo letto... ma di certo non pensavo di trovarmi anche le sue amiche al seguito.
Amavo le ragazze. Amavo il sesso. Mi faceva sentire vivo. E morto.
Mi faceva sentire tutto.
Ma quella sera non avevo voglia. Non avevo voglia di loro e dei loro corpi.
Davanti a me si trovavano continuamente due occhi blu e, nonostante i capelli ormai cambiati, quel biondo cenere rimaneva tra i miei pensieri.
E volevo assolutamente sfinirmi in altri modi: giocando.
Per mia fortuna, Savannah era già stata scartata. Aveva due iridi color del mare, che mi guardavano maliziose.
Non scopavo le bionde. Non scopavo quelle con gli occhi blu. Ma, in generale, evitavo sempre di guardarle in faccia: o tenevo la testa girata, o le facevo stare di schiena.
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Not a Cinderella's story
Любовные романыBlue odia la sua vita. Odia casa sua, i suoi fratelli e suo padre. Dopo la morte della madre si è ritrovata catapultata in un universo completamente maschile, malato e violento. Ma ormai è abituata a tutto questo, niente deve distrarla dai suoi comp...