10. The first date

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You're on Your Own, Kid; Taylor Swift.

Grazie all'idea di Joy di fare una grigliata a casa sua, Caroline si precipitò da me per prepararmi all'appuntamento con George

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Grazie all'idea di Joy di fare una grigliata a casa sua, Caroline si precipitò da me per prepararmi all'appuntamento con George.

«Ho portato dei trucchi!» annunciò, superandomi e chiedendomi con lo sguardo se avesse il via libera da Victor, che l'aveva fissata senza alcun pudore a scuola.

«Mio cugino era nervoso, quando è tornato a casa... c'entri tu?» Ridacchiai soddisfatta, sedendomi sul bordo del letto. «Gliel'ho fatta pagare» risposi con tono trionfante.

«Non andrai vestita così, vero?»

Scossi il capo: ovviamente sapevo di non poter andare ad un appuntamento in tuta.

«Ora ti confiderò un segreto... dopo, dovrò ucciderti.»

Lei rise e mi guardò interessata.

Sollevai il letto e, nascosto lì sotto, trovai il mio tesoro. Caroline spalancò la bocca, «Perché nascondi tutto qui?»

Deglutii, non sapendo cosa rispondere.

«Non avevo spazio» mentii, ma lei era troppo presa a studiare uno dei vestiti che conservavo per prestarmi attenzione.

Non potevo vestirmi e truccarmi in modo carino, ma avevo molte cose nascoste e, durante la notte, mi piaceva chiudermi a chiave nella mia stanza e fingere di essere un'altra, sognare che, un giorno, sarei potuta uscire come le altre ragazze indossando un vestito corto e un rossetto colorato.

Le uniche occasioni in cui mi era consentito usare un po' di correttore era quando portavo sul corpo segni visibili.

Per il resto, anche quando c'era molto caldo, dovevo indossare maglie accollate e pantaloni lunghi.

«Sfilata!» annunciò la mia amica entusiasta, sedendosi sul letto in attesa che mi cambiassi.

Ma mi vergognavo a farlo davanti a lei: Caroline era stupenda con il suo seno prosperoso e le curve messe nel posto giusto; io ero troppo magra e non volevo che vedesse le mie costole sporgenti.

Mi cambiai in bagno e lei non protestò, ma gioì nel vedermi uscire con un abito viola scuro da lei selezionato.

«Il colore non mi convince troppo... prova questo!» Me ne lanciò un altro e, dopo pochi minuti, stava esultando attorno a me.

«Si intona perfettamente con i tuoi occhi! È perfetto!» L'abito azzurro che aveva scelto mi fasciava i fianchi e cadeva morbido fino al ginocchio.

Mi fece sedere sul letto e mi supplicò di usare i miei trucchi, tra i quali aveva sbirciato mentre mi cambiavo.

Alla fine, mi sentii davvero bella e passai qualche minuto ad osservarmi davanti allo specchio.

Poco dopo, suonarono al campanello e, mentre indossavo gli scarponcini neri, Caroline andò ad aprire.

Not a Cinderella's storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora