8. You were a fire

324 6 2
                                    

🎶
Fireside; Arctic Monkeys.

Dopo aver saputo che la cosa a tre di Blake in realtà era una cosa a quattro, l'avevo cacciato fuori in malo modo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Dopo aver saputo che la cosa a tre di Blake in realtà era una cosa a quattro, l'avevo cacciato fuori in malo modo.

Alla fine mi ero ritrovata con la schiena premuta contro il portone d'ingresso, a chiedermi cosa fosse cambiato da quando eravamo solo due bambini.

Se la mia innocenza era rimasta tale, quella di Blake non lo era affatto.

Come poteva farlo con tre ragazze contemporaneamente? E come potevano loro permettergli di compiere un gesto simile? Era una cosa che non concepivo.

Caroline mi portò gli appunti delle lezioni in comune e mi chiese come mi sentivo; non le raccontai di ciò che era successo tra me e suo cugino e non dissi nulla riguardo all'aumento di persone che avevano popolato la camera da letto la sera prima.

Non sarei stata io la pettegola di turno.

Caroline se ne andò in fretta non appena i miei fratelli tornarono. Vincent non la guardò neanche, ma Victor si fermò sulla porta accanto a me e la squadrò da capo a piedi.

I cargo erano abbinati a un top nero, che lasciava scoperte le spalle e l'ombelico ingioiellato. I suoi occhi azzurri fulminarono mio fratello, capii che non le piaceva essere fissata in quel modo.

«Puoi prendermi la farina nel ripiano in alto?» chiesi a mio fratello. «Prenditela da sola» replicò lui passandosi la lingua sul labbro inferiore. «Non ci arrivo» insistetti fin quando, alla fine, non andò in casa, sicuramente pronto a tornare all'attacco.

Caroline, avendolo capito a sua volta, mi lanciò un bacio volante e scappò in auto.

«Ecco la tua farina» disse mio fratello, guardando la macchina della mia amica andare via. «Che farina?» chiesi confusa.

Mentalmente, mi sbattei una mano sulla fronte non appena vidi lo sguardo di Vincent farsi duro.

«Oh giusto... la farina.»

︵‿︵‿٠◦٠♡٠◦٠‿︵‿︵

Mi rigirai nel letto, immersa nell'oscurità.

Tentavo di dormire, ma le voci dei miei fratelli me lo impedivano: poche ore prima papà era partito per un viaggio di lavoro, di cui non conoscevo la meta, dunque loro avevano deciso di invitare qualche amico a casa.

Sentivo Joy ridere e anche altre voci confuse. Sbuffai.

Mentre servivo a Victor e Vincent la cena, una fetta di carne con dell'insalata, mi avevano intimato di rinchiudermi in camera mia e di non osare scendere.

Quindi ero chiusa a chiave in stanza, ma non riuscivo a prendere sonno.

Pensai che fosse il caso di mettermi a studiare ma, quando feci per alzarmi, qualcuno bussò.

Not a Cinderella's storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora