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R U Mine?; Arctic Monkeys.La grigliata programmata da Joy era una noia mortale, e Victor la pensava come me.
Poiché suo fratello era ormai un sottomesso, ci aveva intimato di non portare droghe, neanche una misera canna, e di non bere esageratamente.
Quindi, io e il gemello Williams che più preferivo, ci eravamo ritrovati con una birra ghiacciata in mano che mai ci avrebbe fatti divertire a modo nostro.
Per far sì di non creare casini, Cindy e le sue amiche non erano state invitate. La mia fornitrice di coca non c'era e io sentivo la sua mancanza, anche per scopare.
Le amiche di Joy non erano poi così carine e, come se non bastasse, erano tutte bionde. Quindi, nonostante ci avessero provato un paio di volte, avevo avuto la tentazione di baciare Victor e fingere di essere gay, pur di avere un po' di pace.
Da quando avevo lasciato che Blue entrasse nella macchina di quel coglione di George Sullivan, sentivo uno strano bruciore allo stomaco, che mi aveva portato a mangiare poco o niente.
Mi sentivo un totale stronzo. Victor era seduto vicino a me, annoiato a sua volta, e io non gli stavo dicendo che Sullivan voleva scoparsi sua sorella.
Ero stato incluso nella loro squadra, adibita a proteggere Blue da tutti i mali; e, poco prima, l'avevo mollata con quello.
Giusto quello mattina avevo avevo assicurato a Victor che George fosse gay, ma mi ero sbagliato. Ma al primo passo falso, ce lo avrei fatto diventare. A mia discolpa, Sullivan sembrava davvero gay e, soprattutto, uno senza palle: dove aveva trovato il coraggio di chiedere a Blue di uscire sapendo che Victor poteva diventare un pazzo e ucciderlo?
Non mi importava se Blue voleva infrangere le regole per la prima volta nella sua vita, io sarei stato un cane da guardia, come promesso.
Avrei sbranato George Sullivan, l'avrei fatto a pezzi. Per Victor. Per Vincent.
Sentii il viso accaldato, così mi decisi ad afferrare le mie sigarette, dalle quali ero rimasto lontano per tutta la sera.
Sentivo le dita tremanti per la loro mancanza.
Odiavo essere diventato dipendente dalla nicotina, ma al contempo lo amavo: avrei espiato tutte le mie colpe morendo in fretta.
Verso le nove e mezza, Victor mi abbandonò, interessato alla cugina di Joy, una ragazza bionda con due occhioni da cerbiatta, la cui amica, bionda a sua volta, mi si era seduta in braccio prima di venire scacciata malamente.
Pensai che Joy l'avrebbe ucciso, ma la verità era che Victor non si faceva le ragazze che volevano una cosa seria.
Io ero molto più stronzo. Mentre lui si assicurava che le ragazze fossero consapevoli del fatto che non voleva nulla di serio, io non mi sprecavo: me le scopavo e basta e, se volevo rifarlo, lo facevo. Non premettevo che non volevo relazioni e, più volte, mi era toccato scappare mentre loro mi tiravano oggetti addosso poiché le avevo usate.
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Not a Cinderella's story
RomanceBlue odia la sua vita. Odia casa sua, i suoi fratelli e suo padre. Dopo la morte della madre si è ritrovata catapultata in un universo completamente maschile, malato e violento. Ma ormai è abituata a tutto questo, niente deve distrarla dai suoi comp...