5. Look at the stars

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Yellow; Coldplay.

PresenteUna volta tornata a casa non trovai Blake, che se n'era andato e, nonostante tutto, ne rimasi delusa

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Presente
Una volta tornata a casa non trovai Blake, che se n'era andato e, nonostante tutto, ne rimasi delusa.

I miei fratelli aspettarono impazienti che servissi loro la cena e, quando si rintanarono nelle loro stanze per prepararsi e uscire in tutta fretta, sistemai per poi sedermi sui gradini del patio a guardare le stelle.

Era un'attività che amavo sin da bambina ma che, soprattutto, era in grado di rilassarmi. Era stata una giornata pesante e avevo bisogno di un momento di pausa.

«Certi vizi non spariscono mai» commentò una voce. Non mi spaventai, l'avevo riconosciuta ed erano tipiche di Blake le entrate di scena. La mia pace era stata interrotta.

Il vizio di cui parlava era, appunto, lo stare seduta a osservare le stelle. Blake mi conosceva così bene...

Pensai al succo all'anas che non avevo comprato per fargli un dispetto.

Si sedette accanto a me, il suo braccio sfiorava il mio. Frugò nella tasca, dalla quale estrasse le sigarette e un accendino. «Non mi chiedi se ne voglio una?» domandai con un sorriso sarcastico.

Lo vidi ridacchiare, «Sei una bambina, le bambine non fumano» replicò, facendo un tiro e sbuffando il fumo lontano da me.

«Che ne sai? Non mi vedi da anni...» borbottai. I suoi occhi si puntarono su di me, ma distolsi prontamente lo sguardo; «Ieri hai rifiutato.» Scrollai le spalle e allungai la mano in attesa che mi passasse la sigaretta.

Restio, si decise a passarmela e io feci un tiro. La verità è che avevo già fumato qualche volta, quindi risi quando Blake rimase scioccato dal fatto che non mi misi a tossire.

«Se i tuoi fratelli mi vedono mi tagliano le gambe.» Non riuscii a trattenere una risata prima di fare un altro tiro.

Sapevo che, probabilmente, era la verità.

Mi erano vietate tutte le cose che potevano compromettermi: alcol, fumo e, ovviamente, droghe.

Avendo capito che non gliel'avrei restituita, Blake ne prese un'altra. «Non farci l'abitudine» mi avvertì.

«Che ci fai qui?» Sbuffò il fumo, non curandosi più di farlo lontano da me.

«Avevo bisogno di camminare e mi sono ritrovato qui.»
«Come da bambino.»

Il mio commento lo fece ridere.

Quando Blake aveva bisogno di staccare la spina usciva e, magicamente, si ritrovava sempre qui, nonostante abitasse a quaranta minuti a piedi. Ed era tornato a vivere nella casa della sua infanzia, ma non mi stupii affatto nel sentire le sue parole.

«Volevo scusarmi con te» disse con difficoltà, «Sono stato scortese.» Riuscii solo ad annuire in risposta, «Ma non ficcanasare nei fatti miei.»

Decisi di non rispondere. La sigaretta mi stava facendo venire la nausea e la lasciai consumare. Blake la afferrò e la spense contro il gradino, rimettendola nel pacchetto. «Non sprechi niente?» Scosse il capo e mantenne lo sguardo fisso sulla luna, che illuminava il suo profilo affilato.

Not a Cinderella's storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora