Leonardo Sciascia, autore del testo intitolato "Un Viaggio", affronta il tema della migrazione servendosi delle figure di contadini siciliani, i quali sono in procinto di lasciare la propria terra per raggiungere l'America.
Il tono umoristico è lo stile caratteristico delle opere di Sciascia avente la finalità di rendere tematiche sociali serie (ossia il suo oggetto di studio) più leggere.
A partire dalla presentazione del contesto sociale e geografico, l'autore ci permette di immergerci nella Sicilia del '900 e di prendere atto delle condizioni di miseria e di povertà in cui si ritrovano a vivere i contadini. Questi personaggi sono riusciti a racimolare del denaro per potersi permettere il viaggio in America, procedendo alla vendita dei propri beni e, se necessario, della propria dimora.
Una volta giunta la notte, i contadini raggiungono la nave senza tener conto della difficoltà e della stanchezza a cui sarebbe andati incontro. Sciascia mette in evidenza le problematiche di un viaggio svolto in condizioni precarie in cui l'organizzazione è assente, e in cui coloro che lo affrontano sfidano la sorte.
Infatti, si tralasciano le esigenze altrui, come gli stati di gravidanza delle donne, la necessità di nutrire i più piccoli, ed altre problematiche di salute. Questa accusa, portata avanti dallo scrittore, non è soltanto nei confronti della disorganizzazione quanto nella mancanza di operazioni di salvataggio da parte delle autorità di pubblica sicurezza. Inoltre, si percepisce la denuncia di carattere sociale in relazione alla complessità dell'itinerario scelto, poiché coloro che scelgono di emigrare vanno incontro a viaggi di lunga durata e di lunga distanza.
Ad ogni modo, nella parte finale del testo, viene evidenziato un altro aspetto che apparentemente sembra suscitare il riso, ma che in realtà nasconde un significato ancora più profondo. I contadini siciliani arrivano alla realizzazione di aver fatto il giro della Sicilia via mare e, quindi, di essere stati raggirati, non riuscendo a portare a compimento il cosiddetto sogno americano.
La meta, infatti, avrebbe consentito ai poveri contadini di provvedere ad un lavoro e, di conseguenza, al miglioramento delle loro condizioni di vita, in quanto l'America offre maggiori possibilità di trovare una postazione in ambito lavorativo e di inserirsi nella società. Sciascia si presenta come un autore molto vicino a temi che ci riguardando in particolar modo, poiché si concentrano sulle vicissitudini in territorio siciliano e sulle condizioni sociali del secolo scorso che si relazionano a quelle attuali.
Vi è, dunque, un filo impercettibile che unisce il passato ed il presente, e che tende ad esaltare l'assenza di un miglioramento. Difatti, le motivazioni che hanno spinto i contadini nel '900 a cambiare vita e ad abbandonare una regione così arretrata da un punto di vista economico, sono le medesime che oggi portano gli individui ad emigrare.
Ma così come viene affermato da Sciascia, allo stesso modo l'opinione pubblica si ritrova a condividere le accuse incentrate sulla mancanza di efficienza e sul numero esorbitante delle morti che si registra ogni giorno. Che cosa si percepisce da questi dati? È evidente la necessità di cambiare l'atteggiamento assunto per far fronte alle emergenze, e soprattutto di combattere la miseria.
Dunque, non è sufficiente la solidarietà di cui parlano i telegiornali, ma è l'azione che conta, poiché in grado di prevenire le morti, di fare una rivoluzione e di cambiare le carte in tavola.
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frammenti d'animo
Non-Fictionuna raccolta di brevi componimenti poetici, di temi, di pensieri, di lettere che ho scritto nel corso degli anni (principalmente in italiano, ma è possibile trovare testi anche in francese e in spagnolo).