in memoria di un'amicizia "giovane"

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E quanto tempo è passato da quella notte stravolgente, in cui ci siamo strette in un abbraccio che sapeva di spensieratezza giovanile.
Mi godevo le tue dolci risate e le tue carezzevoli parole, ed eri al culmine della gioia per il semplice motivo di prendere parte a quel momento felice della mia monotona vita. E con quanti sorrisi ci siamo fatte beffe del mondo con le braccia tese ai lati! Sembrava che l'universo stesse per esplodere. Mi pizzicavi scherzosamente le braccia e non ti stancavi di sprigionare un'euforia senza limiti.
Sì, perché l'amore ci rende felici. Non è, forse, il sentimento più nobile dell'essere umano? E quel momento di pura vita in cui tu eri la mia compagna più fedele ne è stata una testimonianza significativa. Quel sabato sera non facevi altro che beffeggiarmi per la mia spontaneità, "ah l'amore!" gridavi a gran voce, mentre pensavo all'affetto che quel ragazzetto, nella sua piena giovinezza, mi offriva ingenuamente. E ridevi, ridevi, alla vista della tua giovane amica incredula delle sue prime attenzioni che riceveva!
"Pensa che farei lo stesso", ti rispondevo io con tono scherzoso ed amichevole.
Ma i tuoi abbracci atemporali erano l'unica cosa di cui avevo bisogno in quel momento per credere di meritarmelo davvero. Ecco, quell'attimo di amicizia pura e incondizionata, quell'amore vero tra due persone che si vogliono bene e se lo dimostrano con tanta di quella spontaneità da fare invidia alla tristezza più marcata che esista.
E no, non se ne parlava nemmeno di stare in silenzio quella notte a rigirarci nelle soffici lenzuola! avremmo passato le ore a illuderci, forse, del primo amore adolescenziale, di quei piccoli interessi che si tengono nascosti per timore di non essere ricambiati. O di quell'imbarazzo iniziale che ci rese partecipi di un amore quasi infantile.
E ti piaceva ripetermelo continuamente, che il merito era tuo!

Quanto avrei voluto che ci fossi stata quando la mia gioia si è trasformata in paura, paura di perdere me stessa in quella storiella da quattro soldi. Tuttavia, ti vedevo poco interessata al mio stato d'animo sofferente. "Non sarà mica che ti preoccupi per lui, vero?" ti chiedevo giocosamente, con un lieve affanno per timore della risposta.
Eppure, nonostante te ne avessi parlato a bizzeffe, ti sei presa gioco dei miei sentimenti in pena preoccupandoti di più della sua sofferenza o, perlomeno, questo è quello che hai voluto farmi credere. E forse, per pura casualità, non potrai condannarmi se verrai a conoscenza del fatto che il mio primo cuore spezzato l'ho avuto a causa tua. Non mi sorprende, dopo tutto l'amore che mi hai genuinamente offerto.
Da quanti anni ci siamo perse per la tua frivolezza d'animo...se non avessi peccato saresti ancora qui a prendermi in giro amichevolmente.
Un'altra notte d'estate che ci abbraccia con nostalgia.

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