est-ce que je peux t'aimer noblement? (poesia)

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vibra il tuo nome nella grigia camera,
toccandomi le corde vocali che paion catene inviolabili.
Fulgente è la tua voce,
trema tiepida nel mio cuore
con quel fare martellante che termina per stordirmi...
soggiogata, mi rendi
schiava delle tue membra, delle tue carni
rosse come il vino
che giace su quel tavolo illeso.
Fresco sudore si stende pietosamente
sulla tua fronte vergine,
e la tua pelle che al contempo evoca il mio nome
è spazientita,
è una brama che cattura senza chiedere.
Tanto imprevedibile e graziosa
da trascinarmi nel tuo abisso ceruleo,
tu che di azzurro riempi quelle sfere
che chiami occhi.
E tutti i sospiri che trattieni,
ti direi, lasciali andare.
Quel tuo andamento tanto misterioso quanto ondulato che ti lasci alle spalle,
seguito da un profumo che inebria i miei sensi
mi lascia perplessa,
mi divora lentamente.
E quel manto di tenebre che copre il tuo bel corpo esule,
un po' dal freddo, un po' dal mite sguardo dei passanti,
è, forse, il riflesso dei tuoi casini?
Coinvolgimi, cara,
rendimi la nota musicale più intensa del tuo strumento a fiato,
affinché io possa prender posto accanto a te.
Clemente è la tua parola mancante,
indubbiamente intenzionata a frastornarmi,
ma carica di sapore amaro che gusti con i polpastrelli.
Conoscimi, ti chiedo, schiarisci il mio cielo povero di luce
ma lascia che sia difficile, cara,
permettimi di inseguirti.

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