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Liverly

5 Febbraio

<<Buongiorno bella!>>
Mi salutó raggiante Simone, vedendomi arrivare in cucina.

<<Ciao Simo.>>
Gli posai un bacio sulla guancia.

<<Dormito bene?>>

<<No, direi di no.>>
Dissi ridacchiando leggermente per non fare la parte della pesante.

Quando vidi raggiungerci Kumo con al fianco Sofia mi irrigidii.

<<Senti io vado in sala.>>
Dissi afferrando rapidamente la giacca.

<<Ci vediamo dopo.>>
Dissi sbrigativa prima che Kumo mi intercettasse.

Aprii la porta e mi avviai in sala dove ero sicura avrei ritrovato un po' di pace.

Andai diretta in sala non volendo incontrare nessun altro, poggiai le mie cose in attesa che arrivasse il mio professore.

Sentii la porta aprirsi ma non fu l'ingresso di Emanuel, bensì quello dell'unica persona che non volevo vedere oggi.

Sbuffai distogliendo lo sguardo dal ragazzo.

<<Liv...>>

<<Kumo non è giornata.>>
Non avevo nemmeno sentito cosa voleva dirmi ma sapevo di non voler sentire la sua voce in quel momento.

Stavo per chiedergli cosa ci faceva lì quando fecero il loro ingresso anche Sofia e Simone.

Aggrottai la fronte. Dovevamo fare una riunione e io non lo sapevo?

Quando Emanuel fece il suo ingresso pochi minuti dopo tutti i miei dubbi furono dissipati.

<<Vi ho riuniti tutti quanti per assegnarvi i compiti della settimana.>>
Ci spiegó.
<< Simone per te avevo pensato a un passo a due con Liverly visto che non ti ho mai visto condividere il palco con qualcuno.>>
Io e il biondo ci scambiammo uno sguardo complice.

Il nostro professore ci stava per congedare quando io mi esposi verso di lui.

<<Lucia come sta?>>
Gli chiesi.

<<Ha l'articolazione infiammata, deve stare ferma un po', stasera non tornerà in casetta, vogliono tenerla sotto osservazione per un po'.>>
Annuii.

<< Vi lascio lavorare.>>
Ci salutó definitivamente.

Condividemmo la sala quel giorno, ognuno di noi in un angolo diverso a provare con i rispettivi professionisti.

<<Siete contenti di ballare insieme?>>
Ci chiese Sebastian, che ci stava spiegando i passaggi iniziali.

<<Io sono molto contento, non ho mai ballato con qualcuno e sono felice di condividere il palco proprio con lei.>>
Sorrisi sincera a Simone.

<<Ok allora continuiamo.>>
Ballammo per non so quanto tempo.
Ballare con Simone era facile, entrare in sintonia con lui, senza imbarazzo e silenzi soffocanti.
Era liberatorio condividere quel momento con lui.

Ma l'emozione che mettevamo nella coreografia non era reale, quell'amore che stavamo simulando non era vero.

<<Ottimo lavoro ragazzi, continuiamo domani.>>
Ci salutó Sebastian, mentre tutti noi ci radunavamo a prendere le nostre cose e uscire.

<<Liv, possiamo parlare?>>
Mi intercettò Kumo.

<<Tiziano non mi va, scusa.>>
Non gli diedi nemmeno il tempo di controbattere che me ne ero già andata.

Sotto il cielo di Roma //KUMO//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora