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Liverly

19 Febbraio - ore 8:00

Ero in cucina a fare colazione con Gaia e Mida, quest'ultimo mi porse una tazza di caffè.

<<Grazie.>> lo ringraziai.

Tutti si stavano man mano radunando in cucina, per fare colazione e andare alle rispettive lezioni.
E proprio mentre Sofia e Kumo ci stavano raggiungendo, la voce metallica di Maria mi fece sobbalzare.

<<Ragazzi radunatevi sulle gradinate.>>

Mi scambiai uno sguardo preoccupato con Gaia, mentre al suo fianco raggiungevamo le scalinate e ci sedevamo vicine.

<<C'è una busta fuori, Liverly vai a prenderla?>>

Annuii sospirando.

<<Maria è di Alessandra vero?>>
Chiesi tornando in casetta.

<<Si, te la leggo.>>

Aprii il foglio ascoltando la voce di Maria.

<<Liverly nell'ultimo compito ho visto tanta voglia di fare e soprattutto di superare i tuoi limiti e le tue insicurezze e questo ti fa molto onore. Per questo, su tua richiesta, ho preparato per te un'altra coreografia dove mi aspetto di vedere un altro passo avanti.
Buon lavoro.
Alessandra Celentano.>>

Sorrisi.

<<Cosa ne pensi?>>

<<C'ha ragione, glielo avevo chiesto io quindi...>>

<<Ti sei tirata la zappa sui piedi da sola.>>
Mi fece ridere la donna.

<<Si, peró sono contenta, mi fa piacere lavorare su questa cosa perché è una mia grandissima insicurezza.>>

<<Allora ragazzi vi lascio alle vostre lezioni, buona giornata.>>

<<Ciao Maria.>>
La salutammo tutti quanti insieme.

<<Credi che possa farla?>>
Chiesi titubante a Gaia.

<<Bhe la coreografia non l'ho vista ancora, ma sono sicura che se vuoi puoi riuscirci.>>
Mi accarezzò una gamba, regalandomi un bel sorriso.

<<Ora tutti a lezione forza!>>
Gridò Nicholas facendomi ridere.

Effettivamente rischiavo di arrivare in ritardo alla mia lezione con Lucia, che doveva essere già uscita.

Arrivai in sala con il fiatone e infatti la ragazza era già lì che si scaldava con la compagnia di Giulia.

<<Scusate, Maria ci voleva parlare.>>
Mi scusai per quel leggero ritardo.

<<Tranquilla Liv, stavamo scaldando il ginocchio, quindi fai con calma.>>
Ridacchiò Lucia.

Le raggiunsi mentre la ballerina più grande ci spiegava la coreografia.

E per un secondo all'udire le parole "femminile" mi sembrò tutto un complotto contro di me.

<<Liv non è una coreografia come te la stai immaginando tranquilla, sono sicura che ti piacerà.>>
Mi confortò la ragazza, probabilmente vedendo il mio sconforto evidente.

<<Ok iniziamo dai.>>

Le ore successive le passai a provare il compito della maestra insieme ad Elena.

Sospirai sconfortata.

<<Immagina di avere qualcuno davanti a te, immaginala davanti a me, ti aiuterebbe a mantenere la concentrazione.>>
Mi consigliò la donna, ma appena provai a pensarci le mie guance si tinsero di rosso.

Sotto il cielo di Roma //KUMO//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora