Liverly
15 Gennaio
Quella mattina mi ero svegliata stranamente di buon umore. Forse perché era il primo giorno in casetta quindi l'aria era particolarmente leggera, o forse perché da quando mi ero alzata, il ballerino riccioluto non si era ancora visto.
Fatto sta che il mio umore era stranamente allegro, e Gaia non mancó di notarlo.
<<Com'è che questa mattina sei felice?>>
<<É il primo giorno di lezioni, ancora non mi sembra vero di stare qui.>>
Le spiegai mentre sorseggiavo la mia tisana.<<Mh, ci vediamo dopo?>>
mi chiese mentre si apprestava a infilarsi la giacca.Annuii mentre la salutavo.
Così rimasi sola, ma non duró molto, venni subito invasa dalla gioia di Sofia, che mi salutó con quel sorriso che mi aveva colpita tanto il giorno prima.<<Oggi abbiamo lezione insieme>>
mi comunicó in tono allegro.<<Oh, ok>>
le risposi spiazzata. Pensavo che avrei fatto lezione con Emanuel.<<Mi cambio e andiamo insieme se vuoi>>
mi propose, mentre intravidi in lontananza avvicinarsi Kumo.<<Va bene, ti aspetto>>
Nonostante fossi una persona molto solitaria, ci tenevo a godermi a pieno questa esperienza e a creare legami, così accettai il suo invito, che in altre circostanze avrei negato.La vidi sorridermi e sparire nella sua stanza.
Rimanemmo io e il ballerino.
Ma il silenzio regnó tra noi, nessuno dei due aveva intenzione di parlare per primo e rendere tutto quello reale.
<<come stai...?>>
ebbi il coraggio di chiedergli dopo attimi infiniti di silenzio, dove persino il rumore del mio battito cardiaco mi sembrava assordante.Lo sentii sbuffare una risata sarcastica.
<<Me lo stai chiedendo davvero?>>
alzai gli occhi su di lui, sconcertata.
Io ci stavo provando ad essere civile ed educata ma lui me lo stava rendendo difficile.<<Se non vuoi parlarmi basta dirlo...>>
dissi, stavolta con tono piú duro, quasi a volermi difendere.<<No, non voglio parlarti>>
disse crudo, alzandosi e uscendo subito dopo.Io rimasi lí, interdetta a fissare la porta da dove era uscito.
Ma i miei pensieri vennero subito riportati alla realtà dall'arrivo di Sofia.
<<Andiamo?>>
le sorrisi, raggiungendola sulla porta mentre infilavo il mio giubbotto.Il tragitto verso gli studi fu "allegro" sé così si può definire.
Sofia mi raccontava di cose che il mio cervello non stava elaborando. Mentre io pensavo solo allo sguardo di pietra che il ballerino mi aveva rivolto qualche minuto prima. Non potevo non pensare a quella foto nella mia valigia, a quanto eravamo felici. Adesso quegli occhi mi guardavo con così tanto odio che non riuscivo a credere che una volta mi guardassero con così tanto amore.Il nostro viaggio giunse a termine quando giungemmo in sala, dove trovammo Giulia.
<<Ciao ragazze>>
ci salutó con un grande sorriso che le illuminava gli occhi.Ci mettemmo al centro della sala scaldandoci mentre la professionista ci spiegava la coreografia.
Sofia era entusiasta mentre io ero al quanto spaventata.
Ero appena arrivata e giá avevo una coreografia di una difficoltà da non trascurare.Sospirai mentre provavamo un passo che non voleva proprio riuscirci.
Sbuffai all'ennesimo tentativo.
Era stata una giornata estenuante e quando giunsi in sala relax dove stava avvenendo una discussione accesa tra Mida e Holden sbuffai, nascondendomi in bagno.
Qualcuno bussó alla porta.
<<Liv? Tutto bene?>>
La voce di Gaia mi fece alzare gli occhi.<<Si tranquilla, sto bene>>
<<Ho visto la faccia con cui sei entrata, qualcosa non va?>>
Non potevo proprio mentirle.
Aprii la porta, ritrovandomi il suo volto davanti.<<La coreografia é difficile>>
le spiegai.
<<e non credo riuscirò a farla bene.>><<Liv é solo il primo giorno di prove, poi devi ancora entrare in sintonia con Sofia. Sono sicura che andrà meglio nei prossimo giorni.>>
Mi posó una mano sulla spalla avvicinandomi per abbracciarmi.Le sorrisi piano, non avevo nemmeno le forze per ringraziarla.
Mi prese per mano e insieme tornammo in casetta dove mi sentii subito più sicura.
Ci sedemmo al tavolo e lei mi mise davanti una tazza di té con il latte.
Risi di pura gioia.
Da quando eravamo bambine quello era il nostro rimedio a tutto.<<Sapevo ti avrebbe fatto ridere>>
<<Te lo ricordi...>>
<<Ovvio che me lo ricordo.>>
Ci sorridemmo a vicenda.Anche se vivevamo lontane, non ci eravamo mai perse in quei 4 anni lontane.
Anzi, a volte dopo cena ci chiamavamo e ci bevevamo insieme quella tazza di té che ci ricordava i momenti passati insieme.
In quel momento Kumo fece il suo ingresso in casetta.
I nostri occhi si incontrarono per un istante prima che lui distogliesse lo sguardo dal mio.Riportai gli occhi bassi sulla tazza.
<<Devi parlargli Liv.>>
<<Lui non vuole.>>
Le spiegai.<<Ma lui non sa la verità.Non sa perché te ne sei andata.>>
<<Forse é meglio così.>>
<<Lui merita di sapere la verità Liv.>>
Alzai gli occhi nei suoi.Non volevo ammettere che avesse ragione, lui meritava la verità.
Vidi Sofia rientrare e andare incontro al ballerino, che le sorrise raggiante.
Provai improvvisamente un buco allo stomaco.
Quei sorrisi una volta erano solo per me.
I giorni passarono e piano piano io e Sofia trovammo la giusta sintonia per ballare insieme. Ormai avevo imparato a conoscere la giovane ragazza, e la consideravo un po' come una sorellina, una piccola creatura da proteggere per le sue mille insicurezze.
Ormai passavamo un sacco di tempo insieme, tra le prove in sala e i momenti in cucina e di pulizia che condividevamo insieme.
Adesso capivo cosa nascondeva dietro quella gioia e quei sorrisi.
Delle volte le cose belle ne nascondono altre non sempre cosí belle.
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Sotto il cielo di Roma //KUMO//
FanficLiverly era una ragazza come tante, andava a scuola, studiava, passava il tempo con i suoi amici e amava ballare. Ma non come si ama qualcosa che prima o poi é destinato a finire. Lei amava la danza come l'aria che la teneva in vita. Quella era la s...