capitolo otto

355 28 0
                                    

Anche stasera devo lavorare.
Uno dei difetti del mio lavoro - oltre a quello che faccio in se - è che non ho orari precisi.
Prima il mio capo mi ha mandato un messaggio dove diceva che aveva bisogno di me perché una
delle ragazze è a casa malata.
Avevo promesso a Marc che sarei andata in discoteca con lui.
E poi avrei pure un appuntamento con il piccolo e dolce Bernd che mi ha invitata a giocare a bowling con lui.
Mi piace avere tutti questi ragazzi attorno perché ciò fa crescere la mia autostima.
Però ho paura che prima o poi tutte questa situazione venisse a galla con John e così.
Mi preparo perché ho deciso di andare a tutte e due gli appuntamenti.
Starò per un paio di ore con Bernd e dopo aver lavorato andrò in discoteca con Marc.
Mi faccio una doccia rinfrescante e dopodiché mi vesto: leggins di pelle neri, un top color oro e sopra una giacchetta nera.
Poi mi trucco un po', mascara per vivacizzare gli occhi e rossetto rosso sulle labbra.
Orecchini e collana come accessori.
Prima di uscire di casa, infilo un paio di decoltè nere e prendo una pochette del medesimo colore.

+

Bernd è puntuale e alle 7 p.m. si fa trovare sotto casa mia a bordo della sua BMW bianca.
"Hey piccolo." Gli dico una volta salita sul mezzo.
"Ciao Alice." Risponde un po' in imbarazzo; gira le chiavi e parte.
In macchina cala il silenzio e io ne approfitto per osservarlo.
Indossa un paio di jeans chiari e abbastanza attillati, una maglietta scura a maniche lunghe che gli mette in risalto il fisico palestrato e un paio di Nike Air bianche.
I suoi capelli biondi sono pettinati alla perfezione e spostati tutti di lato.
I suoi occhi sono nascosti da un paio di occhiali da sole neri, anche se è sera e di sole non c'è traccia.
"Ehm... Perché l'altra sera sei andato via così presto?" Gli chiedo alludendo a due sere fa, quando siamo usciti assieme da McDonald's.
"Scusa, dovevo pensare..." Sussurra timidamente e senza guardarmi.
"Okay, perdonato." Sorrido. "Allora andiamo al bowling?"
"Ovviamente, dov'è?" Domanda ridacchiando.
Gli do le indicazioni e dopo una decina di minuti ci arriviamo. Durante il viaggio rimaniamo quasi sempre in silenzio, a parte i miei ordini su dove andare.

+

"STRIKE!" Urla Bernd per la quinta volta consecutiva.
"Non vale! Sei troppo forte!" Piagnucolo.
"Dai, il prossimo tiro lo facciamo insieme." Prende una palla dal nastro trasportatore e la mette tra le mie mani.
Una volta che ho posizionato le dite negli appositi buchini, mi prende per un fianco e con l'altra mano prende la mia che regge la palla.
Mi aiuta a lanciarla e quando colpisce i birilli esulto.
"STRIKE!" Urlacchio e poi lo abbraccio.
Lui all'inizio è un po' rigido ma poi si lascia andare tra le mie braccia, posiziona le mani sui miei fianchi ed io avvicino il viso al suo.
Appoggio la fronte contro la sua, che ha chinato leggermente il capo, e poi lo fisso negli occhi blu.
Facendosi coraggio, avvicina le labbra alle mie e mi bacia dolcemente.
Dopo pochi secondi si ritrae perché siamo in un luogo pubblico.
"Adesso tocca a te, tirare." Gli sorrido e lui si prepara per il prossimo lancio, facendo naturalmente strike.

+

"Ho fame... Prendiamo una pizza?" Gli domando una volta finita la partita, vinta da lui ovviamente.
"Si, anch'io ho fame!" Si tocca la pancia con fare teatrale e poi usciamo del locale bowling.
In zona c'è una pizzeria gestita da dei simpatici ragazzi indiani e quindi entriamo in quella.
Il locale è molto carino, con dei tavolini rossi e delle sedie arancioni.
Ogni tanto, dopo scuola, vengo qui con Josh e i nostri amici.
Bernd ed io ci sediamo ad un tavolino vicino alla parete del locale e, poco dopo, un ragazzo che avrà la mia età si avvicina a noi per prendere il nostro ordine.
Io prendo una pizza con le patatine mentre Bernd preferisce quella con i würstel. Da bere, invece, prendiamo due birre.
Mangiamo chiacchierando del più e del meno e devo dire che con lui sto davvero bene.
La pizza è buona, il mio compagno è stupendo, la birra è ghiacciata ma ad interrompere questo momento magico c'è Sasha, una delle mie migliori amiche.
Mi individua e si avvicina al tavolo dove sono seduta.
"Hey Alice!" Mi saluta, con lei c'è anche un ragazzo che non conosco. "Lui chi è?" Domanda fissando Bernd.
"È un mio amico, si chiama Bernd... Lui chi è?" Faccio un cenno in direzione del suo accompagnatore.
"Si chiama Matthias, è il mio nuovo fidanzato." Si vanta e poi va a sedersi ad una tavolo vicino al nostro.
"Hey Bernd... Forse è meglio se andiamo." Gli sussurro alzandomi dalla sedia.
Lui annuisce e fa lo stesso.
Mentre saluto Sasha, Bernd paga il conto.
"Comunque è carino il tuo amico." Mi sussurra lei per non farsi sentire dal suo fidanzato Matthias.
"Sasha! Sto ancora assieme a John." Sbuffo e poi torno da Bernd.
Ci incamminiamo verso la macchina che avevamo lasciato davanti al bowling.
Quando sono seduto sui morbidi sedili di pelle beige, guardo il telefono.
Ho un messaggio da parte di Marc:

- Allora ci troviamo a mezzanotte dopo che hai finito di lavorare? -

Gli dico che va bene e controllo un'ultima volta l'orario sul telefono.
Sono le 9 p.m. e sono in ritardo.
"Berni, domani mattina devo andare all'università presto ed è già tardi..." Invento per farmi portare a casa il prima possibile.
"Mmh... Va bene." Risponde ed inizia a guidare.
Prima di salire in casa, do un leggero bacio a stampo a Bernd e lui decide di approfondirlo ficcando la lingua nella mia bocca e mettendomi le mani tra i capelli.
In un qualche modo a me sconosciuto, finisco a cavalcioni su di lui e con la schiena che preme contro il volante della sua macchina.
Ci stiamo baciando già da una decina di minuti e sto per togliergli la maglietta, solo che lui me lo impedisce e dice "Hey Schön, non vorrei farti tardare... Forse è meglio se adesso io vado."
Apre la portiere dalla macchina e mi fa scendere.
Lo saluto e lui mi sorride.
Poi parte e mi lascia - ancora una volta - a fissarlo imbambolata sul ciglio della strada.
Salgo di fretta le scale e poi corro in camera per cambiarmi e tiro fuori dall'armadio un paio di shorts di jeans ed una canotta blu.
Ai piedi calzo un paio di decoltè rosse che hanno la punta aperta ed un piccolo fiocchetto davanti.
Poi prendo una borsetta blu a fiori ed esco di casa.

+

Mi faccio a piedi circa quattro vie prima di arrivare al locale 'Sexxxxxxx', forse dovrei comprarmi una macchina.
Ho tenuto da parte un po' di soldi dalle varie feste e così, poi ho vinto una borsa di studio quindi l'università non è un problema.
L'affitto dell'appartamento lo pago con i soldi che guadagno facendo la spogliarellista.
Quando entro, il signor Rogers - cioè il proprietario del locale - mi sgrida perché sono arrivata in ritardo e per punizione stasera devo rimanere mezz'ora in più, come il mio ritardo.
Mi dirigo nello spogliatoio e mi spoglio, indossando poi la mia divisa.

+

La serata si svolge come al solito: ballo, ordinazioni, pulire il locale, eccetera.
Quando esco dal locale, Marc mi sta aspettando vicino al muretto del nostro primo incontro.
Ha gli occhi rossi per il sonno e continua a sbadigliare.
"Hey Marc!" Lo saluto avvicinandomi a lui.
"Ciao Alice." Risponde tra uno sbadiglio e l'altro. "Andiamo in discoteca?"
Io ridacchio divertita e poi nego con la testa.
"Sei troppo stanco, forse è meglio se andiamo a casa."
"Sì, hai ragione... Mi dispiace!" Sussurra ed intanto prende la chiavi della sua macchina dalla tasca dei jeans.
"Dispiacerti di cosa?" Domando avvicinano al suo Range Rover.
"Mi dispiace di non portarti in disco." Risponde aprendo la portiera della macchina e salendoci sopra. Io lo imito.
"Tranquillo, neanche io ho tanta voglia." Dico una volta seduta sul morbido sedile di pelle nera.
Accende la macchina e parte in direzione di casa mia.
Il viaggio non è molto lungo ma per tutta la durata Marc sta in silenzio e capisco che deve essere molto stanco.
Chissà cosa ha fatto oggi?
"Vuoi fermarti da me a dormire?" Gli chiedo non appena accosta sotto il portone del mio condominio.
"Sì!" Esclama subito e su il suo bel viso compare un sorrisetto malizioso.
Scendiamo dalla macchina ed entriamo nel palazzo.
Facciamo la rampa di scale che porta al mio appartamento con molta lentezza ed una volta dentro, Marc si sdraia sul divano, distrutto.
Avevo pianificato di guardare un film con lui ma qualcosa mi dice che forse dovremmo andare subito a dormire.
"Hey Marc, sei vuoi andare a letto fa pure. Io adesso mi faccio una camomilla e poi ti raggiungo." Gli dico prima di sparire in cucina.
Metto un pentolino d'acqua sul fuoco e poi preparo la tazza con dentro la camomilla in polvere.
L'acqua ci impiega qualche minuto a bollire e poi la verso nella tazza.
Vado in camera tenendola in mano e cercando di non scottarmi la pelle.
Marc è sdraiato sul letto, sotto le coperte, i suoi vestiti sono piegati ed appoggiati sopra ad una sedia.
Ha gli occhi chiusi e la bocca serrata.
Dal suo respiro regolare capisco che sta già dormendo.
Appoggio la tazza sul mio comodino e vado in bagno a lavarmi.
Poi ritorno in camera e mi spoglio.
Al posto del pigiama metto la maglietta azzurra di Marc, quella che stava indossando prima.
Mi siedo sul letto anch'io e bevo in fretta la mia camomilla, che intanto si è raffreddata.
Quando l'ho bevuta tutta, mi sdraio accanto a Marc e gli cingo la spalle con le braccia.
Lui, involontariamente, porta le mani sui miei fianchi.
"Buonanotte, piccolo." Gli sussurro prima di baciarlo dolcemente.
Chiudo gli occhi e mi addormento tra le sue braccia.

THE GOALKEEPERS || M. Neuer & B. Leno & M. A. ter StegenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora