So che quello che faccio è sbagliato, ne sono consapevole ma mi piace.
Adoro essere al centro dell'attenzione, da sempre.
Mi sento bene quando sono l'unico interesse di qualcuno.
Mi piace stare con quei tre ragazzi che ho conosciuto.
I tre portieri che stravedono per me, lo capisco dai loro sguardi.
Adoro sentirmi amata da qualcuno che non sia mia mamma, o John.
Adoro quando Marc e Bernd mi baciano e adorerò anche i baci di Manuel, perché so che prima o poi arriveranno.
So anche di essere una troia, falsa e bugiarda, però non mi dispiace. Purtroppo - non per me - sono fatta così.
E per alimentare questo orgoglio personale, che a volte la parte razionale della mia mente cerca di reprimere, c'è Manuel che mi ha invitata ad uscire con lui.
"Una cena tra amici", come l'ha definita lui.
E prima di ogni appuntamento c'è il mio rituale di bellezza: bagno rilassante, maschere al cetriolo, preparazione dei capelli e del trucco.
Non voglio sembrare molto appariscente quindi metto dei semplici jeans scuri ed un maglione largo a righe color panna, rosa e blu.
Un paio di All Stars beige e la mia O Bag del medesimo colore, completano l'outfit.
L'unica cosa un po' eccentrica è il mio solito intimo di pizzo che questa sera è blu notte.
Manuel ha detto che mi verrà a prendere alle otto e credo che sarà puntuale.
Infatti alle 7.59 p.m. suona al campanello perciò mi affretto a scendere.
Davanti al portone c'è parcheggiata una bellissima Ferrari rossa lucente e capisco subito chi è il proprietario. Per fortuna non volevo essere appariscente.
Manuel scende dalla macchina e un sorriso smagliante illumina il suo bel viso. Neanche lui è appariscente: indossa un paio di jeans blu ed un maglione marrone scuro; però è bellissimo, come sempre.
"Ciao Alice!" Mi saluta venendomi incontro. Poi stringe le sue braccia forti intorno ai miei fianchi.
Ne approfitto per dargli un bacio sulla guancia e sussurrargli un "Ciao Manuel" all'orecchio.
Mi sorride imbarazzato e mi fa sedere sul confortevole sedile di pelle della sua auto.
"Ti va se andiamo a mangiare la pizza e poi ti porto al cinema?" Domanda Manuel girando le chiavi e facendo partire la macchina.
"Certo, tesoro." Allungo una mano e gli sfioro i capelli biondi, sono morbidissimi. Poi gli accarezzo la pelle della guancia che è delicata come quella di un neonato.
Lui si bea delle mie attenzioni e sorride compiaciuto.
Poi però mi tira via la mano e la porta sopra la mia coscia, le sue dita sono attorcigliate alle mie.
Sento una strana sensazione che invade la mia pelle, proprio nel punto dove lui mi sta toccando. Credo che siano brividi perché sento sia caldo che freddo nello stesso momento; sento caldo al cuore e freddo sulla pelle.
"Manuel?" Sussurro imbarazzata.
"Dimmi, Alice." Un sorrisetto fa capolinea sul suo viso.
"Mi stavo chiedendo..." A dir la verità non so cosa dirgli, avevo solo voglia di sentire la sua voce. "Che film vuoi guardare?" Invento al momento.
Sembra deluso ma poi sorride ancora e dice: "Pensavo di guardare un film d'amore, a te va bene?" Si gira a guardarmi ed io annuisco.
Poco dopo ci fermiamo davanti ad una pizzeria in cui non ero mai stata. Ha una scritta al neon che dice Bella Napoli.
Mmh, adoro la pizza italiana.
Manuel scende dalla macchina e mi viene ad aprire la portiera.
Mi prende per mano e mi attira vicino al suo fianco. Ridacchio mentre lui mi bacia dolcemente il capo.
Mi sa che la serata tra amici si sta trasformando in qualcosa di più...
Una volta entrati nel ristorante, Manuel mi fa strada verso il fondo della sala, lontano dalle famiglie rumorose.
Una cameriera con dei buffi capelli color azzurro confetto ci porta la lista delle pizze e ci chiede cosa vogliamo da bere.
"Per me una birra grande e bionda." Dice e poi mi guardandomi in cerca della mia scelta.
"Per me una mora media." Rispondo fissando la cameriera che stringe le braccia sotto i seni per metterli in mostra a Manuel che però non le bada ed allunga una mano in cerca della mia.
La ragazza si allontana chiaramente infastidita.
Dopo qualche minuto arriva un ragazzo che ci porta le birre e prende l'ordine delle pizze.
Io prendo una Margherita mentre Manuel una Biancaneve perché dice che non gli piace il pomodoro.
Iniziamo a parlare della sua vita e mi svela che l'unica cosa che non gli piace dell'essere un calciatore famoso, è che non può andare in giro tranquillamente per la sua città perché un sacco di gente lo ferma per chiedergli l'autografo. "Non mi da fastidio il fatto di avere fan ma ogni tanto vorrei andare in giro tranquillo e senza essere riconosciuto." Spiega abbozzando ad un sorriso. "E poi un'altra cosa che odio sono le ragazze che ti seducono solo perché sei famoso. Tu sei diversa, Alice."
Il cameriere di prima ci interrompe e ci porta la pizza. Chiede a Manuel l'autografo e si fanno un selfie, lui però è contento.
"Alice, parlami di te." Mi chiede una volta che il ragazzo si è allontanato. Afferro con i denti un pezzo di pizza e poi inizio a raccontargli di mio padre e di come l'ho trovato morto nel soggiorno di casa mia quando avevo dieci anni, un'esperienza che mi ha riavvicinata a mia mamma.
Poi gli racconto della mia vita al college, quando i ragazzi sfruttavano il mio corpo facendomi ubriacare alle feste.
Poi, ad un certo punto, mi fermo. Le lacrime iniziano a scendere calde e silenziose sulle mie guance.
Manuel se ne accorge subito e mi prende in braccio a lui.
Nascondo la testa contro il suo petto e lui mi consola accarezzandomi la schiena e sussurrandomi parole dolci.
Credo che sia colpa dell'assenza di mio padre e degli abusi subiti dai ragazzi alle feste, che mi stanno facendo fare quello che sto facendo adesso. Cioè frequentare quattro ragazzi diversi (compreso John), penso che sia una sorta di vendetta e il mio lavoro ne è la conferma: far eccitare gli uomini che non potrebbero avermi perché sono una spogliarellista e non una prostituta.
"Piccola, tutto okay?" Domanda portando la bocca contro il mio orecchio. Un brivido percorre la mia schiena e uno strano istinto si accende in me.
Alzo la testa, in modo che sia davanti alla sua, e faccio combaciare le nostre labbra.
Lui rimane completamente spiazzato e lo sento irrigidirsi contro il mio corpo. Poi si lascia andare trasportato dalla passione del bacio.
Il suo profumo è inebriante e mi spinge a voler di più.
Gli do libero accesso alla mia bocca, socchiudendo lentamente le labbra.
La sua lingua è una dolce tortura che solletica il mio palato.
Si stacca lentamente da me e poi sussurra contro le mie labbra: "Cambio di programma, non mi va più la pizza e il cinema, voglio te."
Avvicino le labbra alle sue e poi mi allontano subito.
Mi risiedo al mio posto e sorrido maliziosa, almeno spero di risultarlo.
"Io invece ho voglia di pizza e cinema, però voglio anche te, tesoro mio."
Sorride e addenta una fetta di pizza, è sexy anche quando mangia.
Finiamo in fretta e poi usciamo dal ristorante.+
Al cinema purtroppo danno in programma solo un film horror, Babadook.
Non è il mio genere, ho sempre odiato gli horror perché mi mettono paura però Manuel è irremovibile e mi rassicura dicendo che c'è lui con me.
Alla fine cedo e così mi ritrovo nella sala del cinema, terrorizzata ancor prima che il film inizi.
Appena parte la prima scena, mi rifugio contro il petto di Manuel. Stringo i pugni contro il tessuto scuro del suo maglione e chiudo gli occhi.
Lo sento ridacchiare.
E poi mi addormento cullata dal suo respiro irregolare perché inizia ad aver paura anche lui.+
Mi risveglio non appena il mio corpo entra in contatto con qualcosa di morbido.
Il rumore della pioggia che batte leggera contro un vetro si fa spazio nella mia testa.
Apro lentamente gli occhi, mettendo a fuoco ciò che mi circonda.
È buio, a parte per delle lucine colorate che illuminano poco l'abitacolo della macchina.
Manuel sta guidando concentrato, riesco ad intravedere il suo viso dal sedile posteriore.
Mi metto a sedere e fisso la sua schiena.
Dopo un po' si accorge che sono sveglia e mi racconta in breve la trama del film.
Lo ascolto con interesse perché sento la paura attraverso la sua voce dolce.
Scavalco la consolle della Ferrari e mi siedo vicino a lui.
Il resto del viaggio trascorre in silenzio ma molto velocemente.+
"Vuoi fermarti da me a dormire?" Gli domando, una volta che lui ha accostato la macchina sotto il portone del mio palazzo.
Annuisce con convinzione e poi saliamo in casa. Grazie al tempo del cavolo di Londra, arriviamo nell'appartamento tutti bagnati, e abbiamo solo attraversato la strada.
"Alice?" Domanda prendendomi per mano e portandomi vicino a lui. "Finiamo quello che abbiamo iniziato prima?"
Avvicino le labbra alle sue e subito mi bacia con trasporto.
Mi prende per i fianchi e mi appoggia contro la porta, togliendomi poi il maglione.
Mi prende sotto le cosce e mi alza dal pavimento.
I nostri bacini sono subito uno contro l'altro e riesco a percepire che mi desidera ardentemente.
"Dov'è la camera?" Domanda staccandosi di poco dalle mie labbra.
Scendo da lui e gli faccio strada verso il letto.
Mi spinge contro il materasso e si posiziona sopra di me.
Mi concede di togliergli il maglione e subito una maglietta bianca e molto aderente si para davanti ai miei occhi, maglietta che lascia poco all'immaginazione. Gli tolgo anche quella e finalmente la sua pelle pallida è visibile ai miei occhi eccitati. Gli accarezzo con un dito l'addome ben definito e lui chiude gli occhi, lasciandosi andare al piacere.
Si concede a me e mi raggiunge sdraiandosi sopra al mio corpo.
Inevitabilmente, le mie mani trovano i suoi capelli mentre mordicchia la pelle del mio collo.
"Manuel." Dico con un sussurro strozzato, le sue labbra sono vicine al lobo del mio orecchio: il mio punto sensibile.
Le sue mani vagano esperte da un seno all'altro mentre le mie rimangono incollate ai suoi morbidi capelli biondi, tirandoli di tanto in tanto.
"Manuel... Sei... Fantastico...." Sussurro tra un gemito e l'altro.
Continua la sua piccola tortura di baci sul mio collo fino a quando non porto le mie mani sulla sua schiena, graffiandogli la pelle lattea.
"Piccola." Sussurra contro le mie labbra e poi mi bacia dolcemente. Le sue labbra sono morbide e sembrano ciliegie rosse e succose.
Mi prende per i fianchi e mi toglie i fastidiosi jeans.
Lascia una scia di baci su sotto il ventre, mordicchiando ogni tanto la mia pelle calda.
Mi toglie il reggiseno blu e le mutandine.
Sono completamente nuda sotto di lui.
"Manuel, ti voglio." Sussurro in preda all'ecstasy e mordendomi il labbro inferiore.
Non se lo fa ripetere due e si spoglia completamente.
Apro leggermente le gambe e lui entra in me.
È dolce nei suoi movimenti ma riesce a trasmettermi tutta la passione che ha in corpo.
Le nostre labbra rimangono attaccate tra loro per tutto il tempo, cercando di reprimere i gemiti che riempiono la stanza. Ogni tanto i miei denti incontrano il suo labbro inferiore.
L'ultima cosa che ricordo, dopo aver raggiunto l'apice del piacere, è lui che si addormenta vicino a me ed io che mi avvinghio al suo petto e gli sussurro: "Sei fantastico, Manuel."
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THE GOALKEEPERS || M. Neuer & B. Leno & M. A. ter Stegen
Fanfiction✧Tre ragazzi, tre caratteri e modi di fare diversi. Ma chi sceglierà Alice? Il dolce e romantico Manuel Neuer? Oppure il timido e riservato Bernd Leno? O il simpatico e puttaniere Marc Andrè ter Stegen?✧ © diritti riservati ad @aliss19 copertina f...