V. IL RICORDO

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La Bentley frenò bruscamente.

Crowley si sentiva un tantino arrugginito al volante.Quanto era passato dall'ultima volta che aveva guidato la sua bambina? un secolo?Dieci anni? Due giorni?

Non aveva più il senso del tempo,almeno non nel modo in cui scorre sulla terra,con il suo incessante alternarsi di luce e buio,di stagioni,di ere.

L'Inferno era sempre buio,il clima sempre lo stesso,rovente e fuligginoso.

Quello che più gli mancava di quell'angolo del mondo di cui era stato il sovrano assoluto,era la primavera al St. James 's Park ,quando il laghetto si riempiva di anatre e le foglie degli alberi tornavano verdi e brillanti.

Ma per quanto il pensiero, che di di certo non si addice ad un Duca Infernale,fosse nobile sapeva benissimo che stava mentendo a se stesso,perché non era quella la cosa che più gli mancava di quella vita semi mortale di cui aveva avuto il privilegio di godere,per qualche anno indisturbato.

<<Siamo arrivati,io abito proprio qui sopra>>.

La voce arrivava dal sedile del passeggero,Crowley si voltò di scatto con espressione incredula,aveva completamente dimenticato il ragazzo del Pub.Non ricordava neppure di averlo fatto salire in auto,figuriamoci di aver accettato l'invito ad accompagnarlo a casa.

Dall'attimo in cui i suoi abiti avevano sfiorato quelli di Azraphel mentre usciva dal locale,tutto era diventato annebbiato,fumoso,tanto aveva combattuto con il desiderio di strattonare l'Angelo,farlo salire con la forza sulla Bentley e portarlo chissà dove.

L'Inferno però,non avrebbe gradito affatto quel comportamento.

<<Allora che fai Anthony? ?>>.

Quasi un secolo prima Crowley aveva scelto un nome per poter interagire con i mortali,non perché sentisse il bisogno di averne uno,ma semplicemente perchè gli umani si sentono più a loro agio se qualcuno si presenta loro con un nome,è più intimo,più complice.

<<Pensi ancora che sia una buona idea....>>

<<Jesse>>.

<<Jesse si...pensi sia ancora una buona idea farmi salire da te?>>

Il ragazzo scrollò le spalle con un gesto incurante,aprì la portiera dell'auto e scese in strada.Crowley lo seguì con lo sguardo avviarsi con passo felpato al portone del suo appartamento.

Apprezzare una cosa bella quando la si riconosce non è peccato per un demone, e Crowley doveva ammettere,con tutta la sua saggezza soprannaturale, che guardare il corpo perfettamente modellato del ragazzo che camminava lento ancheggiando leggermente,procurava in lui una certa inquietudine.

<<Beh. Sei comunque dannato amico mio,tanto vale godersi anche i privilegi>>.Così dicendo scese dall'auto e iniziò ad attraversare la strada.

Potevano essere forse le tre del mattino,tutto era fermo e silenzioso come in un sogno,l'intera città sembrava farsi piccina davanti a quel momento,come se attendesse con il fiato sospeso quello che sarebbe irrimediabilmente accaduto a breve.

Ma quando fu a pochi passi dal giovane,il cui nome aveva finalmente capito essere Jesse,impegnato a cercare la chiave per aprire la porta di casa,lo colpì veloce e letale come un fulmine,un ricordo che fece immobilizzare lì,al centro esatto della strada deserta,quando lui gli chiese in tono suadente:

<<Ti va di entrare?>>

Azraphel,entusiasta,sorridente ed eccitato a tal punto da non riuscire ad articolare le parole,le mani tremanti mentre gli mostra le chiavi della sua libreria.

"Eccola Mio Caro,la mia libreria,guarda è una meraviglia!>>.

"Perchè AZ.Fell and Co.? Tu sei da solo"

"Oh si...E' per te ovviamente. Così potrai entrare e uscire quando vuoi,non ti servirà l'invito formale.Vorrei che considerassi questo posto anche tuo.E ora dimmi...ti va di entrare?>>

Jesse lo stava chiamando,di nuovo alla realtà.

<<Tutto bene Anthony?>>.Gli chiese gentilmente.

<<Jesse ascolta.>>.Iniziò a dire il demone senza fare un altro passo nella sua direzione,ma rimanendo esattamente dove era.<<Non è questo quello che vuoi,non è questo quello che voglio neanche io!Stiamo punendo noi stessi per un dolore che qualcun altro ci ha procurato.E sarebbe un gravissimo errore se io salissi da te adesso.Un bell'errore sicuramente,ma domattina quel dolore sordo in mezzo al petto,sarebbe ancora lì.E' stato bello pensare di poter essere amato da qualcuno.Credere che meritassi anche quell'amore.Ma penso che ora salirò in macchina e andrò a casa.>>

Jesse abbozzò un sorriso e scosse di nuovo le spalle.Era deluso,ma nel suo sguardo Crowley vide un barlume di comprensione,e quello gli quietò l'anima.

Il giovane lo salutò con la mano senza dire altro,aprì il portone e mentre stava per scomparire il demone lo richiamò.

<<Jesse?>>

<<Si Anthony?>>.

<<Ti ho...ferito?>>

<<Si lo hai fatto>>

<<Immaginavo>>.

Concluse il demone deluso da se stesso,poichè sapeva benissimo di fare la scelta giusta rinunciando a quel momento.Alzò lo sguardo sul ragazzo,portò la mano avanti e gli sorrise.

<<Niente dolore per te,promesso.Domani mattina non ricorderai niente,sarà come se non mi avessi mai conosciuto.>>.

E così dicendo,il Duca Infernale,schioccò le dita.

My Immortal - Good Omens Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora