X. L'ACCORDO

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L'uomo vestito di rosso tirò fuori dalla tasca della raffinata giacca un portasigarette d'oro.

Antico,perfettamente cesellato a mano,con piccoli rubini intarsiati.

Con un sonoro "clic" il prezioso contenitore si apri,con un solo gesto della mano,ne estrasse una sigaretta nera e iniziò a giocherellarci,rigirandosela tra le dita,come in un incerto gioco di prestigio.

La portò all'angolo della bocca e la lasciò li,alzando lo sguardo di fuoco verso il suo interlocutore,seduto dalla parte opposta del grande tavolo di vetro.

Inerme,pensieroso,visibilmente innervosito dalla sua presenza.

Quest'ultimo,vestito completamente di bianco,tentava di apparire composto,cercando non fare trapelare nessuna emozione.A dargli fastidio in particolar modo,era l'abito rosso acceso,fuoriluogo e psichedelico lì dove il candore regnava incontrastato.

Fissava la creatura vestita di rosso con curiosità,facendo tamburellare le dita sul piano di vetro,come se si trovasse davanti un grosso insetto disgustoso,ma antropomorfo.

<<Ti spiace?>>.Disse l'uomo elegante in tono beffardo e provocatorio.L'altro scrollo le spalle.

<<Farebbe qualche differenza se dicessi di no?>>.

<<Mmm..no in effetti no>>.E la sigaretta si accese da sola.L'odore acre e dolce del tabacco iniziò a permeare la stanza.L'altro fece una smorfia ma non disse nulla.

<<Novità dal seminterrato?>>.

<<Sapevi che Shax è GranDuchessa Infernale?>>.

<<Con Belzebù fuori dai giochi era inevitabile.Qualcosa di utile,intendevo?>>.

<<Mi ha dato un'informazione utile>>.Rispose l'uomo tirando una lunga boccata dalla sigaretta,scrollando il cono di cenere a terra,che immediatamente svanì.<<Se quei due davvero si incontrano,lo fanno nella libreria dell'Angelo.>>.

L'altro alzò il sopraciglio interdetto.

<<Quello è un Avamposto del Paradiso.Certo,Azraphel può entrare,ma non credo che il Demone possa farlo senza un invito.Insomma,sono le regole.>>.

<<A quanto pare per loro non valgono.Il fottuto Angioletto....>>

<<Frena la lingua,stai comunque parlando del nostro Arcangelo Supremo>>.Lo ammonì l'altro.

Come tutta risposta l'uomo in rosso sorrise maliziosamente,continuando a tirare lunghe boccate e riempiendo la stanza di fumo.

<<In ogni caso,si incontrano nella libreria.>>.

<<Ci sono prove a supporto di questa teoria?>>.

<<Cosa mi stai chiedendo,Michele?Parla chiaro,cosa ti serve>>.

Michele rabbrividì nel sentir pronunciare il suo sacro nome dall'essere che aveva davanti,la sua voce gli ricordava lo stridere di vecchi cardini arrugginiti,posò i gomiti sul tavolo,si avvicinò leggermente,scostando con la mano il fumo.

Era a disagio si,a stringere patti con un essere tanto ambiguo e sadico,ma tutte le altre strade si erano dimostrate un buco nell'acqua.Aveva i suoi metodi,discutibili dagli angeli e condannabili dal Paradiso,certo.Ma funzionavano.Funzionavano sempre.

<<Mi serve una prova.Portami una foto.Non vicini,li voglio in un atteggiamento compromettente.Senza quella prova non posso convocare il Consiglio Celeste e quello Infernale.Se non posso dimostrare che quei due hanno commesso un sacrilegio unendosi il nostro accordo,salta>>

L'uomo si alzò,fece un passo avanti e spense il mozzicone della sigaretta sopra il piano di vetro dell'immacolato tavolo.Incrociò le braccia della schiena e fece qualche passo in direzione dell'enorme finestra che dava sul cielo azzurro e troppo luminoso.Quasi innaturale.

<<Caro Michele,voglio che ti sia ben chiara una cosa...>>.Disse mentre sollevavaverso il viso il bastone da passeggio d'oro massiccio.

L'angelo stava per obiettare,ma l'essere scomparve sotto i suoi occhi,solo per materializzarsi alle sue spalle,stringenso il bastone con entrambe le mani attorno alla sua gola.Michele emise un grido strozzato sentendo la pressione contro il collo,strabbuzzò gli occhi per la sorpresa e l'indignazione.

<<C..ome..osì...demonio>>.Riuscì a dire a fatica,tentando di allontanare il bastone dal collo con entrambe le mani.

<<Shhhh>>.Sibilò l'uomo alle sue spalle,senza dar cenno di voler lasciare la presa.<<Non provare a minacciare me,Arcangelo Michele>>.Strinse ancora più forte,stavolta il verso che uscì dalla gola dell'angelo era non solo di paura,ma di dolore.<<Io sono più antico del piccolo pianeta azzurro sotto di noi,più antico anche di te.Non rispondo alle regole del Paradiso quanto non rispondo a quelle dell'Inferno.>>

<<Mi...stai facendo...male>>.

<<Lo sò tesoro,era proprio questa la mia intenzione.Voglio che tu capisca che non sono al tuo servizio.Sono qui perchè mi servi per trovare quel bastardo e fargli pagare la sua pena.Quello che farete voi con l'Angelo,non mi interessa.Chiaro?Fai cenno di si con la testa se hai capito>>.

Michele serrò i denti,confuso e impaurito.

Era antico si.Molto più di lui,con un potere che forse superava quello dell'Inferno stesso,pari solo a Sartana in persona.Chiuse gli occhi e si morse il labbro inferiore,annuando con la testa.

La stretta cessò di colpo,lasciandolo libero finalmente di tornare a respirare.

Inalò una boccata a pieni polmoni,riaprì gli occhi giusto intempo per vederlo materializzarsi di nuovo dall'altra parte del tavolo.

Sorrideva.

Un sorriso che sembrava andare da un orecchio all'altro in una bocca decisamente troppo piena di denti.Calmo come poco prima,come se avesse cercato di strangolare un Angelo in Paradiso.

<<Bene Michele.Andrò sullaTerra a cercare testimonianza di questi incontri clandestini.Ti sia chiaro che userò qualsiasi mezzo a mia disposizione.>>

<<Fai quello che credi>>.Rispose L'Angelo massaggiandosi il collo con la mano,con voce leggermente roca.<<La cosa importante è che non risalgano mai in nessun caso al nostro accordo.>>

<<Te l'ho già detto,io sono un professionista caro.>>.Prese un'altra sigaretta,e l'accese come quella di poco prima.Solo che stavolta il fumo era più denso,più copioso e abbondante,iniziò ad offuscare la sua intera figura,finchè l'unica cosa che Michele riuscì a distinguere fu un sorriso glaciale e due ardenti occhi rossi.

<<Io e te non ci siamo mai visti>>.

My Immortal - Good Omens Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora