𝙻'𝚒𝚗𝚏𝚎𝚛𝚗𝚘 𝚍𝚎𝚕𝚕'𝚊𝚗𝚐𝚎𝚕𝚘.
ɪʀɪɴᴀ
Parte 2
-Attenzione, questo capitolo contiene scene particolarmente violente (anche se ho cancellato all'ultimo alcuni dettagli ma non credo sia stato abbastanza) e non adatte a chi è facilmente impressionabile.-
-Leggete con consapevolezza.-Attorno alle dieci, varcai l'entrata del pronto soccorso di Sunrise Hospital.
Quel posto risultò troppo affollato affinché mi trovassi lì con soltanto cinque uomini alle calcagna ma non temetti per la mia sicurezza. Non avevo alcuna ragione di credere che qualcuno mi stesse tendendo una trappola in un posto come quello e per di più coinvolgendo qualcuno come mia cugina.
«Signorina Fagarò, la prego di non allontanarsi.» mi raccomandò Markus standomi estremamente vicino. Il suo sguardo pedinava teso quel posto e chiunque ci fosse lì dentro.
Un'infermiera ci sbarrò la strada, all'improvviso e Markus e un altro uomo tra le guardie si misero davanti a me, spaventandola. «Posso aiutarvi?» chiese lei cercando di incontrare il mio volto tra le spalle dei due.
«Lasciali passare.» sentii la voce di Donovan.
La donna passò gli occhi da me a lui e senza obiettare, andò per i fatti suoi.
Markus fece un passò a lato e Donovan si avvicinò. Mi osservò per un breve attimo, dando un'occhiata svelta alle mie spalle e agli uomini che mi circondavano. «Mi aspettavo di vedere il fratello di tuo marito.» affermò lievemente accigliato.
Ignorai la sua affermazione e andai direttamente al punto. «Dov'è lei?»
Lo sbirro mostrò subito titubanza e non si negò una delle sue occhiate foranti per farmi capire che non dovevo trovarmi lì senza uno degli uomini Dutton.
Rimasi per le mie, fredda e distaccata. «Allora?» gli misi fretta e lui si incamminò.
«Da questa parte.» brontolò.
Respirai il meno possibile il fetore che vorticava nell'aria e cercai di non guardare oltre le spalle di Donovan per evitare di rigettare la cena. Lui ci portò in una sala meno caotica. Quasi tutti i letti ai lati erano occupati e divisi da tende. Un dottore venne incontro a Donovan non appena lo vide, esaminò lo sbirro da capo a piedi e poi alzò gli occhi su di me. «Signora Dutton?»
Annuii. «Sì, sono io.»
«Sua cugina sta bene.» mi informò, «Abbiamo fermato in tempo una brutta emorragia. È arrivata qui con un aborto spontaneo in corso. Perdeva molto sangue, sarebbe morta se avesse tardato l'arrivo di qualche minuto. Le abbiamo dato...»
Nella mia mente il mondo si silenziò.
La terra sotto i miei piedi si mosse, un brivido brutale mi percosse mozzandomi il respiro.
Non mi riguardava.
Quella faccenda non mi riguardava da vicino eppure il mio cuore si strinse in una morsa, provocandomi un dolore acuto. Un dolore che rimase al centro del mio petto e non feci vedere a nessuno.
Mi concentrai nuovamente su quella figura incamiciata e la ascoltai sentendomi fatta di pietra. «Ha aperto gli occhi tre ore fa e aveva cominciato a chiedere di Irina Dutton, per questo ho dovuto rivolgermi alla polizia.» aggiunse poi indicando Donovan.
Dal più profondo, il gelo che mi avvolgeva in quel momento mi corrodeva ogni terminazione nervosa. Ero sconvolta, ero incredula e celai tutto. «Che cosa le è successo?» domandai pacata.
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Devotion 2 // Perfidia E Inganno //
Chick-LitSecondo libro della serie Devotion. -ᴘᴇʀ ɪʀɪɴᴀ, ᴘᴇʀᴅᴏɴᴀᴍɪ. 🔞TW *La storia inoltre finisce con un cliffhanger