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Dazai aveva quasi 19 anni, si poteva dire che ormai fosse un adulto. Aveva un'intelligenza e un'autonomia di gran lunga superiori alla maggior parte degli adulti.

Nella sua vita aveva avuto tantissime esperienze, vivere nella criminalità, essere buttato in strada fin da piccolo, di certo lo avevano reso un uomo maturo.

Eppure, notava Fyodor, Dazai sapeva essere molto infantile.

C'era questo suo hobby dei videogiochi, che proprio non riusciva a capire, il modo in cui faceva spesso capricci, peggio di un bambino.

Non che gliel'avesse raccontato, ma intuiva che Dazai non aveva mai avuto una vera e propria infanzia.

Non gli era stato concesso il lusso di essere un bambino, di conoscere, giocare con altri suoi coetanei.

In mezzo alla strada prima, nella mafia poi, doveva sempre interfacciarsi con persone adulte e darsi un tono per essere preso sul serio.

Uno dei pochi ad avere la sua età e con il quale poteva comportarsi appunto come un ragazzo, era Chuuya.

Quando videro il cartellone in mezzo alla strada, Dazai non disse nulla, ma Fyodor intercettò il suo sguardo.

Era interessato.

La pubblicità mostrava un tendone rosso, che si apriva e dal quale usciva fuori il viso di un clown.

A Fyodor non piacevano molto i clown, li trovava di pessimo gusto.

"Non sei mai stato al circo?" gli chiese, intuendo già la risposta.

Aveva ragione, non ci era mai stato.

"Possiamo andarci una di queste sere, dovrebbe essere qui vicino".

Dazai scosse la testa.

"Non importa, sarebbe stupido".

Per quanto negli atteggiamenti non aveva paura a mostrarsi anche ridicolo, spesso esagerando volutamente per infastidire le persone che gli stavano intorno, quando qualcosa gli premeva, tendeva a nasconderla.

Era come se non volesse mostrarsi per ciò che era veramente.

L'idea di andare a vedere il Circo dato che non ci era mai stato da piccolo e la cosa gli era mancata, per lui era stupida e non voleva ammettere di averne voglia.

Fyodor, che di certo non era il suo ragazzo né voleva fare il suo bene, lasciò perdere.

Passando per quella strada tutti i giorni però, Dazai continuava ad avere quella pubblicità sotto agli occhi.

Ed ogni volta pensava a quando aveva chiesto, a quella puttana di sua madre, di portarlo a vedere lo spettacolo.

Non le chiedeva mai nulla, e la risata che aveva ricevuto come risposta gli confermava che faceva bene a non chiedere.

Sarebbe anche andato da solo, ma all'epoca non sapeva nemmeno come trovare i soldi per il biglietto.

Non era un bel ricordo.

Ancora oggi però, sentiva la curiosità verso quegli spettacoli.

Avrebbe avuto tante occasioni per andarci, ma sempre, l'umiliazione di quel ricordo lo frenava.

Fu quindi, con una certa agitazione che si decise ad acquistare i biglietti, decidendo di prenderne uno anche per Fyodor per fargli compagnia.

Quella sera, dopo una cena leggera si diressero dove si teneva lo spettacolo.

Si trattava di una compagnia formatasi da poco che prendeva con sé molti giovani talenti. Era proprio il tratto distintivo, ed infatti, gli spettatori, erano pronti a vedere anche trucchi che non riuscivano alla perfezione o esibizioni con problemi tecnici.

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