Extra

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Quando Chuuya tornó dalla missione, la notte era quasi passata. Si fermò fuori l'uscio per fumare una sigaretta, assaporando gli ultimi attimi di tenebra prima che il sole sorgesse. Si appoggiò con la schiena alla porta di casa e prese l'accendino.

Era strano, pensó tirando una boccata di fumo.

La missione di quella notte era fin troppo semplice, un appostamento. Era come se avessero voluto tenerlo lontano da qualcosa.

Gettó il mozzicone per terra, spegnendolo con la suola della scarpa ed entrò.

Come sua abitudine, guardó la lavagnetta con cui lui e Dazai si scambiavano dei messaggi quotidiani.

"Grazie di tutto".

Percorse con le dita quella scritta, facendo fatica a collegare.

Come spesso gli era capitato in quegli anni, sentì le viscere annodarsi, aveva un brutto presentimento.

Corse in ogni camera, cercando Dazai, la sua mente richiamava immagini di morte.

E se fosse riuscito a suicidarsi?

Corse in bagno, in cucina, in camera, ma di Dazai non c'era traccia.

Con le mani che gli tremavano provó a chiamarlo, ma il numero risultava irraggiungibile.

Chiamò subito il boss, forse era lì, forse non poteva rispondere.

Mori gli diede la notizia che lo fece preoccupare ancora di più, Oda era morto.

Si costrinse a restare calmo, anche se il panico si faceva strada dentro di lui.

"Grazie di tutto".

Ripensó al messaggio, Dazai non avrebbe mai detto niente del genere, non in sua presenza almeno.

Si accorse di aver ignorato un dettaglio, impegnato com'era a cercare il suo cadavere.

La loro stanza era a soqquadro.

Notó che la cassaforte era stata svuotata e l'armadio di Dazai era l'unico aperto.

Se ne era andato, di sua spontanea volontà.

"Grazie di tutto".

Dovette sedersi, gli tremavano le gambe ed aveva voglia di urlare.

Il peso di quelle parole lo colpì come una martellata.

Dazai era andato via, lo aveva lasciato.

Non erano passate molte ore da quando era stato da Mori, così gli aveva detto il boss. Volendo avrebbe potuto raggiungerlo.

Corse veloce, fino a perdere il fiato. Troppo impegnato a cercare di raggiungerlo per utilizzare il suo potere.

Eccolo, vedeva la sua schiena, allungo un braccio, cercando di raggiungerlo. C'era quasi, ancora uno sforzo e l'avrebbe toccato.

Si accorse di star piangendo, aveva immaginato di vederlo con una tale forza da essersi illuso per un attimo.

Dazai era andato via, questa era la realtà.

Si chiese se tutto ciò che avevano trascorso insieme avesse avuto un peso per Dazai, tutti i loro baci, tutte le volte che si erano detti ti amo con gli occhi, ancor prima di dirlo a parole.

Forse era l'unico ad aver dato valore a tutto questo.

Forse ancora una volta si era illuso ed era stato tradito.

Come un automa si diresse in cucina, aprendo la prima bottiglia di vino che trovò a disposizione.

Sapeva che gli avrebbe fatto venire un gran mal di testa, ma sentiva il bisogno di bere, di scivolare nell'oblio almeno per un pò.

Cercó di non pensare. Di non farsi influenzare da quei pensieri maligni.

Dazai lo aveva ringraziato, prima di andarsene.

Immaginava le sue dita lunghe strette attorno al gessetto mentre cercava di sintetizzare in una frase ciò che stava pensando, quello che stava provando.

Chuuya sperò che sentisse anche solo la metà del dolore che sentiva lui adesso.

Non si faceva illusioni, quello non sarebbe stato nulla.

Avrebbe passato la notte a piangere, per poi fingere al mattino che stava bene, che non gli importava.

Ci sarebbe anche riuscito fino a che uno stupido dettaglio non gli avrebbe riportato alla mente Dazai, un pettegolezzo che avrebbe voluto raccontargli, il suo spazzolino lì nel bagno e chissa quanti altri pezzi di lui.

Ogni volta la ferita si sarebbe riaperta, sanguinando senza controllo.

Col passare dei giorni, la rabbia avrebbe lasciato posto ad un senso di vuoto. La consapevolezza che tutto ciò che avevano condiviso, ormai era storia passata.

Per dimenticarlo si sarebbe costretto a gettare via tutto ciò che parlava di lui, senza riuscirci mai del tutto.

Chuuya lo sapeva, una parte di lui sarebbe sempre rimasta in attesa.

Dazai non gli aveva detto addio. 

My Partner in Crime 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora