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Passavano i giorni e Dazai iniziava a spazientirsi, di Fabrizio non c'era traccia.

Mentre Fyodor cazzeggiava con il suo nuovo amico che perdeva pezzi, lui era riuscito a procurarsi un computer ed hackerare una connessione internet per utilizzarla.

Doveva cercare di capire come far cadere l'accusa contro di loro.

Nell'articolo venivano solo menzionati come sopravvissuti all'incendio e, grazie al computer che Olga aveva lasciato nella stanza dove aveva pernottato in quei giorni, c'erano le sue impressioni su di loro. In particolare veniva menzionato nei suoi appunti, un episodio che Dazai non conosceva.

Pareva che da bambino, Fyodor avesse compiuto un miracolo.

Leggendo poi l'articolo in questione e conoscendo il ragazzo in questione, ne aveva convenuto che aveva fregato tutti.

Tra i casi che Olga era andata a rispolverare, c'era anche quel prete che pareva essersi suicidato qualche tempo dopo il suddetto miracolo.

Doveva essere quello appunto il primo omicidio di Fyodor.

Per far cadere l'accusa, serviva che il Sacerdote confessasse di aver compiuto tutti i crimini, e di non aver avuto complici.

Dazai, esperto di torture, era sicuro di riuscire a fargli confessare il falso, ma in quel momento non aveva il prete a disposizione.

In qualche modo lui e Fyodor dovevano introdursi nella prigione e far visita al suddetto prete.

Era una situazione parecchio rischiosa.

Dazai, ormai rassegnato al dover aspettare parecchio e abituandosi a quel posto, senza la presenza di Fabrizio era molto meglio, cominciò anche lui a far amicizia con i vari artisti.

In particolare si divertiva a parlare con Ivan il lanciatore di coltelli.

Siccome anche lui conosceva un po' quei trucchi essendosi esercitato con Chuuya, quando toccava a lui stare a fare il bersaglio, o con i proiettili o con i coltelli, sembrava sempre l'altro sbagliasse apposta, giusto un pochino per fargli male, senza ferirlo seriamente.

Avendo la gravità dalla sua parte, poteva permettersi di centrarlo senza rischiare di ucciderlo, mentre se Dazai voleva fargli male, le armi nemmeno arrivavano a toccare il corpo del rosso.

Era una lotta impari non era giusto.

Insegnò quindi qualche trucchetto ad Ivan che lo ascoltava attento, dicendogli che sarebbe stato un bravo insegnante.

Quella mattina però Fabrizio era tornato e voleva parlargli.

Il clown gli riferì il messaggio, Fabrizio lo aspettava sotto al tendone.

Seccato ed impaziente di quel confronto, Dazai si diresse sotto al tendone per incontrarlo.

Non sapeva però, che parte di ciò che vedeva era un'illusione, per neutralizzarla, avrebbe dovuto toccare Fabrizio.

Che abilità infame.

Entrò in una porticina, ma non riusciva più ad avanzare pur vedendo un lungo corridoio avanti a sé.

Sentì uno schiocco di dita e la realtà gli apparve davanti.

Era stato rinchiuso in una gabbia per uccelli.

"BRUTTO BASTARDO" urlò agitandosi, cercando disperatamente nel cappotto una forcina, ma non ne aveva con sé, Fabrizio infatti gliele mostrò, doveva avergliele prese prima un suo complice.

La gabbia iniziò a sollevarsi sempre di più, lasciando Dazai intrappolato a mezz'aria, anche se fosse riuscito ad aprire la porta, la caduta lo avrebbe ucciso.

My Partner in Crime 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora