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Le "Giovani Meraviglie" erano una compagnia che aveva intenzione di viaggiare per tutto il paese.

Inizialmente Fabrizio aveva investito comprando un tendone ed alcune roulotte nelle quali ospitare i membri dello staff, che all'inizio non aveva ancora.

Grazie alle donazioni ricevute, il progetto si era ampliato ed erano riusciti ad iniziare con i primi spettacoli, i soldi dei biglietti inizialmente bastavano solo a coprire le spese principali, gli artisti avevano un guadagno ben misero.

La situazione era migliorata, quando ad uno spettacolo avevano inviato un influencer, e grazie alla sua live il progetto aveva raggiunto milioni di donatori, permettendo alla Compagnia di iniziare a prosperare.

Dopo due anni a Novgorod, si erano spostati attualmente a San Pietroburgo.

Lì avevano pagato i permessi per uno spiazzale nel quale poter sistemare il tendone e le roulotte dello staff.

Per pubblicizzare i loro spettacoli, avevano stampato i cartelloni pubblicitari, tra cui quello che aveva condotto Dazai e Fyodor allo spettacolo.

Fuori dal tendone, Ivan Romanov, aspettava gli ospiti che gli aveva annunciato Fabrizio.

Il ragazzo dai capelli azzurri con la frangia e lunghi fino al collo, stava fumando una sigaretta nell'attesa.

Aveva un piercing al sopracciglio ed alcuni altri sull'orecchio.

Indossava una felpa nera con un teschio disegnato sopra, jeans strappati e degli stivali con le borchie.

Anche se si dava arie da spavaldo, Ivan aveva solo quindici anni e stava studiando per diventare un lanciatore di coltelli.

Era fuggito dalla sua famiglia un anno prima, ed aveva svolto vari lavoretti prima di imbattersi in quella compagnia.

Aveva talento in quello che faceva, già da un mese ormai, gli facevano usare delle armi vere per le esercitazioni e finora nessuno era mai stato ferito.

Aspettava ancora il suo debutto.

Aveva visto i due ricercati dalle foto che stavano girando online, Fabrizio non gli aveva spiegato i dettagli, ma aveva letto l'articolo.

La sua opinione in merito era che non si trattava di qualcosa in cui immischiarsi, meno domande faceva, meglio era.

Vide che stavano, due figure infreddolite e dall'aria stanca.

Gettò a terra il mozzicone, spegnendolo con lo stivale e fece cenno ai due di avvicinarsi.

"Vi stavo aspettando" disse cortese.

A dispetto del suo look alternativo, Ivan era un ragazzo molto gentile.

Si accorse che i due non avevano un buon odore, ma non era il caso di proporgli di fare una doccia in piena notte, dato che le docce erano tutte all'esterno e spesso l'acqua calda mancava per giorni interi.

"Dov'è Fabrizio?" chiese quello con le bende.

"Fabrizio ora non c'è. Seguitemi, vi mostro i letti".

Dazai storse il naso, mentre Fyodor sbadigliò, felice di potersi mettere a riposare in un letto.

Era stata una notte lunga e faticosa.

Superarono un paio di roulotte, da una delle quali provenivano dei rumori molesti, per poi fermarsi nella roulotte più piccola.

"Qui c'è solo Nikolai per il momento, dovrete stare un po' stretti ma per non abbiamo altra soluzione".

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