chapter one

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4 Febbraio 2024

Sherlin story on instagram

Sherlin story on instagram

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Direct
laperfetta_eva

stai andando?

no guarda, mi andava
di pubblicare questa foto.

ah ah ah, che
spiritosa 😒

comunque apparte gli
scherzi, si sto andando 😂

sei pronta?

assolutamente si

davvero?

no 😘

ma come siamo spiritose
oggi eh

hai visto? 🙃
vabbè io adesso vado, ho il treno
fra meno di cinque minuti

va bene
chiamami appena sei
arrivataaaa

agli ordini capitano 🙉
visualizzato


Dopo due ore abbondanti, finalmente arrivai.
Scesi dal treno con le mie due valigie, trascinandomele dietro.
Mi guardai in torno, in cerca di un volto familiare, ma naturalmente non lo trovai.
Sbuffai, andandomi a sedere su delle piccole panchine all'interno della stazione.
Per perdere tempo, estrassi il cellulare dalla tasca posteriore dei miei jeans.
Decisi di chiamare Eva per informarla che ero arrivata, ma appena cliccai il tasto per poter avviare la chiamata, sentì chiamarmi da lontano; vidi un volto familiare arrivare verso la mia direzione, sventolando una mano in segno di saluto.
Edoardo, mio cugino di trentadue anni, abita a Sanremo da quando si è sposato con sua moglie, e i suoi due bambini.
<Edo!> mi alzai dalla panchina scomoda e mi avviai verso di lui afferrando le mie valigie.
Lui decise però, di venirmi incontro, quindi rimasi ferma dov'ero.
<Sherlin! Quanto tempo piccolina> mi tirò in un abbraccio, stringendomi a sè.
<Già> sorrisi, ricambiando l'abbraccio.
<Dai, lascia che ti aiuti> prese le mie valigie, e le trascinò con sè avviandosi fuori.
Io lo seguì a ruota, camminandogli di fianco.
Arrivammo davanti la sua macchina; aprì il cofano, poggiando le valigie al suo interno.
Partimmo, e dopo mezz'ora arrivammo all'albergo dove sarei dovuta restare per tutta la durata del festival.
<Allora piccolina, come ti senti? Emozionata?> mi chiese Edoardo scendendo dalla macchina.
Scesi di rimando anche io dalla macchina, avvicinandomi a lui.
Prese le mie valigie poggiandole a terra.
<Bè, mentirei se ti dicessi che non ho ansia> risi <Però si, sono tanto emozionata. Stento ancora a crederci> sorrisi al pensiero di dovermi esibire davanti a miliardi di persone.
<Immagino Sher, immagino> mi sorrise <Dai, adesso vai. Ti staranno aspettando>
Lo guardai.
<Chi dovrebbe aspettarmi?> chiesi confusa alzando un sopracciglio.
Lui in risposta fece spallucce.
<Non lo so, ho detto giusto per dire> rise, aggiustandosi gli occhiali da sole sopra la testa.
Risi anche io con lui.
<Ok, adesso vado allora> lo guardai, mentre lui senza esitazione, mi strinse in un abbraccio.
<In bocca al lupo cicci> mi baciò in fronte, mentre mi staccavo dall'abbraccio.


<Buongiorno> entrai nell'hotel, trascinando con me le valigie pesanti.
<Buongiorno. Lei è?> mi chiese una ragazza della reception, mentre sistemava alcuni fogli sul banco.
<Sono Sherlin, Sherlin Smith> specificai.
La ragazza alzò di scatto lo sguardo, smettendo, per un momento, di fare quello che stava facendo.
<Sherlin?> chiese spalancando la bocca dallo stupore.
<Si> annuì, poggiando un gomito sul bancone <Potreste dirmi il numero della stanza, per favore?>
Lei si riprese leggermente dallo stupore di poco fa <Si, certo> mi sorrise, girandosi per poter prendere le chiavi della stanza.
<Ecco a te, e in bocca al lupo per il festival!>
<Grazie> sorrisi.
Presi le chiavi, le valigie e mi avviai verso l'ascensore; ma poi mi ricordai di una cosa in particolare: non sapevo il piano.
Brava Sherlin, così si fa..
Così, mi voltai e mi diressi di nuovo verso la reception.
<Scusami, potresti dirmi il piano della dove si trova la mia stanza?> chiesi cortesemente.
<Certo, quinto piano> sollevò lo sguardo sorridendomi.
<Grazie mille, e scusami ancora>
Ripresi le mie valigie e mi voltai, ma nel farlo, andai a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno.
<Ei, stai attenta>
Era la voce di un ragazzo.
Mi prese per le spalle per non farmi cadere a terra, e solo a quel punto alzai lo sguardo verso il ragazzo in questione.
<Scusami, non guardavo dove stavo andando> mi scusai, allontanandomi da lui.
Lui mi guardò.
Io guardai lui.
Aveva degli occhi meravigliosi, di un verde molto intenso da perderci all'interno.
Sorriso smagliante.
Mi ripresi solo quando lui se ne andò lasciandomi lì, ferma, a contemplare su quale fosse il nome di quel ragazzo dagli occhi verdi.
Ok Sherlin, non lo conosci nemmeno. Basta farti i film mentali.
Scossi la testa scacciando via quel pensiero, e mi diressi verso l'ascensore.
Cliccai il numero cinque del piano, e aspettai.

Appena smisi di disfare le mie valigie, decisi che era arrivato il momento di chiamare Eva.
Avviai la chiamata, aspettando che rispondesse.
Dopo quattro squilli rispose.
<Finalmente!! Mi stavo preoccupando lo sai?> dal tono di voce si poteva notare che era veramente preoccupata.
<Si scusami davvero. Ma non ho proprio avuto modo di chiamarti> sospirai, passandomi una mano sulla faccia.
<Dal tuo tono di voce sembri distrutta>
<Lo sono> mi lasciai andare distendendomi completamente sul letto di schiena. <e vorrei solamente dormire>
Sbadigliai.
<Allora ti lascio riposare> dal suo tono sembrava che stesse sorridendo. <Riposati tesoro, ci sentiamo domani>
<Va bene, ciao Ev> sorrisi, mandandole un bacio attraverso lo schermo del telefono.
Chiusi la chiamata.
Posai il telefono sul comodino e mi lasciai ad un sonno profondo.

Due ore dopo

Sentì bussare alla porta.
Aprì un occhio, e poi un altro.
Sbuffai, alzandomi dal letto.
<Chi è adesso?> parlottai tra me e me, dirigendomi verso la porta.
La aprì, ritrovandomi di faccia proprio lui; il ragazzo di poco fa.
<Ciao?> lo salutai parecchio confusa.
<Ciao> mi rispose di rimando lui.
Uau, davvero di ottime parole questo ragazzo.
<Cercavi qualcosa per caso?> gli chiesi infine, dato che lui non osava parlare.
<Dovremmo andare a registrare alcune interviste>
Spalancai gli occhi, sorpresa.
<Come scusa?> sbattei le palpebre di continuo, cercando di capire cosa stava succedendo.
<Dobbiamo-registrare-interviste> scandì piano le parole, cercando di farmi capire.
Annuì con il capo risvegliandomi.
<D'accordo, allora vado a cambiarm-> non ebbi il tempo di finire la frase che lui mi parlò sopra.
<Non c'è tempo, dobbiamo andare>
<Ora?>
<Ora> confermò lui, poggiandosi con la spalla sullo stipide della porta, incrociando le braccia al petto.
<Ok, andiamo allora>
Sorpassandolo, mi accorsi che lui era più alto di me.
Uau.
Poi però mi venne in mente che avevo lasciato il telefono in stanza.
<Dove vai?> mi chiese seguendomi con lo sguardo.
<Ho dimenticato il telefono in stanza>
Lui mi prese per il polso fermandomi.
Mi voltai verso di lui, incrociando il suo sguardo.
<Non ti serve il telefono, dobbiamo andare Sherlin>
Un momento, sapeva il mio nome?
Ma certo, lui dovrebbe essere un concorrente del festival. Perché non ci ho pensato prima?
Mi sbattei una mano in fronte mentalmente.
<E se mi chiamasse qualcuno di importante?>
Tolsi la sua mano dal mio braccio, incrociando le braccia al petto.
<Non ti chiamerà nessuno. E adesso andiamo, forza> mi riprese di nuovo per il braccio, trascinandomi verso una meta non ben precisa ai miei occhi.
Sbuffai alzando gli occhi al cielo.












Angolo autrice:
eccomi con il primo capitolo!
chi sarà il ragazzo misterioso secondo voi?  scrivetelo nei commenti, lasciando anche una stellina se vi va! 🤫😉
baci baci
ari 🧚🏼‍♀️

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