Sherlin, ragazza di 25 anni, è una cantante di successo nel mondo della musica in quasi tutto il mondo italiano. Il suo primo e vero "concerto", è stato all'età di 15 anni sul palco della sua stessa città dove lei è nata. Partecipando al Festival di...
Mi giravo e mi rigiravo nel letto, cercando di trovare una posizione comoda per poter dormire; scarsi risultati, non riuscì a prendere sonno. Sbuffai, e mi alzai dal letto indossando le mie pantofole. Uscì fuori al balcone per prendere aria fresca di sera. Appoggiai i gomiti sulla ringhiera, respirando a pieni polmoni. Trovandomi al quinto piano, potevo sentire molto il vento da qua sù; difatti i miei capelli andavano a destra e a sinistra per il troppo vento. Li spostai su un lato, poggiando il mento sulle mie mani. <Se ti danno fastidio legateli, no?> Una voce mi fece sobbalzare sul posto, facendomi alzare lo sguardo verso la direzione da dove proveniva la voce. <Non ci credo, ancora tu?> Annuì con il capo. <Oh si> <Potresti dirmi il tuo nome? Sai, ti "conosco" da solo un giorno e non so il tuo nome; cioè, tu sai il mio di nome, ma io non so il tuo> parlai a raffica che pensai che lui non avesse capito. Lui però rise. <Davvero vuoi saperlo?> <Si?> <Filippo> finalmente mi disse il suo nome <in arte irama> proseguì il, diciamo, discorso. Mi limitai solamente ad annuire. <Comunque la tua canzone è in assoluto quella più emotiva> gli dissi, voltandomi con il busto verso la sua direzione, poggiandomi con il fianco alla ringhiera. <Dici davvero? Mi fa piacere> sorrise. Dio, quel sorriso. <Anche la tua non è male> <"Non è male?" Fai sul serio?> mi finsi incredula, portandomi una mano al petto con fare teatrale. Lui rise, facendomi perdere un battito per quella sua risata così spontanea.
6 Febbraio ore 10:00 a.m
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<Allora, sei pronta per stasera? Sei in ansia?> Eva, dall'altro capo del telefono, mi fece quella domanda mentre io mi stavo lavando le mani. <Pronta per stasera? No. Sono in ansia? Si> risposi alle sue domande, asciugandomi le mani. Presi il telefono e uscì dal bagno. Sentì bussare alla porta. <Arrivo! Senti Ev, ti devo proprio lasciare adesso> mi scusai con lei, avviandomi verso la porta. <Va bene tesoro tranquilla, ci sentiamo stasera; tanto rimango sveglia fino a quando non canti te> mi disse, facendomi sorridere. <Ok, ciao Ev, un bacio> chiusi la chiamata lasciando il cellulare sul letto, e andai ad aprire. Mi trovai di fronte Annalisa, detta anche Nali per gli amici. <Nali! Che cosa ci fai qui!> le chiesi sorpresa. <Dobbiamo andare> mi disse senza neanche salutarmi, prendendomi per un braccio. <Fammi prendere solo il telefono e la borsa e arrivo> Mi girai e andai a prendere il telefono e la borsa, e subito dopo tornai da lei. <Dobbiamo fare qualche intervista?> le chiesi, chiudendo la porta della stanza con le chiavi, posando queste ultime nella borsa. <Tu, devi fare l'intervista> precisò lei, facendomi spalancare gli occhi. <Ma dovevo farla nel pomeriggio..> Ed in effetti era così, solo che, per qualche assurdo motivo è stata spostata ora. <Non saprei dirti> fece spallucce.
Finalmente arrivammo; salutai Annalisa e mi avviai dove avrei dovuto fare la mia intervista. <Buongiorno, scusatemi per il ritardo ma ho saputo all'ultimo minuto della mia intervista> mi scusami, poggiando la borsa sulla sedia, dove mi ci accomodai. <Stai tranquilla, anche noi l'abbiamo saputo soltanto adesso> mi sorrise Petra componente della radio "RDS". <Ah, bene allora> ricambiai il sorriso, un pò sollevata dalla notizia. <Allora, incominciamo?> mi chiese, sedendosi di fianco a me, su un'altra poltroncina. Annuì sorridendo.