Capitolo 3

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POV AMY

<Grazie davvero Angie. Non so come ringraziarti, soprattutto perché ho interrotto la visita a casa di tua nonna> entrando nella nostra camerata.

<Tranquilla. Anche perché tra poco mia nonna va a fare il riposo pomeridiano e sarei dovuta tornare comunque per studiare> andandosi a sedere sul suo letto.

<Come sta tua nonna?> le chiedo. Avviandomi verso il bagno per disinfettarmi la ferita.

<Tutto bene. Ha i soliti acciacchi che ha una donna della sua età, ma va. Nonostante tutto però, pur avendo 88 anni, si muove che una scheggia. Io non so quella donna come fa. Io tutto quello che fa lei me lo sogno> mi scappò una risata. Adoro sua nonna. E' una persona fantastica. Mi ha dato dei consigli che in teoria dovrebbe darti un genitore. Mi ha aiutato in cose che in tutta la mia adolescenza ho dovuto imparare da sola e lei mi ha aiutato a migliorare.
<Ogni volta che vado da lei mi chiede sempre di te e anche quando vai a trovarla> continua a parlare, appoggiandosi allo stipite della porta.

<Dille che appena possibile vado a trovarla> provando a disinfettarmi il punto dove si trova la ferita.

<Aspetta. Ti aiuto io> avvicinandosi a me e cominciando a medicarmi.

<Grazie>

<Fatto> rimettendo tutto al suo posto, dopo aver finito di medicarmi.

<Oggi non è proprio giornata> buttando fuori l'aria e dirigendomi fuori dal bagno seguita da Angie.

<Sicura che non è nulla di grave? Dovresti andare dal medico> andandosi a sedere sul suo letto ed io la imitai.

<Tranquilla. Non è nulla di grave. Per fortuna il taglio non è profondo, anche se fa comunque male> sussurro, abbassando nel mentre il mio sguardo sulla mano.

<Hai preso le medicine?> mi sussurra.

<Con tutto quello che è successo sono state l'ultimo dei miei pensieri. Tra la mano e il carroattrezzi mi è passato di mente> il mio sguardo è ancora basso. Ma riesco a sentire Angie muoversi.

<Ecco a te> passandomi un bicchiere con la mia medicina.

<Grazie ancora. Non devi disturbarti e lo sai> le faccio notare.

<Lo sai che per me non sarà mai un disturbo vero?!> sedendosi di fianco a me.

<Si lo so ma ...>

<Niente ma. Non voglio che tu dica nulla. Sei la mia migliore amica e le migliori amiche servono anche a questo>

Angie la conosco sin dal primo anno di università, al primo anno ci siamo ritrovate a stare in camera insieme. Nell'arco di quell'anno abbiamo legato molto. Andando avanti il nostro rapporto si è solidificato e questo ha portato a richiedere di stare in camerata insieme anche durante gli anni successivi. Conoscendoci ci siamo confidate molto, come se ci conoscessimo da sempre. Le ho raccontato le cose essenziali di quello che ho passato e anche lei non è da meno. Ci siamo sempre imposte che non nessuna delle due avrebbe forzato l'altra a parlare e devo dire che va bene.

<Dai dopotutto quello che ti è successo puoi raccontare di essere salita su un carroattrezzi>

<Beh sì. Non mi posso lamentare. Che poi sai una cosa> alzando lo sguardo verso di lei <Quando sono arrivata c'era un ragazzo> il suo sguardo scatta subito su di me diventando subito malizioso. L'unica cosa che posso fare è alzare gli occhi al cielo prima di continuare. <Aveva un viso che familiare. Però molto probabilmente sarà una mia impressione>

<Beh questo significa che è un bel ragazzo. E poi lunedì lo rivedrai, quindi avrai più possibilità di rimanergli impressa e scoprire il suo nome> facendo comparire sul suo volto un'espressione maliziosa.

<Sisi. Nei tuoi sogni> facendomi scappare una risata seguita dalla mia amica.

POV CHRIS

<Grazie mille Signora White. Non so davvero come ringraziarla>

<Chris. Quante volte ti ho detto di non chiamarmi cosi e puoi chiamarmi Clarissa>

<Lo so. È solo che hai fatto e stai facendo tutt'ora tanto per noi che è il minimo>

<Ragazzo. Ci conosciamo Sky ha cinque mesi. Quindi sta tranquillo> poggiandomi una mano sulla spalla. Annuisco imbarazzato <Bene. Te la chiamo e ritorniamo subito>

Clarissa la conosco da quando Sky ha solamente cinque mesi. Quando sono arrivato qui avevo dei soldi da parte e mi ha permesso di stare su per un po' fino a quando non avrei trovato un lavoro. Clarissa mi è sempre stata d'aiuto per me è sempre stata una mamma ed è l'unica figura femminile che mi è sempre stata accanto. L'unico parente che ha di più vicino è suo nipote Luke, nonché il mio amico più fidato.

<Papà> grida mia figlia correndomi incontro

<Eccola qui il mio fiorellino> abbassandomi per accoglierla tra le mie braccia <Hai fame?> entrando in casa subito dopo aver salutato Clarissa.

<Si>

<Bene perché devi essere carica per quando andremo al parco occhi pomeriggio>

<SISISISI. Grazie grazie grazie> venendomi incontro per essere presa in braccio.

<Ti voglio tanto bene fiorellino> baciandole la guancia

<Anche io papà> continuando a sorridermi e dandomi un bacio subito dopo <Posso farti vedere il disegno che ho fatto a casa di Clarissa> mi disse emozionata e volendosi dirigere verso il suo zainetto.

<Certo. Cosi lo appendiamo in frigo>

<Guarda> consegnandomi il disegno che aveva fatto questa mattina.

<Ma è stupendo piccola. Ti va di attaccarlo insieme?>

<Si> mi rispose con la vocina emozionata.

<Ecco qui. Ti piace?> spostando il mio sguardo dal disegno a mia figlia. Annuisce solamente.

Il disegno rappresenta io e Sky mano nella mano con un campo tutto pieno di fiori. Lei con un vestitino azzurro e io con una semplice maglia e un paio di pantaloni. È stupendo.

<Bene mangiamo cosi andiamo subito al parco> la vedo saltare su sé stessa e correre u po' di la e di qua per la stanza. Più la guardo e più me ne innamoro.

<Papà più in alto> gridò Sky dall'altalena accompagnata da una risata.

Mentre la spinsi leggermente di più mi spuntò un sorriso. Mi piaceva vederla così e sto pensando di farlo più spesso.

<Papà posso andare sullo scivolo?> mi chiede dopo un po'.

<Certo> facendola scendere.

Appena la poggiai a terra la vedo correre direttamente verso il diretto interessato. Nel mentre io mi avvio a lei lentamente. Per avere tre anni e mezzo devo dire che è abbastanza autonoma e ne sono felice. 

La cosa che mi tormenta da questa mattina però, è quella ragazza. Non può essere lei. E' impossibile.

THE FIRST LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora