POV AMY
Mi riprendo dallo stato di trans quando un raggio di sole mi colpisce gli occhi.
Mi ritrovo a chiudere gli occhi e ad abituarmi alla luce del sole che sta sorgendo.
Mi giro verso l'orologio e sbuffo.
Mi alzo dalla sedia e mi avvicino al mobiletto dove sono i medicinali.La guardo e la riguardo.
L'odio si impossessa di me.
Mi viene da ripensare a lei.Lei che mi ha rovinato la vita e adesso mi ritrovo a prendere queste dannatissime medicine per l'ansia per colpa sua.
I ricordi mi riportano a mio padre.
Odio il fatto che non sa nulla. Odio il fatto che non posso dirgli nulla.
Il suo attaccamento a quella donna è micidiale.
Gli ha fatto il lavaggio del cervello.
E anche per colpa sua il rapporto con mio padre è andato a perdersi.Il solo pensare che tra qualche giorno devo tornare in quella casa mi fa venire il volta stomaco.
Non per mio padre. Ma per lei.
Sono pronta a tutto quello potrà farmi.
Sento il mio mio cervello che comincia a ragionare sulle possibili ipotesi e a prepararsi mentalmente.Ma il mio cuore. Il mio corpo. Non so quanto reggeranno.
A volte mi rimane difficile seguire il mio cuore.
Il corpo fa così.
Il cuore e il cervello sono sempre uno contro l'altro. Ragionano in due modi differenti ed è difficile che vadano d'accordo.
È giusto crollare, ma a volte. Quando hai sofferto tanto, il cervello diventa più forte e cerca in tutti i modi di non farti crollare perché oramai hai già sofferto abbastanza.
Il cuore incassa i colpi ma è come se fosse solletico.
Faccio fatica anche a piangere. Non voglio piangere, tanto meno davanti alle persone.
Voglio soffrire in silenzio, anche se le lacrime non escono.Guardo la tazza vuota di thè e mi avvicino al mobiletto dei medicinali.
Prima di ingoiare la pasticca guardo la scatola e vorrei solo che tutto questo finisse.
Prendo ma pasticca e la bevo insieme all'acqua.
Mi avvio in camera e prendo tutto il necessario per la partenza. Guardo un pò in giro per la stanza per ricordarla meglio.
Penso che tornerò dopo le vacanze natalizie, che non scappa e rimane qui.
Ma è casa mia alla fine, anche se per cinque anni.
Mi avvio verso la camera di Angie e le do un bacio sulla guancia.
Al solo pensiero che voleva accompagnarmi in aeroporto nonostante sia mattina presto, mi fa sorridere.Lei è la mia famiglia insieme a Betty. Vorrei anche che papà ritorni la mia famiglia al cento per cento.
Esco dalla porta di ingresso e mi avvio a prendere il primo taxi disponibile che mi porta all'aeroporto.
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THE FIRST LOVE
RomanceChris Bennet, 21 anni. Papà single di una bambina di 3 anni. Originario di Stanford. Scappato con sua figlia nella periferia di New York per svariati motivi. Abbandonato dai suoi genitori appena stava diventando padre. È dovuto crescere troppo in f...