POV AMY
<Grazie per avermi accompagnato> Angie mi aveva accompagnato a riprendere la mia auto.
<Tranquilla. Ti aspetto qui se vuoi cosi ritorniamo insieme>
<Vai tranquilla. Ci vediamo direttamente a cena, dopo aver finito qui devo passare in farmacia> cominciando ad aprire la portiera della macchina.
<Va bene. Però stasera voglio e pretendo che mi racconti tutto quello che succede con il meccanico> minacciandomi puntandomi il dito contro.
La prima cosa che mi viene da fare è alzare gli occhi al cielo <Ok. Ma sai che non succederà nulla e ti stai facendo i film mentali vero!> incrociando le braccia.
<Sisi come vuoi tu> sventolando la mano con aria disinvolta <Ma sono sicura che prima o poi mi ringrazierai>
<Ok come vuoi tu. Io adesso vado altrimenti non faccio in tempo> avvinandomi a lei dandole un bacio sulla guancia.
<A dopo>
Scendo dalla macchina e mi dirigo verso l'officina.
<Salve> avvicinandomi vicino piano piano.
<Salve> mi saluta un ragazzo poco più grande di me venendomi incontro <Come posso aiutarti?>
<Si ehm, sono venuta a riprendere la mia macchina> cominciando a toccarmi il cerotto sentendo l'ansia salire.
<Ok. Se mi dici chi è che ti ha riparato la macchina te lo chiamo>
<Ehm. Un ragazzo con capelli biodi e occhi verdi>
<Oh si Chris. Te lo chiamo subito> lo vedo subito allontanarsi di poco permettendomi però di sentire <Ehi Bennet, ti vogliono>
<Arrivo>
Il ragazzo che mi ha accolto si gira verso di me e mi saluta.
Qusndo comincia ad avvicinarsi li guardo però aggrotto subito la fronte e le sopracciglia. No. Non può essere lui. Lui è in tutt'altro Stato.<Scusami per l'attesa> il mio sguardo scatta su di lui.
<Tranquillo. So cosa significa avere tanto lavoro> facendomi comparire un piccolo sorriso sul volto.
Però non posso fare a meno di guardarlo. È impossibile anche se ha qualcosa che riporta a pensare a lui. Lo analizzo più che posso senza sembrare inquietante.<Già> facendosi scappare anche lui una piccola risata <Allora la macchina è tutto ok> cominciando a prendere il blocchetto per la ricevuta.
Osservandolo meglio mi salta all'occhio un piccolo particolare che l'ultima volta non avevo notato.
<Chris> mi lascio sfuggire dalla bocca. Alzò il suo sguardo e lo rivolse verso di me <Sono Amy. La ragazza che veniva a scuola con te. La bambina che viveva a qualche isolato da casa tua, quella con la doppia altalena in legno> facendo un sorriso che mi fece sentire più al sicuro. Stavo bene, quel bene di cui ne sentivo la mancanza da tanto tempo.
<No. Non ci credo> guardandomi con faccia stupita <Non può essere> facendo il giro del banco e venendo di fronte a me.
Poi venne tutto spontaneo. Ci abbracciammo. E per la prima volta dopo anni mi sentivo bene tra le braccia di qualcuno. Dopo non so quando ci staccammo.
<Ti vedo bene. Come stai?> guardandolo.
<Abbastanza bene. Tu?>
<Anche io sto bene> non smettendo di sorridere.
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THE FIRST LOVE
RomanceChris Bennet, 21 anni. Papà single di una bambina di 3 anni. Originario di Stanford. Scappato con sua figlia nella periferia di New York per svariati motivi. Abbandonato dai suoi genitori appena stava diventando padre. È dovuto crescere troppo in f...